venerdì 2 ottobre 2015

Parte la Coalizione Sociale a Frosinone

Luciano Granieri


Anche in Provincia di Frosinone sta partendo la Coalizione Sociale proposta dal segretario generale della Fiom Maurizio Landini. Come è noto il progetto ha la  finalità di riunire movimenti e associazioni  che insieme si battono in difesa  dei diritti  sanciti dalla Costituzione. Quei diritti come: lavoro, tutela della salute, accesso agli elementi essenziali per la vita (acqua energia), istruzione  e  servizi pubblici,  necessari alla promozione della dignità umana. 

Nell’ultimo ventennio le politiche imposte    dai comitati  elettorali,  braccio esecutivo  dei potentati finanziari, hanno determinato la progressiva alienazione di questi diritti, e la costruzione di un nuovo modello che pone al centro gli interessi del profitto.  Il processo ha subito una decisiva accelerazione con l’intervento brutale delle burocrazie economiche europee che hanno imposto ai governi una svolta liberista in modo del tutto antidemocratico. 

Proprio per opporsi a questa deriva antisociale all’interno della Fiom, e in altri movimenti che condividono le stesse problematiche  è emersa  la necessità di unire le forze e le finalità, per ottenere risultati che agendo da soli non   potranno mai raggiungere. Il 29 settembre scorso presso il Liceo Martino Filetico di Ferentino, Maurizio Landini ha presenziato ad un’assemblea organizzata dai membri della Coalizione Sociale della Provincia di Frosinone. L’incontro, molto partecipato, ha registrato  la presenza della galassia dei movimenti locali che anima la lotta  sociale sul territorio. Era presente il Comitato Provinciale per l’acqua  pubblica, il Coordinamento Provinciale per la Sanità, diverse associazioni culturali e ambientaliste, movimenti sindacali. In pratica le derivazioni locali di quelle associazioni che già fanno parte della Coalizione, affiancate da movimenti che hanno finalità maggiormente legate al territorio. 

Nella Provincia di Frosinone, del resto, la spoliazioni dei diritti di sopravvivenza ha raggiunto indici  molto superiori rispetto alla media nazionale. La disoccupazione è al 21%,un percentuale di 9 punti superiore rispetto al resto d’Italia, la sanità provinciale è allo sfascio, la Valle del Sacco e il tasso d’inquinamento insostenibile  presente in alcune città, come il Capoluogo, rendono  pessima  la qualità  della vita nel  nostro territorio. 

La riflessione che ha proposto Landini  sulla necessità di unire le forze a livello nazionale, vale ancora di più per le vertenze in atto nella Provincia . Anzi personalmente ritengo che  il modello della messa in comune di azioni pratiche per ora ha possibilità di concretizzarsi solo nelle realtà locali. Nel nostro territorio,  manca ancora la capacità organizzativa e di coordinamento che Landini propone per la Coalizione Sociale, ma è in dubbio che la permeabilità a possibili strumentalizzazione da parte di pezzi di partiti  o caste, pur presente,  è  molto meno accentuata. 

Ha ragione Landini ad escludere ogni sbocco elettorale per un’ entità politica come la  Coalizione, se si considera politica quella che nasce ed evolve  da una base organizzata con azioni concrete incardinate nel sociale,  e non le diatribe fra i vari comitati elettorali in perenne competizione fra loro per assicurarsi il consenso. Ma proprio la contiguità di certi movimenti, che stanno nella coalizione, con il comitato elettorale più organizzato e spietato, il Pd, rischia di frenare i buoni propositi del progetto. 

Il segretario della Fiom bene spiega gli effetti nefasti del Jobs Act della Cattiva Scuola, tutti frutti avvelenati  regalatici dall’attuale governo guidato dal segretario del Pd Renzi. Sarebbe quindi auspicabile non avere al proprio fianco soggetti interni al  sistema che si vuole combattere. In alcuni movimenti, mi viene in mente Libera, c’è di tutto, dal Pd alla Cisl. La stessa Cgil bene inserita nella Coalizione di cui Landini stesso è membro, spesso è poco incisiva, se non addirittura insignificante nell’azione di contrasto alle politiche neoliberiste  proposte dal governo. Quelle politiche che la Coalizione intende contrastare con forza.  

E’ evidente come in una fase sociale dove la solitudine e la disperazione delle classi subalterne è a livelli mai raggiunti in passato, reintrodurre una cultura della condivisione, lavorare per l’unione delle varie forze antagoniste, risulta fondamentale. Ma bisogna fare attenzione alle finalità vere che spesso muovono chi dice di voler  fare la tua sessa strada. Ben venga la Coalizione Sociale a patto che sappia a coltivare gli anticorpi giusti contro certi virus antisociali che potrebbero covare al suo interno.



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