giovedì 3 settembre 2015

Non puoi odiare le radici senza odiare l’albero II parte

Wu Ming, tratto dal libro "New Thing" Einaudi editore

per la prima parte clicca  QUI


Entra nel centro del suono spontaneo che vibra di sé stesso come nel suono continuo di una cascata oppure, mettendo le dita nelle orecchie, intendi il suono dei suoni e raggiungi Brahman, l’immensità.

Vijnanabhairava Tantra, 38


IL DIRETTORE Gli omicidi del Figlio di Whiteman. Se ne occupò Sonia, Sonia Langmut. Nel ‘67 aveva ventitre o ventiquattro anni. Non saprei dirti come rintracciarla. Non so nemmeno se è viva. Quell'estate si licenziò dal giornale e partì verso l’Ovest. Non la rividi mai più. Un anno dopo, un nostro inviato alla Convention dei Democratici a Chicago disse di averla vista in un picchetto di donne di fronte all’Hilton, e poi in mezzo agli scontri di fianco a Abbie Hoffman, Jerry Rubin e altri leader della protesta. Ma forse è meglio cominciare dall’inizio.

GREEN MAN Il giardinaggio è sempre stato la mia passione, sono cresciuto con l’amore per le piante, conosco ogni foglia del Brooklyn Botanic Garden, ci porto sempre i parenti in visita dalla Georgia. Tra i jazzisti e jazzofili neri il mio era un lavoro strano, ma per me jazz e giardinaggio erano un tutt’uno, perfetta armonia. Al Prospect Park, vicino allo zoo, sentivo richiami d'ogni specie d’uccello e mammifero. Orchestrazioni in forma libera, improvvisazioni collettive di amadriadi macachi fringuelli pellicani, vento tra le foglie e zac! di cesoie, voci di pic-nic e traffico lontano. Cercavo di isolare ogni suono e ricondurlo alla fonte. Avevo l’orecchio fino, se diventavo ingegnere del suono non avevo niente da invidiare a Van Gelder. Più avanti negli anni, quando tipi come Albert Ayler dicevano di voler andare oltre le note per concentrarsi sui suoni, capivo bene cosa intendevano. Ayler e la sua donna, alla fine degli anni Sessanta, andavano a suonare al Prospect Park. Un pomeriggio la polizia li fece smettere perché facevano troppo baccano. Per poco non li arrestavano. Io la scena non la vidi, all’epoca ero già in prigione.


BLOOD WILL TELL Sonia Langmut? Certo, la conoscevo.

ROWDY-DOW Pensa a quello che succedeva intorno, pensa al Potere Nero, a Malcolm, Muhammad Ali, Stokely Carmichael, Huey P. Newton e le Pantere. Eravamo come loro, dissotterravamo asce di guerra di secoli prima, asce di guerra timbriche, tonali e ritmiche. Se il Potere nero avesse vinto, se sbirri e federali non avessero ammazzato i fratelli uno per uno, e se i ragazzi dei ghetti non fossero stati rimpinzati di eroina…

BLOOD WILL TELL Sonia era una ragazzona bianca di upstate New York, cresciuta dalle parti di Albany. Genitori tedeschi scappati dal nazismo. Socialisti, mi pare. Non l'avresti definita “bella”, ma aveva capelli rossi e occhi verde scuro. Lentiggini dappertutto. Insomma, la notavi. Scriveva di musica sul Brooklynite, rimbalzava da un club all’altro ed era immersa nella new thing. Quando mi intervistava, faceva domande tipo: - Che rapporto c’è tra il tuo modo di improvvisare e la scrittura automatica dei surrealisti francesi? - o altre che cominciavano così: - Nei Manoscritti economico-filosofici del 1844, il giovane Marx scrive che... - Però era molto simpatica e aveva un gran cervello. L’ultima volta la vidi al funerale di Trane. Quell'estate lasciò la città.
Da più di trent’anni, ogni tanto incontro qualcuno che ha incontrato qualcun altro che all’epoca l'ha vista nella tale o nella tal’altra comune, o a una famosa manifestazione. In ogni caso, non so dov'è adesso. Non so neanche dirti se è viva. Temo dovrai spostarti parecchio a Ovest se vuoi tentare di rintracciarla.

