domenica 10 aprile 2016

Referendum: Unisci i puntini e inorridisci al mostro che apparirà.

Luciano Granieri




In questo week-end è partita la macchina referendaria anche nel nostro territorio. Sabato 9 a Colleferro -in occasione della manifestazione “Rifiutiamoli” contro gli inceneritori - sabato e domenica  a Ceprano,  San Donato Val di Comino,  è iniziata la raccolta firme per l’abrogazione della legge elettorale Italicum.  Ci si riferisce, in   particolare,  a due quesiti  volti ad  abrogare: 1) le norma che impone i capi lista bloccati e le loro candidature plurime.  2) L’abnorme   premio di maggioranza che consente ad una minoranza il (20% dei consensi è più che sufficiente) di disporre a piacimento della vita dei cittadini. La partecipazione ai banchetti è stata soddisfacente, ma non bisogna fermarsi. E’ necessario fare di più.  

A  tal proposito, il  Comitato Democrazia Costituzionale della Provincia di Frosinone, impegnato sul territorio  nella campagna di raccolta   firme promossa dal movimento: “Referendum Contro l’Italicum, scegli la democrazia”,   sta lavorando per allestire  altri due banchetti nel Capoluogo:   una a metà settimana e uno nel prossimo week-end  in supporto, fra l'altro,   del   referendum contro la proroga dei contratti di concessioni per le trivellazioni in mare. Sarà cura del Comitato  fornire maggiori dettagli su questi appuntamenti nei prossimi giorni. 

Questo è solo l’inizio di una campagna referendaria  molto ampia, concernente anche l’abrogazione di normative disgraziatamente già approvate. Ai  provvedimenti  sulle trivelle,  pensate appositamente per i petrolieri, si aggiungono le  leggi sul lavoro, sulla scuola, sula tutela della salute e del territorio. E’ un compito faticoso e difficile, ma necessario per la dignità di tutti i cittadini. Deve partire un vero e proprio Comitato di Liberazione, composto da soggetti e movimenti che hanno a cuore la salute democratica del Paese. 

Considerare  singolarmente i quesiti referendari non da la misura del mostro che si appresta a stravolgere il nostro  patto sociale e  la convivenza civile. Se noi assumessimo  le leggi che si vogliono abrogare, come  puntini di unico disegno,  li unissimo  con un tratto di penna , così come si fa per il classico gioco enigmistico,  apparirebbe il disegno di un obbrobrio.

 Emergerebbe    la forma di uno Stato in cui l’istruzione prevede scuole per ricchi e scuole per poveri. Istituti  in cui i presidi hanno smisurati strumenti di ricattabilità verso i docenti. La scuola per poveri, in particolare, ha il compito di fornire mano d’opera a basso costo  alle grandi imprese, le quali potranno usufruirne per alimentare un odioso dumping occupazionale. In tale società, il potere delle lobby e delle multinazionali è accresciuto dalle norme sul lavoro. Si realizza la liberalizzazione del licenziamento e il conseguente asservimento schiavista del lavoratore , il  quale, se non serve più, potrà essere liquidato per 30 denari. 


Come  hanno dimostrato i recenti squallidi fatti che hanno coinvolto l’ex ministro Guidi e gli altri asserviti sodali di Governo,  le multinazionali del petrolio sono in grado di orientare per i  propri profitti, ogni provvedimento governativo. Trivellazioni, in mare e in terra,  oleodotti, siti di stoccaggio per idrocarburi,   sono opere prioritarie  da realizzarsi anche se minano fortemente la salute dei cittadini, distruggono pezzi di territorio, e bruciano posti di lavoro . 

Pure  gli interessi delle multi-utility, attive nel ramo dell’incenerimento rifiuti e della gestione dei servizi essenziali alla vita come l’acqua e la sanità,  devono essere fortemente tutelati nel disegno statuale  che apparirebbe  dall’unione dei puntini. Il fatto che vecchi e obsoleti inceneritori e nuovi impianti (di cui uno sta per essere costruito nella nostra città ,  la più inquinata d’Italia) avvelenino l’aria e inibiscano uno sviluppo basato sul turismo e l’agricoltura, è assolutamente ininfluente. 

Infine tutto quanto potrà favorire i veri padroni del governo Renzi  (burattino  fancazzista, ignorante e
presuntuoso)  sarà deciso sopra le teste dei cittadini da solerti esecutori messi sulla poltrona grazie ad una finta dinamica democratica, dove il corpo elettorale, se lo vorrà, potrà  solamente certificare la propria condanna, attraverso un voto di passiva accettazione. Saranno sufficienti 7 o 8 milioni di consensi per consegnare un Paese di oltre 50 milioni di abitanti alla devastante logica dell’accumulo finanziario e dello sfruttamento, per cui l’1% della popolazione tiranneggia il restante 99%.

Questa è la società che prepotentemente salterebbe fuori  unendo tutti puntini. Vi piace? Se non vi piace animate con noi  questo Comitato di Liberazione.  A differenza dei partigiani protagonisti della  resistenza, non servono i fucili. Le nostre armi sono la matita  per segnare il   SI sulla scheda del   referendum di domenica prossima sulle trivellazioni  in mare,  e la penna necessaria a  firmare l’indizione dei referendum sociali e istituzionali . Di fronte alla lotta partigiana mi sembra un impegno irrisorio . Ma la vittoria di questo Comitato di Liberazione può sancire la nascita di una Paese migliore, libero, dove la dignità dei cittadini sia pienamente assicurata. Si tratta, se ci pensiamo, dello stesso Paese per il quale i Partigiani hanno lottato e molti di loro  sacrificato la propria vita.  

Foto tratta da il manifesto.info

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