venerdì 17 luglio 2015

Eutanasia archeologica, evaporazione dei secoli

Luciano Granieri


Il 23 luglio prossimo, se il Popolo Ciociaro (generato dal Popolo Volsco, annesso al Popolo della Roma Imperiale) non si darà una mossa, il sindaco e la giunta daranno il via libera all’edificazione di un ecomostro sul sito archeologico delle terme romane. Proprio il 23 è convocato il consiglio comunale che dovrebbe ratificare l’eutanasia di questo immenso patrimonio culturale. Per scongiurare il   saccheggio di una ricchezza pubblica, il Comitato “Io difendo le terme romane” ha organizzato un programma di incontri con la  cittadinanza per informare e sensibilizzare sul genocidio storico che una giunta ed un sindaco, pronti a svendere tutto ciò che valorizza  culturalmente e socialmente Frosinone, vogliono mettere in atto. E proprio da questi  incontri il Comitato  intende fare   appello alla popolazione affinchè intervenga in massa al consiglio incriminato per fare pressione e convincere i consiglieri che il bene della città non si ottiene seppellendo  importanti reperti archeologici.  All’eutanasia a mezzo cemento del patrimonio archeologico, segue l’evaporazione della memoria. Con l’alienazione di necropoli ed insediamenti abitativi volsci,  sta evaporando la memoria frusinate  del VI secolo avanti cristo, l’era dei Volsci.  Sta evaporando il II secolo dopo Cristo, l’età imperiale con l’occultamento definitivo delle terme romane. Se si continua di  questo passo forse si perderà la memoria del XV secolo, del XVII. Magari evaporerà anche il  XXI secolo, se un giorno qualcuno deciderà di abbattere il palazzo di De Mattheis, quella sorta di eco mostro che ha sepolto una buona parte delle terme romane. Francamente però per quest’ultima evaporazione non ci cospargeremo il capo di cenere, forse ce ne faremo una ragione, o addirittura festeggeremo, perché non tutti i secoli sono degni di essere ricordati. Qualche sparizione, magari  parziale, potrebbe essere bene accetta.


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