lunedì 11 aprile 2016

Sottrazione di letti all'ex ospedale di Anagni

ASSOCIAZIONE DIRITTO ALLA SALUTE 

                   


L’ennesimo tentativo di  prelevare materiale inutilizzato dall’ex Ospedale di Anagni anche questa volta è andato a vuoto. Non si è trattato di prelevamento di macchinari o componenti, ma di due letti che giacciono ammassati  arrugginiti e inutilizzati da anni nei locali ormai deserti dei reparti del nosocomio anagnino che sarebbero serviti all'Ospedale di Alatri. Il furto è stato sventato dalla vigilanza del personale ancora attivo presso la struttura di Anagni, ma anche forse dalla solita disorganizzazione aziendale che non ha fornito una richiesta scritta di prelievo dei letti. La notizia, riportata dai media in questi giorni, ha sollevato un vespaio di commenti anche polemici: ci si è lamentati che di Anagni ci si ricorda solo di togliere e mai di metterci qualcosa di utile per i cittadini, si è ricordata l'eterna disputa con l'Ospedale di Alatri che vede puntualmente Anagni soccombente causa carenza di adeguato patronato politico, si è ricordato che l'Ospedale di Anagni ha più volte, ai tempi d'oro, prestato personale e attrezzature al nosocomio di Alatri senza peraltro riceverne adeguata contropartita, anzi meritandosi la chiusura dei reparti di degenza. In un funzionamento normale non ci sarebbe nulla di strano nello spostare attrezzature e personale da un reparto all'altro di un'azienda, ma non è questo il caso dell'azienda Asl di Frosinone. L'Asl di Frosinone dovrebbe garantire la tutela del Diritto alla salute con strutture pubbliche sul territorio provinciale, ma di fatto questo non avviene sia per palesi carenze organizzative e sia per carenza di obiettivi e strategie. E' inutile ricordare le disfunzioni che il cittadino ciociaro rileva quotidianamente quando ha bisogno di assistenza sanitaria (liste d'attesa infinite, carenza di posti letto, affollamenti assurdi nei pronto soccorso ...). Dal punto di vista delle strategie invece siamo arrivati al paradosso  di un atto aziendale approvato con grandi lacerazioni da parte dei sindaci ciociari,  ma di fatto sconfessato dalla stessa Regione Lazio che ha rimosso dalla direzione aziendale la Prof. Mastrobuono dopo che lo aveva redatto e, con arti di consumata politica, fatto approvare dalla maggioranza dei sindaci. In quell'atto aziendale erano state spese poche righe che comunque riconoscevano un ruolo a quello che rimane dell'Ospedale di Anagni. Di fatto oggi non esiste più neanche quello: la Mastrobuono è stata messa alla porta e al suo posto è stato  nominato un commissario che si trova provvisoriamente a gestire la Asl nel marasma generale e senza chiare strategie di riorganizzazione. Per l'Ospedale di Anagni, che dopo la sentenza di merito del Tar del 2014 è chiuso, il futuro è sempre più incerto. Da lungo tempo non esiste nessuna struttura direttiva interna che controlli l'andamento dei servizi e le prestazioni del personale, pur conservando una serie di servizi sia di diagnostica che di pronto intervento. Tutto ciò lo abbiamo evidenziato nell’assemblea del 13 NOVEMBRE 2015. Recentemente è stato comunicato l'intento da parte di una benemerita istituzione bancaria cittadina di acquisire un'attrezzatura tecnologicamente avanzata da donare all'Ospedale civile di Anagni. In questa situazione però rimane difficile da capire se questa attrezzatura verrà mai resa funzionante cioè dotata di personale che ne assicuri il funzionamento per il primario servizio di diagnostica per cui è stata acquistata ad un costo veramente molto oneroso. In quest'ottica di incertezza non sarebbe male stringere accordi di partenariato con altre strutture ospedaliere, come quella di Alatri ad es., per cercare di aiutarsi reciprocamente e pianificare, per quanto possibile, dei servizi utili alla popolazione della zona nord della provincia di Fr. Magari questo atteggiamento potrebbe aiutare a far pesare di più anche Anagni a livello di direzione aziendale. Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci della nomina a coordinatore delle attività del presidio di Anagni del Dott. Massimo Natalia. Se confermata questa nomina potrebbe essere un significativo punto di svolta in quanto, il Dott. Natalia, è stato da sempre vicino al movimento di difesa dell’Ospedale di Anagni e, ne siamo certi, le proverà tutte per scongiurarne la definitiva chiusura: in bocca al lupo e buon lavoro! 

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