domenica 17 maggio 2015

E serie A fu

Luciano Granieri


 E serie A fu.   Nonostante i Lotiti, i Tavecchi,  i Belloli  e tutta la vasta gamma di ignoranza razzista e sessista  che pervade la dirigenza del calcio nazionale , il Frosinone calcio, l’anno prossimo, giocherà nella massima serie calcistica . Intendiamoci le  anime candide come  era   un certo Damiano Tommasi, grande calciatore della Roma e della Nazionale, sono ormai rare. Sappiamo benissimo che le parole di Lotito, sulla poca commerciabilità  televisiva del Frosinone e del Carpi,  hanno un fondamento.  Ma  d’altra parte anche la Lazio in Champions League ha la stessa scarsa appetibilità  del Carpi e del   Frosinone in serie A.  Comunque  a noi piace pensare da anime candide.   Ci  esalta   salutare con entusiasmo le favole di squadre di provincia che ,grazie alla capacità dei  propri dirigenti, riescono ad emergere nel calcio milionario senza spendere fortune per grandi campioni  i quali,  spesso, con la pancia ed il portafoglio pieno mettono in scena la patetica recita dei  fuoriclasse che furono   . E’ bello pensare  che nella serie A dei Lotiti e dei Taveccchi e dei sessisti alla Belloli il calcio rimane ancora uno sport, e come tale,  si possa vincere anche con quelle doti:  dedizione, impegno, lavoro, sapienza  tattica, con cui si eccelle nello sport.  L’alta finanza la lasciamo volentieri ai Lotiti,  ai Tavecchi, ai  Belloli e compagnia cantando, almeno per questa estate. Poi  ricomincerà il campionato e torneremo a fare i conti.  Intanto  godiamoci la festa.  Un’ultima riflessione. Il Frosinone Calcio è in serie A, ma la città di Frosinone riuscirà ad uscire dalla palude della serie C e a non retrocedere addirittura nei dilettanti? Con questi amministratori c’è poco da sperare. Forza Frosinone.

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