lunedì 11 gennaio 2016

Diritti civili e cialtronerie costituzionali

Luciano Granieri

Che  i diritti umani e i diritti civili, vengano molto dopo gli interessi di bottega  del potere è un fatto. La vicenda sull’abolizione del reato di immigrazione clandestina e l’approvazione  della legge sulle unioni civili, compresa la stepchild  adopition, ne è una palese testimonianza. 

La depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina,   da illecito  penale ad infrazione  amministrativa,  inserita in  una legge delega, approvata  nel  maggio 2014, non è   stata esercitata dal governo, nonostante un’ulteriore pressioni delle commissioni parlamentari , sull’esecutivo affinchè  ciò si realizzasse.  Magari la stessa cosa si fosse verificata per il Jobs Act! Ma questa è un’altra storia.  Il governo è rimasto sordo agli allarmi di Procure e Prefetture sull’inapplicabilità, non solo dei risvolti penali, ma anche delle sanzioni pecuniarie a carico degli immigrati clandestini. L’Escutivo ha trascurato  l’intralcio ampiamente dimostrato  che questa normativa pone sulle indagini per smascherare gli scafisti.    Ne  il mulo Renzi si è fatto impietosire  dal  fatto  che  il reato di immigrazione clandestina,   sia contrario  ai principi sanciti dalla  giustizia europea come stabilito dalla Corte di Strasburgo. 

In verità il contrabbandiere di Rolex  arabi, a  capo del Pd e del Governo, ha riconosciuto gli effetti deleteri ,  inutili ed onerosi per le casse  dello Stato di tale norma, peraltro ampiamente dimostrati  dalla sua entrata in vigore nel 2009. Però  ha ritenuto che gli attuali scenari, in cui orde di maschi extra comunitari (ma anche maschi non extra comunitari,  ma anche maschi e basta) , insidiano le donne tedesche, sconsiglino la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina . Ciò per non diminuire la percezione di sicurezza che un tale provvedimento potrebbe indurre nei cittadini. 

Se il fallimento della legge sull’immigrazione clandestina è accertato, confermato e quantificabile in anni di attuazione , altrettanto non si può dire sulla percezione di sicurezza. Di quanto diminuirebbe questa percezione da parte dei cittadini? Qual'è l’unità di misura in base alla quale si misura la quantità di sicurezza percepita?  E’ sensato confermare una norma il cui fallimento è ampiamente dimostrato dai fatti, solo per rafforzare un’entità labile, eterea e non misurabile come la “percezione”? La risposta va da se.  Allora, o l’attuale Presidente del Consiglio è al di fuori di ogni procedimento logico,  o è un cialtrone. Propendiamo per la seconda ipotesi. 

Analogo discorso riguarda la legge sulle unioni civili. Nell’intervento di fine anno, fra slide e sbugiardamento di gufi, in cui il premier, magnificava l’operato del suo governo nel 2015, l’approvazione della normativa sulle unioni civili era annotata nella colonna delle priorità per il 2016. All’uopo, già il 18 gennaio era stata convocata una direzione del Pd, per discutere il merito della legge e convincere i 27 senatori dem  a votare il decreto Cirinnà,  stepchild adoption compreso.  

Evidentemente le scorribande  montanare  in braghe corte devono aver ibernato  le cervella  del premier, il quale ha annacquato la sua risolutezza nei confronti dell’approvazione della legge. La normativa andrebbe licenziata , ma anziché imporre la dittatura  del capo, attraverso la solita direzione   bulgara  del Pd, l’agnellino Matteo ha preferito annullare l’incontro  del 18, evitare il passaggio della legge in consiglio dei ministri, per presentarla direttamente   in aula il 26 gennaio, lasciando ai suoi la possibilità di votare secondo coscienza.  Della serie: “Caro Angelino, non posso farci niente se la stepchild adoption è passata con i voti dei grillini” 

Anche questo parziale dietro front  sa molto di cialtroneria. Perché usiamo il termine cialtroneria per definire i comportamenti del contrabbandiere di Rolex arabi? Semplice, perché l’atteggiamento ostile verso la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, e verso l’approvazione delle unioni civili, non interessa minimamente il merito delle questioni. La cialtroneria consiste nell’obbiettivo nascosto, ma non troppo, di non irritare la suscettibilità dei cari alleati alfaniani, centristi di varia provenienza e pasdaran verdiniani,  preziosi come non mai per la vittoria del referendum costituzionale che si terrà in ottobre. 

Quello è il nocciolo della questione . Nessun premier  come Renzi si è trovato ad un passo da realizzare il sogno di J.P.Morgan e della P.2 della  buonanima Licio Gelli, consistente nell’abolire la Costituzione repubblicana. Non vi riuscirono gli attentati fascisti e le stragi di Stato, non vi riuscì Berlusconi. Oggi Renzi è a un niente  dall’ottenere il tanto agognato risultato per cui è stato messo sulla poltrona di Palazzo Chigi dal potere capitalistico finanziario.  

E’ noto che i demo-fascisti  di varia estrazione, contraggono   l’orticaria al solo pensiero di una Nazione  in cui  vengano riconosciuti i diritti degli immigrati, dei gay e delle coppie di fatto. I Demo-fascisti, da oggi fino al referendum costituzionale,  sono da riverire  e venerare in quanto merce preziosissima nel mobilitare le loro truppe cammellate a favore del si al stravolgimento della Costituzione. 

Tutta la potenza di fuoco delle major mediatiche deve essere schierata contro le ragioni del no al referendum costituzionale , e anche il più piccolo endorsment centrista è benedetto. Rassegniamoci, la campagna referendaria è iniziata. Tutta le iniziative di governo, da oggi alla consultazione dell’autunno 2016,  saranno finalizzate a non contrariare i bigotti alleati, altro che tutela dei diritti civile e umani!  

Ecco dunque che per smascherare e mandare a gambe all’aria il piano di tali cialtroni è necessario, sin da subito, iscriversi nei comitati per il no allo stravolgimento della  Costituzione. E il  fatto che il cialtrone contrabbandiere di Rolex arabi, abbia legato la sua abusiva permanenza a Palazzo Chigi al risultato positivo del referendum deve costituire un motivo in più per bocciare la disintegrazione costituzionale presentata dal governo (non dal Parlamento). Votare no significa salvaguardare i valori democratici scaturiti dalla resistenza partigiana  e mandare a casa il cialtrone con tutta la sua viscida corte.

Nessun commento:

Posta un commento