Pasquale Coccia da “Alias”
del 4 aprile
Durante il Biennio
Rosso, due redattori “bolscevichi” approfittando dell’assenza del direttore,
decisero di farla finita almeno per un giorno con l’asservimento ala capitale.
L’anno era quello del
Biennio Rosso, le fabbriche erano state occupate dagli operai, il partito
socialista aveva un gruppo di oltre 150 parlamentari, una struttura
organizzativa ben radicata su tutto il territorio nazionale , anche se a
sinistra si preparava la scissione di Livorno, che avrebbe portato alla
fondazione del Pci di Gramsci. Si stampavano e venivano diffusi oltre duecento settimanali che
facevano riferimento a realtà operaie e
della sinistra. A settembre del 1920 a Milano operai armati occupano le
fabbriche. Sul fronte sportivo l’estate
del 1920 fu quella della proliferazione dei tornei di calcio regionali, che
portarono a un vero e proprio campionato nazionale con oltre duecento squadre
partecipanti sotto l’egida dell’Ulic, la Libera unione del calcio italiana,
sorta in contrapposizione alla Figc. Le squadre che vi partecipavano avevano i nomi più disparati, Avanti, Sparviero,
Guerin Gravoche. La stampa sportiva “borghese” ben inserita negli ingranaggi
del potere si adoperava per arginare quel fronte che si riconosceva nello sport
libero e anarchico, con quelle squadre sorte un po’ ovunque durante le
occupazioni delle fabbriche. La Gazzetta
dello Sport e Il Giornale dello Sport
costituiranno dei veri comitati
elettorali, pescando tra i lettori per fare eleggere deputati esponenti del
Blocco Nazionale, gli industriali Borletti, Bernocchi, Maino e il radicale
Gasparotto, nominato ministro della Guerra. La stampa sportiva di allora era al
servizio degli industriali del nord a volte i padroni-editori erano proprio gli
industriali. A fiancheggiare questa politica c’era anche il Guerin Sportivo fondato da Giulio
Corrado Corradini il 4 gennaio 1912, e quel bla bla sportivo che aveva l’intento
di addormentare le coscienze non piaceva affatto a due redattori del
settimanale. Certo stavano al gioco perché avevano bisogno di lavorare ma
quello che scrivevano per lavoro non coincideva con quello che pensavano
realmente dello sport. L’occasione
ghiotta si presentò proprio in occasione del numero che uscì il 14 ottobre del 1920, un mese
adatto a ricordare la Rivoluzione d’Ottobre guidata da Lenin appena tre anni
prima. Approfittando dell’assenza del direttore Corradini, i due redattori cambiarono tutti gli articoli e fecero uscire
un numero bolscevico del Guerin Sportivo.
L’editoriale intitolato “Piazza Pulita” era preceduto da una vignetta che
raffigurava un Guerin con falce e martello che esce cantando bandiera rossa e
in un angolo il direttore con un
coltello da macellaio conficcato nella pancia. L’editoriale dei due redattori
bolscevichi annuncia “lo sfratto del
direttore rappresentante odiato di quella turba di cataristi che è la piovra
che succhia da anni la nostra intelligenza onesta di proletari” e ripercorreva grosso modo la linea assai in
voga in quegli anni a sinistra, abbasso lo sport che anestetizza le menti e viva la cultura
che redime gli animi. Certo nell’editoriale non mancano i riferimenti alla
necessità che gli sportivi proletari siano più dediti ai principi sportivi del mens sana in corpore sano e che
abbandonino quello sport che si rifà “alla meccanicità fine a se stessa”. L’intera
pagina presenta riquadri all’insegna del sarcasmo, un esempio sono i “pneumatici Pirelli guariscono l’ernia”
che sovrasta un articolo dal titolo “Abbasso
la velocità”. Di fianco alla data un annuncio a chiare lettere dice che “non si accettano abbonamenti e inserzioni di
Pescicani”, il nome del direttore Corradini è sostituito da un più
bolscevico “Commissione interna” , l’indirizzo
della redazione resta quello di Torino in corso Galileo Ferraris, ma tra
parentesi è riportato “Camera del Lavoro”,
quanto al numero di telefono non poteva che comparire la scritta “occupato”. Riferendo dell’immancabile
incontro di calcio e dell’arbitraggio di tale Giuseppe Spalla il titolo di una
breve è “L’aveva preso per un coglione”
intervallato da una scritta pubblicitaria che recita: “Avete debiti? Alzate i tacchi Dorando” , segue la vignetta di un
uomo pronto a prenderlo nel sedere. L’articolo di spalla intitolato “Si protesta” è affiancato da uno più
piccolo denominato “Tagliatelle” al
cui centro una scritta pubblicitaria recita “Abbonatevi agli scontri ferroviari” Pneumatici prodotti a Torino dalla ditta Bergougnan e Tedeschi,
abituali inserzionisti del Guerin
Sportivo vengono pubblicizzati in
questo modo: “Volete la salute? Bevete
una Bergougnan e Tedeschi” . Non potevano sfuggire all’ironia dei due
avventurosi redattori il mondo delle banche dove i padroni tenevano i loro
soldi al sicuro, infatti un’inserzione recita.” Se siete stanchi sedere sulla Banca Commerciale”. Il vento del
Biennio Rosso e dell’occupazione delle fabbriche a Torino e a Milano aveva inebriato anche i due
redattori che riuscirono far avere ai
lettori un numero del “Guerin Sprotivo”
rivoluzionario e ironico. Il direttore Corradini dopo i due giorni di assenza
tornò precipitosamente in redazione e licenziò immediatamente i due
buontemponi, che da tempo ormai non ne potevano più della retorica del
linguaggio sportivo che caratterizzava le pagine del settimanale e avevano deciso di lasciare il settimanale sportivo,
non prima di aver pianificato la burla. Sul numero successivo del 20 ottobre
1920, Corrado Corradini scrisse che i due redattori erano in preda all’alcol ma
la tesi non reggeva, ormai la Rivoluzione d’Ottobre al Guerin Sportivo s’era compiuta.
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