In questo week-end è partita la macchina referendaria anche
nel nostro territorio. Sabato 9 a Colleferro -in occasione della manifestazione
“Rifiutiamoli” contro gli inceneritori - sabato e domenica a Ceprano, San Donato Val di Comino, è iniziata la raccolta firme per l’abrogazione
della legge elettorale Italicum. Ci si riferisce, in particolare,
a due quesiti volti ad abrogare: 1) le norma che impone i capi lista
bloccati e le loro candidature plurime. 2)
L’abnorme premio di maggioranza che consente ad una
minoranza il (20% dei consensi è più che sufficiente) di disporre a piacimento
della vita dei cittadini. La partecipazione ai banchetti è stata soddisfacente,
ma non bisogna fermarsi. E’ necessario fare di più.
A tal
proposito, il Comitato Democrazia
Costituzionale della Provincia di Frosinone, impegnato sul territorio nella campagna di raccolta firme promossa
dal movimento: “Referendum Contro l’Italicum,
scegli la democrazia”, sta lavorando per allestire altri due banchetti nel Capoluogo: una a
metà settimana e uno nel prossimo week-end in supporto, fra l'altro, del referendum contro la proroga dei contratti di
concessioni per le trivellazioni in mare. Sarà cura del Comitato fornire maggiori dettagli su questi
appuntamenti nei prossimi giorni.
Questo è solo l’inizio di una campagna
referendaria molto ampia, concernente
anche l’abrogazione di normative disgraziatamente già approvate. Ai provvedimenti sulle trivelle, pensate appositamente per i petrolieri, si
aggiungono le leggi sul lavoro, sulla
scuola, sula tutela della salute e del territorio. E’ un compito faticoso e
difficile, ma necessario per la dignità di tutti i cittadini. Deve partire un
vero e proprio Comitato di Liberazione, composto da soggetti e movimenti che
hanno a cuore la salute democratica del Paese.
Considerare singolarmente i quesiti referendari non da la
misura del mostro che si appresta a stravolgere il nostro patto sociale e la convivenza
civile. Se noi assumessimo le leggi che
si vogliono abrogare, come puntini di
unico disegno, li unissimo con un tratto di penna , così come si fa per
il classico gioco enigmistico, apparirebbe
il disegno di un obbrobrio.
Emergerebbe la
forma di uno Stato in cui l’istruzione prevede scuole per ricchi e scuole per
poveri. Istituti in cui i presidi hanno
smisurati strumenti di ricattabilità verso i docenti. La scuola per poveri, in
particolare, ha il compito di fornire mano d’opera a basso costo alle grandi imprese, le quali potranno
usufruirne per alimentare un odioso dumping occupazionale. In tale società, il
potere delle lobby e delle multinazionali è accresciuto dalle norme sul lavoro.
Si realizza la liberalizzazione del licenziamento e il conseguente asservimento
schiavista del lavoratore , il quale, se
non serve più, potrà essere liquidato per 30 denari.
Come hanno dimostrato i recenti squallidi fatti
che hanno coinvolto l’ex ministro Guidi e gli altri asserviti sodali di
Governo, le multinazionali del petrolio
sono in grado di orientare per i propri
profitti, ogni provvedimento governativo. Trivellazioni, in mare e in terra, oleodotti, siti di stoccaggio per idrocarburi,
sono opere prioritarie da realizzarsi anche se minano fortemente la
salute dei cittadini, distruggono pezzi di territorio, e bruciano posti di
lavoro .
Pure gli interessi delle
multi-utility, attive nel ramo dell’incenerimento rifiuti e della gestione dei
servizi essenziali alla vita come l’acqua e la sanità, devono essere fortemente tutelati nel disegno statuale
che apparirebbe dall’unione dei puntini. Il fatto che vecchi e
obsoleti inceneritori e nuovi impianti (di cui uno sta per essere costruito nella
nostra città , la più inquinata d’Italia)
avvelenino l’aria e inibiscano uno sviluppo basato sul turismo e l’agricoltura,
è assolutamente ininfluente.
Infine tutto quanto potrà favorire i veri padroni
del governo Renzi (burattino fancazzista, ignorante e
presuntuoso) sarà deciso sopra le teste dei cittadini da
solerti esecutori messi sulla poltrona grazie ad una finta dinamica democratica,
dove il corpo elettorale, se lo vorrà, potrà solamente certificare la propria condanna, attraverso un voto di passiva accettazione. Saranno sufficienti 7 o 8
milioni di consensi per consegnare un Paese di oltre 50 milioni di abitanti alla
devastante logica dell’accumulo finanziario e dello sfruttamento, per cui l’1%
della popolazione tiranneggia il restante 99%.
Questa è la società che prepotentemente
salterebbe fuori unendo tutti puntini. Vi
piace? Se non vi piace animate con noi
questo Comitato di Liberazione. A
differenza dei partigiani protagonisti della resistenza, non servono i fucili. Le nostre
armi sono la matita per segnare il SI sulla
scheda del referendum di domenica prossima sulle trivellazioni in mare, e la penna necessaria a firmare l’indizione dei referendum sociali e
istituzionali . Di fronte alla lotta partigiana mi sembra un impegno irrisorio . Ma la vittoria di questo Comitato di Liberazione può sancire la
nascita di una Paese migliore, libero, dove la dignità dei cittadini sia
pienamente assicurata. Si tratta, se ci pensiamo, dello stesso Paese per il quale i Partigiani hanno lottato e molti di loro sacrificato la propria vita.
Foto tratta da il manifesto.info |
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