martedì 21 luglio 2015

Il Frosinone in serie A come la Juve, Il Comune in fallimento come il Parma

a cura di Luciano Granieri


Siamo riusciti ad ottenere la documentazione relativa al Bilancio comunale del 2015. Il dispositivo dovrà essere approvato entro il 31 luglio, salvo proroghe. Con l'aiuto di alcuni amici, che sanno destreggiarsi nei meandri della contabilità istituzionale,  abbiamo spulciato le voci di bilancio e ne abbiamo  tratto le seguenti conclusioni.




OSSERVAZIONI SUL BILANCIO DEL COMUNE DI  FROSINONE


 La delibera di giunta comunale numero 315 del 10 luglio 2015 nella parte narrativa, cioè le  quattro pagine che precedono il dispositivo di delibera, spiega bene la situazione finanziaria del Comune.

Il Comune ha avuto nel 2013 l'accesso alla procedura di riequilibrio finanziario che, se da un lato ha evitato il dissesto finanziario dall'altro, ha praticamente implementato tutte le misure restrittive per le spese correnti e le spese in conto capitale che sono tipiche del dissesto. Il bilancio del Comune di Frosinone, oltre a tutti i vincoli ai quali sottostanno i comuni in situazione ordinaria di gestione, deve sottostare a vincoli suoi propri per rispettare il piano di riequilibrio, con l'obbligo di ridurre in tre anni, dal 2014, le spese correnti del 10% e l'obbligo di restiture 530.000 euro all'anno per il rimborso del prestito decennale senza interessi ottenuto grazie all'ammissione alla procedura di riequilibrio. A ciò si deve aggiungere il divieto di contrarre nuovi mutui per cui le opere pubbliche debbono essere finanziate o con rinegoziazione di vecchi mutui ( cioè mutui pur ottenuti ma non utilizzati) o con capitale di privati (non a caso per la ristrutturazione del nuovo stadio, una parte minoritaria di fondi dovrà essere a carico dei privati)


 A tutto ciò si è aggiunta la delibera di Consiglio Comunale n. 30 del 29/06/2015 che ha autorizzato la ripartizione in trenta anni del “buco” di 27 milioni di euro emerso dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2014; quindi, nonostante il Comune di Frosinone fosse stato già ammesso alla procedura di riequilibrio, c'è stato un ulteriore peggioramento della situazione con l'accertamento di crediti, tecnicamente Residui   Attivi, inesigibili. Gli oneri urbanistici, mai riscossi dalle precedenti amministrazioni  c'entrano qualcosa? Probabilmente si, ma un piccola parte del buco potrebbe essere   anche a carico  dall'attuale consilatura,  vedi fondi per l'acquisto del Teatro Nestor

Un primo rilievo: se la Corte dei Conti avesse conosciuto questo ulteriore problema certamente avrebbe nel 2013 rigettato il piano di risanamento per cui il Comune sarebbe andato allora in dissesto; il secondo rilievo è che per 30 anni, a partire dal 2015, il bilancio si appesantisce di un ulteriore peso di 900.000 euro per la copertura annua del “buco”, per cui, per dieci anni,  900.000 + 530.000 = 1.430.000 saranno entrate che non andranno a finanziare servizi per la collettività ma coperture di perdite pregresse ( per altri venti anni 900.000)

La delibera di consiglio comunale 30 del 2015 nella narrativa afferma perentoriamente : Preso atto che il Comune si trova nella necessità di onorare l'assorbimento del disavanzo di amministrazione e i debiti fuori bilancio, avendo già aumentato le imposte locali al massimo, non residuando ulteriori spazi se non quello della riduzione dei servizi istituzionali.

Il Comune deve pertanto ridurre i servizi istituzionali, quelli cioè per i quali esiste l'Ente Comune, non è che deve ridurre le spese per le sagre o per gli spettacoli!
Signiificativa è a questo proposito la relazione dell'Arch. Acanfora, relazione del settore Lavori Pubblici che esplicitamente dichiara di non essere in grado di garantire la rispondenza delle strutture di proprietà comunale ( uffici, scuole, ecc.) alle normative vigenti fra cui spiccano in primo luogo quelle legate alla sicurezza.


In conclusione si può dire che è un Comune tecnicamente “fallito”; la mancanza della dichiarazione del dissesto non consente l'attribuzione  della responsabilità giuridica, civile, penale, amministrativa e contabile, ma certamente non impedisce la definizione delle responsabilità politiche di una classe “dirigente” che allo stato delle cose non garantisce neppure i servizi essenziali e la sicurezza dei bambini a scuola. Nonostante ciò s'incaponisce a voler utilizzare i fondi ottenuti in prestito dalla Cassa Depositi e Prestiti per la ristrutturazione del nuovo stadio. 

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