Il PRC invita a votare SI al
referendum del 17 aprile per dire NO e fermare l’insensata e altrimenti
inarrestabile trivellazioni dei fondali dei nostri mari e del territorio.
Son molti, troppi i motivi che
possono e debbono indurre a smetterla con queste pratiche devastatrici del
territorio. Non fosse altro che, appena fresca di stampa, è la notizia che
questo governo, per via della ministra Guidi, sulla storie di sfruttamento dei
cosiddetti giacimenti petroliferi ha perpetrato le solite pratiche del familismo
e occupazione parentale.
Oltre la cronaca, il PRC
ribadisce che il problema energetico nazionale non può essere risolto solo
sulla base del criterio degli approvvigionamenti crescenti, che induce a
considerare risolutive del problema le effimere quantità di petrolio e di gas
estraibile sul patrio suolo quanto piuttosto sunuove politiche energetiche.
Gli investimenti impegnati nelle
risibili estrazioni dovrebbero essere impegnati sul fronte del risparmio energetico
riducendo le inefficienze e recuperando in questo modo quote di energia ben
superiori a quelle che i trivellatori blaterano di estrarre.
Il PRC afferma che è importante e
doveroso votare SI. Inoltre andare a votare è necessario per fermare chi agita
l’astensionismo per far si che non si superi il quorum del 50% e che vuole
impedire la popolazione di esprimersi su un tema fondamentale per il futuro
delle politiche energetiche di questo paese.
Blocchiamo le trivellazioni per
difendere il territorio e per un futuro in cui si consumi meno energia, concentriamoci
invece in favore delle energie verdi che non inquinano e creano moltissimi posti di lavoro.
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