domenica 29 marzo 2015

Alchimia di un atto aziendale

Il Coordinamento provinciale della sanità


Il coordinamento provinciale per la sanità chiede alle competenti autorità di far luce sulle affermazioni della dg della Asl di Frosinone rilasciate nel corso della audizione del 26.03.2015 presso la Commissione sanità della Regione Lazio,  secondo cui all’atto del suo insediamento presso la Asl esisteva un clima di illegalità diffusa.
A parte questa considerazione non attinente per modi e tempi in sede di audizione all’atto aziendale, ricordiamo che dal 4 marzo 2015 abbiamo assistito a un balletto di delibere Asl che hanno stravolto il contenuto dell’atto aziendale presentato a novembre 2014 e fortemente contestato, ed evidenziato una metodologia di lavoro e di decisione che preoccupa seriamente l’opinione pubblica e il coordinamento.
Si sono succedute in 21 giorni ben quattro delibere Asl che sembrano siano state dettate più dall’esigenza di innominabili accordi pseudopolitici che dalla rispondenza ad esigenze di miglioramento delle strutture sanitarie.
L’ultima delibera poi, quella del 25 marzo, sembra il frutto di una alchimia da stregoni.
In essa si rappresentano simulacri di miglioramento per varie strutture sanitarie, ma a noi tutto questo da l’impressione di una cortina fumogena fortemente irrispettosa dell’intelligenza dei cittadini della ciociaria.
E’ scritto nella delibera che si ritiene di dover assumere delle decisioni “ che possano tranquillizzare l’opinione pubblica fugando dubbi e incertezze sul futuro assetto organizzativo aziendale e sull’offerta assistenziale del territorio” . Infatti la delibera ha fugato ogni dubbio: oggi abbiamo la totale certezza che tutto andrà allo sfascio.
La credibilità della dirigenza aziendale, per il coordinamento già a livelli bassissimi, è scesa così sotto lo zero.
Il tutto ha inizio il 16 luglio 2014 quando ci veniva raccontato che il polo ospedaliero Frosinone Alatri aveva tutte le caratteristiche per avere il DEA di secondo livello.
Il 13 novembre 2014 ci fu nell’atto aziendale l’inserimento della richiesta del Dea di  secondo livello da accordi intercorsi con il presidente Zingaretti, che dopo qualche giorno smentì tale affermazione.
Nella prima decade di marzo 2015 ci veniva raccontato che il DEA di secondo livello si allontanava di molto nel tempo, fino a scomparire.

Caro presidente Zingaretti, ti rendi conto qual è il frutto delle tue scelte?

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