Capita raramente , ma capita. Anche nei più asettici laboratori di microbiologia e genetica è
possibile che qualche gene scappi dal controllo e si crei un organismo
geneticamente modificato, la cui variazione non sia stata pianificata.
E’ accaduto nel 2013 presso il laboratorio piddino incaricato di
selezionare gli organismi candidati a sindaco della città di Roma. Nella sperimentazione
delle primarie la sterilizzazione democratica non fu così attenta. Del resto a guidare il Pd non c’era ancora Matteo Renzi, uno che in quanto a sterilizzazione della democrazia
non è secondo neanche a Mussolini.
Accade
che i candidati geneticamente puri come il giornalista David Sassoli o
addirittura l’ariana renziana Patrizia
Prestipino dovettero soccombere. Il gene scappato andò a modificare il dna del candidato vincitore.
Quell’Ignazio Marino che, vedi tu il caso della genetica, sconfisse Alemanno e approdò inopinatamente in Campidoglio.
Dove hanno agito i geni
maligni? Siamo comunque all’interno di un quadro genotipico proprio di un
sindaco borghese, anti operaio e nemico dei lavoratori. I geni malandrini hanno alterato
l’asservimento a certi poteri che da sempre comandano su Roma ( Il Vaticano, i
signori della finanza e del mattone padroni della Capitale).
Un sindaco
geneticamente perfetto avrebbe sicuramente smembrato e cercato di svendere la parte
pubblica della città, immobili e società partecipate (Acea , Atac, Ama),
offrendole su un piatto d’argento ai già citati signori della finanza, così
come Marino si apprestava a fare. Ma per altri versi il sindaco geneticamente
perfetto, mai si sarebbe sognato di offendere il Vaticano segnando in un apposito registro le nozze di cittadine e cittadini omosessuali consumatesi all’estero, né avrebbe mai osato andare a rompere i coglioni in certi consigli di amministrazione,
tipo Acea, pretendendo di metter bocca negli affari dei vari Caltagirone, o multinazionali come Gdf.
Alta finanza, lobbisti, e Vescovi, subito si risentirono con il nuovo padrone del Pd. Quel Matteo Renzi , nel frattempo incoronato despota dei riformisti
(anti)democratici grazie a primarie questa volta ben sterilizzate, e padrone della nazione per evidente furto di consenso elettorale. Un ducetto messo
li proprio da finanzieri e lobbisti a perorare la causa della speculazione e
dell’evasione contro i diritti dei cittadini.
In tale contesto un organismo
geneticamente modificato, per errore,
non poteva pregiudicare il
tranquillo procedere dell’istituto biogenetico romano . Una rassicurante routine
fatta di scorribande speculative fondiarie e
finanziarie perpetrate dai soliti noti all’interno della Città Eterna, attività da intensificarsi in vista della kermesse cattolica per
eccellenza, quale l’apertura della Porta Santa.
I signori di Roma tuonarono e reclamarono il ripristino dell’eugenetica.
Il loro feroce burattino doveva sterilizzare Roma a tutti i costi. Il
sindaco Ogm andava neutralizzato. Una sterilizzazione invasiva, ma necessaria ,
tale da pregiudicare l’elezione di un altro sindaco
Pd, magari geneticamente più puro.
Vedi
quando i laboratori della primarie combinano casini? Vedi quando gli anticorpi
al virus della democrazia non sono efficienti?
Ormai l’errore era fatto e andava riparato a tutti i costi.
Dunque via il
sindaco geneticamente modificato, ma attenzione a commettere altri errori. Massima
sterilizzazione dei principi democratici. Vietate mozioni di sfiducia e
passaggi in aula consiliare, così come il rispetto verso i cittadini elettori
avrebbe imposto. Avanti con le dimissioni in massa dei consiglieri ex amici , costretti a firmare
sotto la minaccia di una siringa infetta che ne avrebbe pregiudicato le future
mire politiche in caso di disubbidienze inconsulte.
Si consuma l’espulsione del corpo
estraneo . Ora sarà difficile ricostruire un genotipo di sindaco compatibile
dopo che il laboratorio del Pd è stato
devastato dalla vicenda. Né la sterilizzazione dal gene infetto della
democrazia può arrivare al punto di evitare le elezioni in primavera.
Come
scongiurare dunque la colonizzazione cellulare penta stellata del Campidoglio? Bisogna
ancora intervenire in laboratorio. Provare
a generare un organismo anch’esso geneticamente modificato ma in un altro
senso. Partire da un genotipo diverso, proprio di un magistrato, di un prefetto, al
quale innestare il gene dell’asservimento al burattino segretario presidente,
manovrato dai burattinai della
speculazione finanziaria e fondiaria. Alcuni genotipi sono già stati
individuati e sembrano ricettivi, Cantone su tutti. Certo l’esperimento è
azzardato assai, ma oggi la moderna microbiologia fa miracoli.
Nessun commento:
Posta un commento