domenica 20 settembre 2015

Una fontana dalla precisa coscienza politica

Luciano Granieri
I getti tricolore 

 Abbiamo sempre definito  la Giunta Ottaviani come  “Giunta degli effetti speciali”. Dalle strade rosse di Corso della Repubblica , alle pompose coccarde con cui si è avviluppato il palazzo della Prefettura, dalle struggenti  e costose rappresentazioni mistico religiose, alla sparizione delle delibere, la straordinarietà di certi effetti è stata una costante dell’amministrazione del buon Nicola. 

Ma esiste una  diavoleria che va oltre la spettacolarità, la straordinarietà. E’  un attrezzo magico, più dello specchio di Biancaneve, più della lampada di Aladino. Ci riferiamo  alla fontana che adorna piazzale Vittorio Veneto. Sono tre zampilli che allo scoccare, non si sa bene di quale magico comando, inondano la piazza con getti tricolore. Un effetto straordinario. Ma la meraviglia delle meraviglie    è che la fontana ha una precisa coscienza politica. E’ un prodigio idrico   moderato, iperliberista,   quasi conservatore,  il quale  rifiuta ogni  concessione a derive rivoluzionarie, anzi rigetta  persino  espressioni solo minimamente democratiche e partecipate. 

La precisa coscienza politica degli zampilli si mostrò la prima volta nel maggio del 2014, quando in occasione di una manifestazione del Movimento 5 Stelle, a cui partecipavano  alcuni parlamentari,  fra i quali Luca Frusone, Alessandro Di Battista e Paola Taverna,   dagli ugelli tricolori  sgorgò impetuoso un getto d’acqua, che manco gli idranti della Polizia. La folla presente al comizio si disperse,  si creò confusione fra gli onorevoli, ricordiamo le lamentele educate ma ferme  dell’onorevole Taverna “chi cazzo ha acceso sta fontana?”. Era evidente che il carattere  ribelle del Movimento 5 Stelle aveva suscitato il risentimento dei getti d’acqua dalla moderata coscienza politica. Allora si pensò ad un caso, non si voleva credere che quella fontana avesse veramente  una precisa coscienza politica. 

Ma il miracolo si è ripetuto ieri sera nel corso dell’evento  denominato “Costruiamo da Sinistra”organizzato dal circolo Altiero Spinelli di “Possibile”,  e Sinistra Ecologia e Libertà. Una due giorni di dibattiti e confronti su vari argomenti cari al gruppo di Civati e di Sel  come, ambiente, sostenibilità, e significato della sinistra nell’attuale panorama politico. Inoltre, nel corso dell’evento,  si poteva firmare per  gli 8 referendum proposti da  “Possibile” relativi all’abrogazione di alcune norme dell’Italicum  del Jobs Act , della Buona Scuola, insomma dell’architrave della devastazione liberista renziana.  

Un momento dell'incontro organizzato da "Possibile"
La valenza democratica dell’incontro organizzato dai sinistri riformisti era eccessiva per una fontana così moderata. Figuriamoci poi se si osava attentare al liberismo renziano -accettato da molta parte dei moderati di destra  trasversalmente distribuiti, fra cui  il sindaco Ottaviani - invitando a firmare  per referendum irriverenti.  Era troppo per la coscienza politica degli zampilli che immediatamente hanno scaricato getti d’acqua sugli astanti, inzuppando non solo i militanti ma anche delle ignare signore incuriosite dai temi che stava proponendo il dibattito. 

Tale  seconda manifestazione di intolleranza ad espressioni di democrazia popolare non lascia più dubbi. La fontana di Piazza Vittorio Veneto non zampilla a casaccio, ma emana i suoi dirompenti getti quando ritiene lesi i valori della sua precisa coscienza politica. Peggio di un idrante della polizia. Così si mantiene l’ordine il decoro, l’integrità morale che diamine! Questo è veramente un effetto speciale, anzi è magia pura. E come si può contestare un sindaco, che riesce a dotare la città di una simile meraviglia! Il prossimo slogan per la campagna elettorale sarà “Non solo facciamo l’impossibile ma ci siamo attrezzati anche per i miracoli” A proposito, speriamo che la fontana, oltre che ad una precisa coscienza politica, non abbia gusti musicali particolarmente raffinati. Non vorremmo che nel corso del prossimo festival dei conservatori, i reazionari ugelli   innaffiassero  un gruppo o un orchestra la cui performance non fosse particolarmente  apprezzata. 


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