Domenica scorsa 13 settembre
i dipendenti ospedalieri del S.S. Trinità di Sora, a seguito dell’ulteriore
smembramento della loro struttura, hanno deciso di organizzare un presidio
permanente all’interno dell’aula consiliare del Comune. Nel corso dell’occupazione
i cittadini sono stati informati sulla
drammatica situazione del loro ospedale. E’ stata, inoltre, organizzata una raccolta firme affinchè la Asl di Frosinone predisponga un
avviso pubblico per due pediatri, due ginecologi ed uno psichiatra destinati all’ospedale sorano. Ciò al di fuori del numero di deroghe assegnate
per rispettare i livelli essenziali di
assistenza così come è avvenuto nella Asl di Rieti . Nella stessa petizione si
chiede il blocco dello smantellamento del Laboratorio di Analisi del Centro
Trasfusionale con l’immediata rassegnazione
del personale e dei macchinari spostati a Frosinone.
Ormai anche per l’ospedale
S.S. Trinità di Sora i nodi stanno
arrivando al pettine. Il reparto di
pediatria chiuderà. Non è più in grado di coprire i turni a causa del mancato
rinnovo dell’incarico al pediatra. Di
conseguenza non potrà essere evitata la
sospensione dei ricoveri di ostetricia. Altra nefasta decisione aziendale
riguarda la chiusura di psichiatria per mancanza di personale. Cardiologia è al collasso, il personale presente non riesce più ad assicurare le attività, sia ordinarie che urgenti, e non si intravede la
possibilità di veder assegnato al reparto un altro medico.
Allo stato dei fatti
emerge chiara la volontà di chiudere l’ospedale che pure è la struttura
principale del distretto C. L’impegno dei dipendenti ospedalieri è encomiabile, però giova ricordare che
questi esiti nefasti sono la inevitabile conseguenza di dinamiche che sono in
atto a tempo e forse non adeguatamente valutate nella loro gravità. Ricordiamo
l’impegno del sindaco di Sora, e di molti altri sindaci, nel confronto-scontro
con la manager Mastrobuono per scongiurare gli effetti letali di un atto
aziendale devastante per la sanità
pubblica provinciale, ma foriero di
enormi opportunità di profitto per gli operatori privati. Ricordiamo che si
andava a confutare un programma in cui non si
prevedevano cambi di rotta per limitare la mobilità passiva, portatrice di uno
stato debitorio inaccettabile, né era inserito un numero di posti letto sufficiente
ad assicurare i LEA.
Purtroppo la dedizione alla lotta di alcuni amministratori fra cui il sindaco
Tersigni è andata scemando fino a piegarsi alle volontà del commissario
Zingaretti. E come spesso accade i cittadini sono stati lasciati da soli. Ora
si sta compiendo, con lo svuotamento del S.S. Trinità, un’inevitabile ulteriore tappa verso lo smembramento della Asl provinciale che
proseguirà inesorabile. Perché l’obbiettivo vero riguarda il compimento di una
strategia generale finalizzata alla totale svendita della sanità pubblica ai
profitti privati.
La debolezza dei vari movimenti che si sono succeduti nella
protesta, pur veemente e per certi versi inedita, contro la spoliazione della nostra Asl, è
stata proprio quella di non aver adottato una visione più ampia nelle dinamiche del conflitto, di non essere stati in grado di uscire
dalle rivendicazioni limitate alla propria condizione specifica per approdare ad un terreno più propriamente politico.
Un ambito certamente complesso che coinvolge una vera e propria idea di
società. Un disegno di collettività in
cui siano preminenti , una sanità
pubblica di qualità, ma anche l’accesso a quelle risorse, necessarie alla promozione della dignità umana, come acqua ed energia, che oggi
sono oggetto di profitti.
Ora è troppo tardi, la macchina è inesorabilmente in
moto, ma non tutto è perduto. Speriamo che dal presidio del Comune di Sora
possa ripartire e riorganizzarsi una nuova lotta che coinvolga ancora di più i
cittadini e che tenga maggiormente presente quali siano i fattori in gioco.
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