Anche in Provincia di Frosinone sta partendo la Coalizione
Sociale proposta dal segretario generale della Fiom Maurizio Landini. Come è
noto il progetto ha la finalità di
riunire movimenti e associazioni che
insieme si battono in difesa dei diritti
sanciti dalla Costituzione. Quei diritti
come: lavoro, tutela della salute, accesso agli elementi essenziali per la vita
(acqua energia), istruzione e servizi pubblici, necessari alla promozione della dignità umana.
Nell’ultimo ventennio le politiche imposte
dai comitati elettorali, braccio esecutivo dei potentati finanziari, hanno determinato la
progressiva alienazione di questi diritti, e la costruzione di un nuovo modello
che pone al centro gli interessi del profitto.
Il processo ha subito una decisiva accelerazione con l’intervento
brutale delle burocrazie economiche europee che hanno imposto ai governi una
svolta liberista in modo del tutto antidemocratico.
Proprio per opporsi a
questa deriva antisociale all’interno della Fiom, e in altri movimenti che
condividono le stesse problematiche è emersa
la necessità di unire le forze e le
finalità, per ottenere risultati che agendo da soli non potranno mai raggiungere. Il 29 settembre
scorso presso il Liceo Martino Filetico di Ferentino, Maurizio Landini ha
presenziato ad un’assemblea organizzata dai membri della Coalizione Sociale
della Provincia di Frosinone. L’incontro, molto partecipato, ha registrato la presenza della galassia dei movimenti
locali che anima la lotta sociale sul
territorio. Era presente il Comitato Provinciale per l’acqua pubblica, il Coordinamento Provinciale per la
Sanità, diverse associazioni culturali e ambientaliste, movimenti sindacali. In
pratica le derivazioni locali di quelle associazioni che già fanno parte della
Coalizione, affiancate da movimenti che hanno finalità maggiormente legate al territorio.
Nella
Provincia di Frosinone, del resto, la spoliazioni dei diritti di sopravvivenza
ha raggiunto indici molto superiori rispetto alla media nazionale. La
disoccupazione è al 21%,un percentuale di 9 punti superiore rispetto al resto d’Italia,
la sanità provinciale è allo sfascio, la Valle del Sacco e il tasso d’inquinamento
insostenibile presente in alcune città, come il Capoluogo, rendono pessima la qualità della vita nel nostro territorio.
La riflessione che ha
proposto Landini sulla necessità di
unire le forze a livello nazionale, vale ancora di più per le vertenze in atto nella
Provincia . Anzi personalmente ritengo che il modello della messa in comune di azioni
pratiche per ora ha possibilità di concretizzarsi solo nelle realtà locali. Nel
nostro territorio, manca ancora la
capacità organizzativa e di coordinamento che Landini propone per la Coalizione
Sociale, ma è in dubbio che la permeabilità a possibili strumentalizzazione da
parte di pezzi di partiti o caste, pur
presente, è molto meno accentuata.
Ha ragione Landini ad
escludere ogni sbocco elettorale per un’ entità politica come la Coalizione, se si considera politica quella che
nasce ed evolve da una base organizzata con azioni concrete incardinate nel sociale,
e non le diatribe fra i vari comitati
elettorali in perenne competizione fra loro per assicurarsi il consenso. Ma proprio
la contiguità di certi movimenti, che stanno nella coalizione, con il comitato
elettorale più organizzato e spietato, il Pd, rischia di frenare i buoni
propositi del progetto.
Il segretario della Fiom bene spiega gli effetti
nefasti del Jobs Act della Cattiva Scuola, tutti frutti avvelenati regalatici dall’attuale governo guidato dal
segretario del Pd Renzi. Sarebbe quindi auspicabile non avere al proprio fianco
soggetti interni al sistema che si vuole
combattere. In alcuni movimenti, mi viene in mente Libera, c’è di tutto, dal Pd
alla Cisl. La stessa Cgil bene inserita nella Coalizione di cui Landini stesso
è membro, spesso è poco incisiva, se non addirittura insignificante nell’azione
di contrasto alle politiche neoliberiste proposte dal governo. Quelle politiche che la
Coalizione intende contrastare con forza.
E’ evidente come in una fase sociale dove la
solitudine e la disperazione delle classi subalterne è a livelli mai raggiunti
in passato, reintrodurre una cultura della condivisione, lavorare per l’unione
delle varie forze antagoniste, risulta fondamentale. Ma bisogna fare attenzione
alle finalità vere che spesso muovono chi dice di voler fare la tua sessa strada. Ben venga la
Coalizione Sociale a patto che sappia a coltivare gli anticorpi giusti contro
certi virus antisociali che potrebbero covare al suo interno.
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