Commesso presso una grande distribuzione di articoli di
tecnologia di consumo.
Contratto a termine secondo il decreto Poletti, 6 mesi con
possibilità di rinnovo. 40 ore settimanali a mille euro al mese. Settore
audiovisivo (televisori e affini). Otto ore al giorno e una giornata di riposo settimanale
che non capita mai di domenica, le feste si onorano lavorando. L’orario cambia
ogni volta, così il giorno di riposo. I turni si conoscono il sabato sera alla
chiusura, per cui solo alla fine della settimana si sa cosa ti tocca la
settimana successiva . Non puoi programmare la tua vita se non giorno per giorno. Le ferie ci sono
(30 giorni) ma non si possono prendere né a luglio né ad agosto né a dicembre.
Dopo due mesi ti chiamano e ti dicono che stai a part time, 4 ore al giorno, in
luogo delle otto con cui sei entrato, a seicento euro al mese, l’azienda deve risparmiare . Ti dicono pure
che sei fortunato perché se trovi un altro part time puoi combinare i due mezzi lavori e arrivare a
guadagnare più di quanto guadagnavi prima. Comunque se non ti sta bene, passati i sei mesi di contratto vai a casa. Il problema è
che l’orario cambia di settimana in settimana e come già detto si sa solo alla
sera di ogni sabato. Sfido chiunque a trovare un altro lavoro che ti dia la
possibilità di cambiare continuamente gli orari per adattarli a quello che stai
facendo . Un giorno a settimana bisogna rimanere oltre l’orario di chiusura per
riunione aziendale. Un martirio in cui il direttore ti dice che bisogna vincere
la targa del miglior reparto, miglior negozio, miglior venditore di garanzie e
finanziamenti. Ne va del mantenimento del posto di lavoro. Ogni mese bisogna
sottoporsi ad una cena motivazionale in cui il proprietario della catena ringrazia
per gli sforzi che si fanno, ma bisogna
fare di più perché l’azienda è in perenne crisi. Fra un maccherone scotto e un
petto di pollo incartapecorito capisci che ti stanno prendendo per il culo. Ti
attacchi al vino farà schifo ma almeno non ti fa pensare. Scade il contratto e
nonostante nell’ultimo mese hai venduto più
televisori e più garanzie nel tuo reparto il direttore ti da la notizia:
Prego si accomodi alla porta, la collaborazione non si rinnova. Non è per
scarso rendimento, anzi, ma per necessità aziendali . E’ in arrivo un
ragazzetto con il contratto di apprendistato, assunto anche questo con il decreto Poletti, sei mesi con stipendio pagato dallo Stato e pure lui
alla scadenza è destinato inesorabilmente
ad accomodarsi fuori. Un altro giovane
apprendista è pronto per i prossimi sei
mesi, se serve, se no si sta bene
anche con un in meno e si sfruttano di più gli altri dipendenti.
Procacciatore di contratti per energia elettrica e gas.
Lavoro occasionale. Bisogna girare per i palazzi e tentare di
vendere contratti per gas ed energia elettrica. E’ un assalto alla diligenza.
Molti usano stratagemmi spacciandosi per tecnici dell’azienda del gas o della compagnia
elettrica. Entrano nelle case fingendo di effettuare controlli sul contatore o
sull’esatta redazione della bolletta per strappare una firma che vale 20 euro.
Chi si presenta onestamente esplicitando le vere finalità del lavoro, cioè
vendere forniture di riscaldamento ed elettricità, si vede sbattere la porta in
faccia o subisce insulti e parolacce, anche se qualche anima buona, in
conflitto con i gestori precedenti ti firma la commessa. Si può, anzi si deva, andare fuori città, ma di rimborsi spese
neanche a parlarne. Se porti a casa i contratti sei pagato altrimenti pippa.
Intervistatore per agenzie di sondaggi e ricerche di
mercato.
Lavoro occasionale, capita quattro o cinque volte l’anno. Si
tratta di andare a rompere i coglioni alla gente, per rilevare il loro orientamento su consumi e acquisti. Si
staziona nel reparto caffè di un supermercato per capire se la signora compra
il decaffeinato, piuttosto che la cialda. Un po’ del tempo si passa dentro a
bar ed enoteche per annotare con quale
vino o superalcolico la gente si affoga il cervello. Si va in giro per le concessionarie d’auto fingendo
di comprare una macchina e rilevare se il venditore è cortese e ti propone
tutte le mirabilie dell’ultimo modello e i finanziamenti più vantaggiosi . Si
battono gli ospedali della zona per sapere dai medici quali farmaci prescrivono
e quali sono gli informatori sanitari
più abili. L’incarico arriva sempre in
ritardo quindi per concludere le interviste nel tempo stabilito devi girare
anche la notte. Spesso le istruzioni sono imprecise, vai a trattare
una macchina, devi dare indietro un usato ma non ti dicono di che anno è. Per sottoporre certe interviste, tipo quelle
ai medici, devi informarti sui medicinali, ti devi formare, e lo devi fare di
tua iniziativa. Subisci sfanculamenti e rifiuti per un guadagno che va dai due
ai venti euro a intervista, dipende da chi vai a disturbare.
Se hai più di cinquant’anni, devi tirare avanti una famiglia
e non hai santi in paradiso, questo ti tocca. Essere sempre pronto quando ti
chiamano anche se è il giorno o l’ora dopo la chiamata. Sbatterti in giro per
racimolare poche centinaia di euro necessarie ad arrivare alla fine del mese. Sei schiavo di
un’occupazione che non c’è. Questo è il lavoro ai tempi del Jobs Act.
Nessun commento:
Posta un commento