giovedì 28 maggio 2015

Ventotto maggio, di ritorno da Roma

Comitato di Lotta per il lavoro


Ventotto maggio, di ritorno da Roma

E’ stata deserta la tenda davanti al Municipio di Frosinone questa mattina. Tutti i lavoratori della ex Frosinone Multiservizi  si sono trasferiti a Roma sotto la Regione in attesa di buone nuove.
E come al solito le presenze erano consistenti: la segreteria dell’Ass.to al Lavoro con Caligiuri, due consiglieri regionali Buschini e BIanchi, il Sindaco di Alatri, il Presidente della Provincia e il Vicesindaco di Frosinone. Più 6 dirigenti parti sociali lavoratori…. Insomma in tanti intorno al morto nella speranza che resusciti. Ma qualcuno gufa. Tutti gli sforzi di decine d’incontri di viaggi, di mozioni, ordini del giorno, promesse e quanto altro trovano sempre al dunque un muro invalicabile.
Così è stato anche stavolta. Alle parole della Regione di una necessità di una volontà politica chiara tra enti, con numeri definititi e redatti su un piano industriale, alla stanca ma chiara e distinta posizione del Comune di Alatri che rimane disponibile alla costituzione della newco avendo dovuto fare un bando per dare risposta alla richiesta di stabilizzazione dei lavoratori, faceva un’afona eco la Provincia impigliata nel tritatutto della legge DelRio ma che in ogni modo rimane disponibile non appena saranno date le deleghe sulla viabilità. Ribadiva la posizione regionale sia Bianchi che Buschini  sulla disponibilità dei €.2 milioni per la viabilità e per una soluzione degli esuberi… Ma Trina no. Appena le cose, come non mai, si sono fatte stringenti, ammetteva di non poter siglare alcun minimo accordo se non stravolgendo le richieste di una compartecipazione economica della Regione già esclusa almeno due anni fa… Trina, incartatosi, cercava di dare responsabilità ad altri rispetto alle mancate scelte della Amministrazione di Frosinone rendendo effervescente il tavolo tanto da provocare reazioni piccate nei rappresentanti regionali.
Veniva fuori abbastanza chiaramente il gioco delle risorse del comune di Frosinone, che piange miseria quando deve parlare di nuova società pubblica e invece elargisce a piene mani quando si parla di cooperative (più di 5 milioni in due anni): perché il prossimo appalto del cimitero non subisce un taglio come subirebbe se fosse nella newco e rimane fermo a €.349 mila come da delibera 18/14, quando invece gli altri servizi saranno tagliati almeno del 20%? La risposta è stata data da Manchi stesso che ancora una volta si è mostrato prono al potere giustificando tecnicamente un interesse tutto politico. Il cimitero è il terzo appalto oggi affidato dopo almeno 7  proroghe ancora a Sol.Co.  Nei prossimi mesi o giorni alcuni servizi verranno mantenuti intatti a seconda degli interessi della Amministrazione, altri saranno tagliati o del tutto o alla bisogna.
L’incontro veniva aggiornato all’8 giugno quando, con l’impegno preso dal segretario Scimè - che non è riuscito ad articolare alcuna difesa dell’operato amministrativo sugli affidamenti alle coop sociali di tipo B -,l Frosinone valuterà per intero le risorse disponibili, le sommerà a quelle di Alatri e insieme proveranno a quantificare il numero di lavoratori da ricollocare.   
I lavoratori rimangono perplessi davanti all’inconsistenza delle posizioni di Frosinone che però non vuole alzarsi da un tavolo sempre sparecchiato. Essi hanno chiesto quale futuro per i servizi al 31 maggio come prova della sincerità delle parole di Trina: alcuno ha voluto rispondere, né la politica né i dirigenti.
Di ritorno a Frosinone si viene a sapere che i servizi avranno un mese ancora di deroga, alla faccia della legge. La politica e i dirigenti hanno fatto ancora una figura barbina, senza coraggio, senza serietà, paurosi fino al punto di no rispondere per dire come stanno le cose.  
Con queste le proroghe alle coop sociali di tipo B arriveranno quasi a ottanta! La presa in giro collettiva si conferma. I lavoratori, che hanno imparato la strada, non devono fare altro che inviare una nuova segnalazione. Cantone non ti distrarre. 

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