L’ennesimo
tentativo di prelevare materiale inutilizzato dall’ex Ospedale di Anagni
anche questa volta è andato a vuoto. Non si è trattato di prelevamento di
macchinari o componenti, ma di due letti che giacciono ammassati
arrugginiti e inutilizzati da anni nei locali ormai deserti dei reparti
del nosocomio anagnino che sarebbero serviti all'Ospedale di Alatri. Il furto è
stato sventato dalla vigilanza del personale ancora attivo presso la struttura
di Anagni, ma anche forse dalla solita disorganizzazione aziendale che non ha
fornito una richiesta scritta di prelievo dei letti. La notizia, riportata dai
media in questi giorni, ha sollevato un vespaio di commenti anche polemici: ci
si è lamentati che di Anagni ci si ricorda solo di togliere e mai di metterci
qualcosa di utile per i cittadini, si è ricordata l'eterna disputa con
l'Ospedale di Alatri che vede puntualmente Anagni soccombente causa carenza di
adeguato patronato politico, si è ricordato che l'Ospedale di Anagni ha più
volte, ai tempi d'oro, prestato personale e attrezzature al nosocomio di Alatri
senza peraltro riceverne adeguata contropartita, anzi meritandosi la chiusura
dei reparti di degenza. In un funzionamento normale non ci sarebbe nulla di
strano nello spostare attrezzature e personale da un reparto all'altro di
un'azienda, ma non è questo il caso dell'azienda Asl di Frosinone. L'Asl di
Frosinone dovrebbe garantire la tutela del Diritto alla salute con strutture
pubbliche sul territorio provinciale, ma di fatto questo non avviene sia per
palesi carenze organizzative e sia per carenza di obiettivi e strategie. E'
inutile ricordare le disfunzioni che il cittadino ciociaro rileva
quotidianamente quando ha bisogno di assistenza sanitaria (liste d'attesa
infinite, carenza di posti letto, affollamenti assurdi nei pronto soccorso
...). Dal punto di vista delle strategie invece siamo arrivati al paradosso
di un atto aziendale approvato con grandi lacerazioni da parte dei
sindaci ciociari, ma di fatto sconfessato dalla stessa Regione Lazio che
ha rimosso dalla direzione aziendale la Prof. Mastrobuono dopo che lo aveva
redatto e, con arti di consumata politica, fatto approvare dalla maggioranza
dei sindaci. In quell'atto aziendale erano state spese poche righe che comunque
riconoscevano un ruolo a quello che rimane dell'Ospedale di Anagni. Di fatto
oggi non esiste più neanche quello: la Mastrobuono è stata messa alla porta e
al suo posto è stato nominato un commissario che si trova
provvisoriamente a gestire la Asl nel marasma generale e senza chiare strategie
di riorganizzazione. Per l'Ospedale di Anagni, che dopo la sentenza di merito
del Tar del 2014 è chiuso, il futuro è sempre più incerto. Da lungo tempo non
esiste nessuna struttura direttiva interna che controlli l'andamento dei
servizi e le prestazioni del personale, pur conservando una serie di servizi
sia di diagnostica che di pronto intervento. Tutto ciò lo abbiamo evidenziato
nell’assemblea del 13 NOVEMBRE 2015. Recentemente è stato
comunicato l'intento da parte di una benemerita istituzione bancaria cittadina
di acquisire un'attrezzatura tecnologicamente avanzata da donare all'Ospedale
civile di Anagni. In questa situazione però rimane difficile da capire se
questa attrezzatura verrà mai resa funzionante cioè dotata di personale che ne
assicuri il funzionamento per il primario servizio di diagnostica per cui è
stata acquistata ad un costo veramente molto oneroso. In quest'ottica di
incertezza non sarebbe male stringere accordi di partenariato con altre
strutture ospedaliere, come quella di Alatri ad es., per cercare di aiutarsi
reciprocamente e pianificare, per quanto possibile, dei servizi utili alla
popolazione della zona nord della provincia di Fr. Magari questo atteggiamento
potrebbe aiutare a far pesare di più anche Anagni a livello di direzione
aziendale. Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci della
nomina a coordinatore delle attività del presidio di Anagni del Dott. Massimo
Natalia. Se confermata questa nomina potrebbe essere un significativo punto di
svolta in quanto, il Dott. Natalia, è stato da sempre vicino al movimento di
difesa dell’Ospedale di Anagni e, ne siamo certi, le proverà tutte per
scongiurarne la definitiva chiusura: in bocca al lupo e buon lavoro!
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