Coordinamento Provinciale Sanità
L’atto aziendale della ASL di Frosinone, bocciato da tutti, ha
ricevuto purtroppo la firma del presidente Zingaretti dopo il vergognoso
inciucio trasversale che ha visto protagonisti politicanti da quattro soldi.
Il giorno 01.04.2015 Zingaretti ha firmato un decreto in cui
è sancita la soppressione dell’Ospedale di Alatri: il San Benedetto non esiste
più. Con buona pace dei mentitori, dei falsi, dei giuda e dei venditori di fumo
che contrabbandano per grande vittoria quello che è il più grande schiaffo che
Alatri abbia subito negli ultimi cinquant’anni. L’edificio di via Chiappitto è
ora solo una dependance di Frosinone.
Dopo un anno di gestione dell’attuale Manager
l’organizzazione sanitaria della provincia ne esce con le ossa rotte. Frosinone
e la sua provincia restano un territorio disastrato riempito di discariche e di
inceneritori. Forse ci regaleranno anche il deposito delle scorie nucleari.
Per cambiare questo avvilente quadro economico e sociale, le
associazioni ed i cittadini, che si riconoscono nel coordinamento provinciale
della sanità, si battono con coraggio, impegno, intelligenza e capacità di
proposta e di organizzazione. Grazie a questo movimento che vede interessati
migliaia di cittadini di tutto il territorio provinciale, con livelli di
partecipazione mai raggiunti in atre manifestazioni pubbliche, il confronto
sull’atto aziendale della Asl e sulla sanità di questa provincia è stato ed è
serrato e continuo.
Avremmo potuto ottenere, finalmente, un cambiamento di rotta
aprendo un confronto con la regione Lazio. Questo obiettivo è stato mancato
perché i sindaci hanno votato a novembre 2014 l’atto aziendale di allora, e
perché i consiglieri regionali eletti di questa provincia sono stati solo ed
esclusivamente occupati a preservare le loro posizioni e prebende personali.
Dopo otto mesi di battaglia, però, anche i partiti ed i primi
cittadini hanno fatto proprie le posizioni del coordinamento esprimendosi sia
con un documento congiunto delle segreterie provinciali di PD-PSI-IDV, sia nella
conferenza dei sindaci del 30 marzo 2015 per la bocciatura dell’atto aziendale
e con un documento firmato dove si chiedeva l’allontanamento dell’attuale
manager.
Vista la decisa volontà di cambiamento espressa dai sindaci,
il presidente della conferenza, vista la mala parata, ha tentato di correre ai
ripari presentando un documento che non aveva nulla a che fare con la
discussione e con le posizioni espresse dai primi cittadini. L’operazione non
gli è riuscita: dopo i forti e unanimi interventi di protesta dei Sindaci, si
sono invece approvate due mozioni: una all’unanimita’ con richiesta di
valutazione e votazione della nuova edizione dell’atto, che ai sindaci non era
stato nemmeno inviato¸ e una a maggioranza per la rimozione della dirigenza
aziendale stante il suo negativo operato.
Si è persa assurdamente, a consuntivo di tutta la vicenda
consumatasi tra Roma e Frosinone, una grande occasione per migliorare l’assetto
della sanità e l’economia della provincia.
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