ROWDY-DOW Ci si misero tutti a soffocare la nuova musica prima che potesse diventare altro. Fred Hampton delle Pantere di Chicago fu ammazzato nel suo letto, gli sbirri gli spararono mentre dormiva. Ricordo una foto della stanza: per terra c’era la copertina di un LP imbrattata di sangue e materia grigia. Out To Lunch di Eric Dolphy. Pensai: le Pantere ascoltano la nostra musica. Siamo tutti una cosa sola. La cosa nuova.

IL DIRETTORE Sonia la incontrai nel ‘64, proprio a una serata del quartetto di Trane. Non ricordo se era il Birdland o il Vanguard. Non poteva non attirare l’attenzione: una ragazza sola in un locale alle ore piccole, non bellissima, aria un po’ hippie, seduta accanto alla batteria di Elvin Jones con in grembo un registratore a bobine, marca europea...

BLOOD WILL TELL Butoba MT5, fabbricazione tedesca. Il famoso Butoba di Sonia Langmut.

IL DIRETTORE Batteva il ritmo col piede, canticchiava le note dell’assolo di Trane una frazione di secondo dopo che uscivano dal sax. Era uno di quei pezzi “Trane & Elvin”, solo sax e batteria. Trane non la sentiva, perso nell'assolo. Credo che nessun altro la sentisse, a parte me e Jimmy Garrison, che ogni tanto la guardava, sorrideva e scuoteva la testa. Chiacchierammo un po’ al bar e le diedi il mio biglietto da visita.
Qualche tempo dopo, quando già lavorava per il giornale, mi fece ascoltare quel nastro. Si sentiva quasi solo Elvin che spargeva olio di gomito, e Sonia che canticchiava gli assoli. Che te ne pare di una che va ai concerti del John Coltrane Quartet per registrare se stessa? E non sbagliava una nota! 

THUMBTACK Hai presente Fear and Loathing in Las Vegas, la parte della conferenza federale sulle droghe? A un certo punto c’è una pausa, il Dr. Duke e il suo avvocato prendono in mezzo uno sbirro di provincia, uno dell’Est, gli raccontano quant’è dura per le forze dell’ordine a Los Angeles e gli propinano una storia di crimini satanici, gente che beve sangue umano come fosse latte. Gli spiegano che l’unico modo per contrastare le sette di pazzoidi è decapitare i prigionieri, la polizia di L.A. ha cominciato a farlo ufficiosamente. Lo sbirro dell'Est è sempre più sconvolto, il Dr. Duke racconta dell’irruzione nella fattoria di Manson nella Death Valley: degli adepti sono riusciti a fuggire e sono scomparsi fra le dune, nudi come vermi e armati fino ai denti. Prima o poi si rifaranno vivi. Lo sbirro di provincia commenta: - Non pensavo che le cose fossero tanto sfuggite di mano in questo Paese...
Ecco, anni prima di leggere quelle righe di Hunter S. Thompson,  noi già lo pensavamo. Il governo, o chi per loro, decapitava ufficiosamente. E’ quello che successe al Black Panther Party, e non solo a loro.

