lunedì 30 novembre 2015

Emergenza lavoro. Conferenza stampa del Movimento 5 Stelle e del Comitato Promotore Vertenza Frusinate

Luciano Granieri


foto di Enrica Segneri

Si è tenuta ieri, 30 novembre 2015, presso la sala consiliare della Provincia di Frosinone, la conferenza stampa congiunta fra il gruppo del Movimento 5 Stelle della Regione Lazio e il comitato promotore Vertenza Frusinate. L’incontro con i media e i cittadini, aveva lo scopo di  illustrare il contenuto della mozione condivisa presentata dalla consigliera regionale penta-stellata Silvana Denicolò,   firmata da tutti i consiglieri di minoranza,  sulla drammatica questione della disoccupazione nella nostra Provincia.

Come è noto la nascita del Comitato Promotore Vertenza Frusinate, composto da disoccupati e precari,  vittime di sordide storie di ordinaria dittatura del profitto, ha finalmente gettato il sasso nello stagno di una melmosa palude, ponendo all’attenzione della politica il devastante quadro della disoccupazione nel nostro territorio. Plaudiamo al  gruppo regionale del Movimento 5 Stelle, che ha  avuto la sensibilità di raccogliere questo drammatico grido di dolore e concretizzarlo in una mozione congiunta ( per leggerla clicca QUI). 

I contenuti del documento presentato il 23 settembre scorso, la cui discussione e votazione ancora devono  essere calendarizzate, tengono conto di alcune proposta avanzate dal Comitato Promotore Vertenza Frusinate.  Essi impegnano la Giunta regionale  a focalizzare presto e a fondo, l’estrema criticità occupazionale della Provincia di Frosinone che,  è bene ricordarlo, presenta un numero di disoccupati ben al di sopra della media nazionale  135.000 unità  per una popolazione di 500.000 residenti.

 Inoltre la mozione condivisa, sollecita l’amminstrazione regionale ad attingere alle risorse europee POR FESR 2014-2020  per finanziare  la localizzazione delle imprese nei siti dismessi,  il riposizionamento competitivo delle aree produttive  ecologicamente attrezzate e il rilancio delle imprese che si costituiscono in rete. Altro impegno, a cui viene chiamata la Regione,   è quello di finanziare la legge 4/2009 istituita dalla Giunta Marrazzo finalizzata al  sostegno al  reddito in favore di disoccupati ed inoccupati.  I fondi necessari  furono  annullati dalla  Giunta Polverini e mai reintrodotti sacrificati sull’altare della spending review. 

Ma gli obbiettivi del Movimeto 5 Stelle, vanno oltre e prevedono: il monitoraggio  e la riorganizzazione dei centri  per l’impiego, oggi ridotti  a “corsifici”mangia soldi al solo  servizio delle imprese, una campagna d’informazione  rivolta ai disoccupati sulle opportunità di accesso a percorsi formativi e di riqualificazione, la partecipazione degli stessi lavoratori licenziati alla redazione di piani aziendali utili a creare attività foriere di buona occupazione. 

Vediamo ora i buoni  e i cattivi dell’incontro di ieri. Fra i buoni, sicuramente il deputato On. Luca Frusone e la consigliera regionale Silvana Denicolò, entrambi del Movimenti 5 Stelle, il presidente del consorzio Asi di Frosinone Francesco De Angelis  tutti presenti alla conferenza, insieme con  Gino Rossi ex operaio Videocon esponente del Comitato Promotore Vertenza Frusinate.  Fra i cattivi, gli assenti: amministratori locali ed eletti dalla Provincia e i  movimenti sindacali, i quali,   non sembrano  interessati alle sorti dei lavoratori  loro concittadini. Se una disoccupazione così elevata  non desta l'attenzione  dei movimenti sindacali cosa potrà smuoverli?  Forse qualche interesse particolari nei corsifici sopra citati? A voi l’ardua sentenza.  

Per dovere di cronaca riportiamo quanto dichiarato dal presidente Asi Francesco De Angelis. L’abbiamo inserito fra i buoni se non altro perché,  presiedendo un organo di supporto alle attività industriali,  ha avuto il buon gusto di venire ad ascoltare le ragioni dei lavoratori  licenziati.  A quali azioni  porterà questo ascolto è presto per dirlo.  Il presidente Asi, nonché  tenutario, insieme all’altro Francesco (Scalia) del PD provinciale, ha assicurato che per le strutture ex VDC acquisite dall’Asi è in via di definizione un bando per la loro cessione ad imprese interessate . Alla strutturazione del bando, saranno invitati a collaborare i gli ex dipendenti Videocon. Ovviamente le attività interessate all’acquisizione dello stabilimento dovranno presentare un piano industriale in cui s’impegnano ad assumere gli ex  lavoratori VDC e ad avviare produzioni non inquinanti compatibili con la difficile situazione ambientale della Valle del Sacco. 

De Angelis ha inoltre annunciato l’impegno dell’Asi all’incentivazione della green economy  e il supporto   verso imprese della logistica e dell’automotive, il riferimento allo stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano è più che evidente. Infine , secondo De Angelis,  contrariamente a quanto riportato dai media, la Provincia di Frosinone non è del tutto esclusa dalla partita per  ospitare la multinazionale Amazon. Passo Corese, pare in vantaggio, ma la buona posizione e le infrastrutture -in particolare una efficiente rete di telecomunicazioni in fibra ottica - presenti nel nostro territorio, possono ancora far pendere la bilancia verso la Provincia di Frosinone. Potrebbe entrare in gioco a tale scopo proprio il sito della ex VDC.  Aspettiamo di verificare se quanto dichiarato dal presidente dell’Asi avrà concreta realizzazione.  

Proponiamo infine  qualche riflessione a margine di questo incontro. Apprezziamo lo sforzo  del Movimento 5 Stelle e dei consiglieri  regionali di minoranza per provare a risolvere l’annosa questione occupazionale in Provincia. Forte è pure l’impegno  per la richiesta di rifinanziamento   della legge 4/2009  sul  sostegno al reddito a favore di chi ha perso il lavoro. Anche il circolo “Altiero Spinelli” di “Possibile, attraverso la sua esponente Anna Rosa Frate, ha espresso la volontà del suo gruppo di lavorare per  questo obbiettivo.  

Però, se  ormai ci si è consegnati mani e piedi alla tirannia del mercato, che considera il lavoro come pura merce da  acquistare al minor costo possibile e solo quando serve, allora un sostegno al reddito è quanto mai necessario. Viceversa se si ritiene ineludibile considerare il lavoro, non una merce, ma un diritto  per realizzare  la piena espressione della dignità umana, allora il discorso cambia. Non serve reddito, serve lavoro e le soluzioni esistono. In un quadro di disoccupazione diffusa come l’attuale, non è sostenibile la presenza di mano d’opera sfruttata che supera di molto le 40 ore settimanali e un mare magnum di disoccupati. L’incentivazione del lavoro part-time a parità di stipendio, alla cui determinazione concorre anche lo Stato, potrebbe diventare  una  soluzione. Lavorare meno lavorare tutti, questo dovrebbe essere l’obbiettivo vero. Sicuramente un reddito, seppur minimo, nella situazione emergenziale attuale è indispensabile, ma ciò non dovrebbe distogliere gli sforzi  per ottenere  un obbiettivo a più ampio respiro. Cioè quello di fare in modo  che  l’Italia  torni ad essere una Repubblica fondata sul lavoro.


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