Sabato scorso 28 marzo, mentre a Roma , Landini riempiva Piazza del Popolo - con pezzi di società in
movimento per formare quella coalizione sociale che dovrebbe ridare
rappresentanza al mondo del lavoro -nel teatro comunale di San Donato Val di
Comino, dalle 18,00, il professor Michele Prospero, spiegava agli intervenuti
come dovrebbe agire una coalizione sociale per ripristinare i diritti
costituzionali che le politiche
neoassolutistiche di Berlusconi ieri e di Renzi oggi, hanno sradicato dal
nostro vivere quotidiano.
Diciamo pure che a Roma si stava esplicando la prassi, a San Donato Val di Comino si procedeva
ad illustrare la Teoria. Il merito dell’organizzazione
di questo incontro va ascritto al comitato provinciale di Frosinone in difesa
della Costituzione, movimento a cui mi onoro di appartenere. Dionisio Paglia e
Ivano Alteri, rispettivamente, presidente e vice presidente del comitato, hanno invitato Michele Prospero, docente di
Filosofia del diritto presso la facoltà di scienze politiche, dell’Università “La
Sapienza”, folgorati da un suo articolo scritto sul quotidiano il manifesto del 22 febbraio scorso, in cui si spiegava come il Jobs Act potesse considerarsi una
delle più importanti norme tese a
riaffermare il potere del capitale sul lavoro, un’egemonia che rovescia completamente
il quadro sociale definito nella Carta costituzionale.
L’esposizione del
professor Prospero è stata lucida e
illuminante in relazione alla spiegazione di processi fondamentali per comprendere il fenomeno. Chi come il
sottoscritto è da sempre convinto che le attuali riforme strutturali, non siano
altro che contro-riforme reazionarie, tese a distruggere i diritti che i
lavoratori erano riusciti ad ottenere attraverso le lotte degli anni ’70, ha avuto conferma di
queste tesi.
Nulla di nuovo dunque, ma vedersi squadernare in modo
cronologicamente e storicamente preciso tutte le tappe che hanno trasformato
nel tempo la natura delle riforme strutturali - da norme utili ad ottimizzare il sistema
sociale e politico verso il pieno rispetto della Costituzione , a strumenti
coercitivi dal fine completamente
opposto, cioè tese a distruggere l’impianto
dei diritti strutturato nella Carta - è
stato un vero e proprio pugno nello stomaco.
E ai pugni bisogna reagire.
Come giustamente affermava il professore,
citando Aristotele , ogni Costituzione per avere la concreta possibilità di
avere piena applicazione necessita di un corpo sociale che le difenda, che
combatta per essa. Se tale elemento non ha la forza di assolvere a questo compito,
una Costituzione non potrà mai avere completa attuazione.
Ed è esattamente la necessità di riaggregare il corpo sociale
dei lavoratori, del movimento operaio, di costruire un entità forte che combatta per
quella Costituzione che indica il lavoro
quale caposaldo su cui si fonda la Repubblica, che impegna tutti noi. Ma è una battaglia da giocare all’
attacco come giustamente ha sostenuto il presidente Provinciale dell’Anpi
Giovanni Morsillo, Intervenuto nel dibattito. E’ indispensabile un’azione
dirompente da attuare in ogni luogo, in ogni istante della propria vita. E’ il
solo modo per dare la forza ed efficacia a quella coalizione che vuole difendere senza se e senza ma la Costituzione repubblicana.
di seguito l'intervento del sottoscritto ripreso da Fiorenzo Fraioli di egodellarete
Blitz sovranista è il post pubblicato da Fiorenzo Fraioli, su egodellarete
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