HEAVY LEGS Dopo un po’ vennero fuori, a New York e Chicago, musicisti neri che volevano compiacere i critici bianchi, nelle interviste citavano Stockhausen, Webern, Varése, Schoenberg e altri crucchi che non mi ricordo il nome. Anche Ornette, tutte le sue chiacchiere incomprensibili, la “musica armolodica”, pure lui ha composto sinfonie, sonate, quella roba là. Voleva essere preso “sul serio”.  Se c’è gente che ha suonato per gli intellettuali bianchi, sono proprio quelli del free. Un bel po' di quella roba era merda, a un certo punto tutti pensavano di poter improvvisare per ore, niente beat, niente linea di basso, niente saper suonare, e si sentivano dei grandi, davvero radicali, come i bimbi che petano e ruttano per fare arrabbiare la mamma. Quella roba ha dato una mazzata al jazz. Gli impresari non volevano più saperne e i fratelli quei dischi non li compravano, perché avrebbero dovuto? Se vuoi sentire gente che s’incazza e strombazza, puoi metterti alla finestra all’ora di punta.
A Boston le sommosse dopo l’omicidio del dottor King scemarono perché i fratelli volevano vedere James Brown alla tivù. Avessero trasmesso Cecil Taylor, chi l’avrebbe cagato?

THUMBTACK Nel settembre del '69 J. Edgar Hoover dichiara al New York Times che le Pantere Nere sono “la più grande minaccia alla sicurezza interna del Paese”. Già da un anno l’Fbi ha sguinzagliato i cani del "Cointelpro" nella guerra psicologica contro il movimento nero. “Cointelpro” vuol dire “Counterintelligence Program”, l'avevano messo su negli anni ‘50 per neutralizzare il partito comunista, poi l'hanno usato contro la Nuova Sinistra e il movimento per i diritti civili.
Gli uomini del Cointelpro usano ogni sporco trucco per sabotare, screditare e distruggere il Black Panther Party e altre organizzazioni afroamericane: provocano, infiltrano agenti, producono falsi volantini e falsi giornali, inventano calunnie sui leader delle Pantere, amplificano ogni scazzo interno, addirittura ammazzano o fanno ammazzare membri del partito. Mica me l'invento io: tutto nero su bianco, si sa da trent'anni. 


W.CH. Non c’era solo il Cointelpro: ogni dipartimento di polizia aveva il suo ramo operazioni speciali, che infiltrava e sabotava in collaborazione, in concorrenza o all’insaputa dei federali. La sezione newyorkese delle Pantere era infiltrata dal Boss, il Bureau of Special Services del Nypd.

THUMBTACK Nel '71 la stampa mette le mani su documenti trafugati in una sede Fbi della Pennsylvania, e scopre l’esistenza del Cointelpro. Nel '76 una commissione d’inchiesta del Senato conclude che l'Fbi ha impiegato, cito pari pari, “tecniche intollerabili in una società libera”, si è “impegnato in tattiche illegali" e ha “risposto a problemi sociali che hanno radici profonde fomentando la violenza e il conflitto”. Bene, e adesso? Hoover sta già marcendo all'inferno ma qualche funzionario pagherà, no? Qualcuno verrà incriminato, c'è chi darà le dimissioni, insomma, sanzioni di qualche tipo, no?
Per un cazzo. Non succede niente. Tutti i culi sono salvi e restano dov'erano, Dio benedica l'America.
Pensiamo a quanto si è scritto e si continua a scrivere su una minchiata come il Watergate. In fin dei conti, cazzo aveva fatto lo staff di Nixon? Aveva spiato i Democratici e scherzato un po' in campagna elettorale. Robetta, rispetto a quel che ha fatto il governo ai dissidenti. L’Fbi ha reso pubblica solo una piccola parte del materiale, il resto è ancora top secret per “questioni di sicurezza nazionale”. Su tutte le porcherie un rapporto completo non l'avremo mai, ma quello che si sa fa già venire il vomito. Chi può dire che dietro gli omicidi del Figlio di Whiteman non ci fosse la longa manus del Cointelpro, degli sbirri o di qualche altro ramo dell’intelligence? 
Oggi in America c’è un Cointelpro dietro ogni angolo, sanno anche il coloro della tua merda, quella di ieri e quella di stamattina.
Questa storia va ben oltre il free jazz.

scelta dei video a cura di Luciano Granieri

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