Il 7 aprile di due anni fa la nostra città ha acquisito un
simbolo, e una vergogna . Il simbolo della lotta per il diritto al lavoro e alla legalità, la
vergogna della cattiva coscienza. Ci
riferiamo alla tenda che i lavoratori della Multiservizi, società in-house,
partecipata dal Comune di Frosinone,dal
Comune di Alatri, dalla Provincia e dalla Regione Lazio, hanno installato davanti al Municipio del
Capoluogo, per protestare contro la decisione unilaterale del primo cittadino
frusinate di barattare il loro
sacrosanto diritto all’occupazione con interessi di bottega elettorale.
Interessi la cui legittimità è stata
condannata dai pronunciamenti della magistratura.
E’ un simbolo la tenda. Qui da due anni stanno soggiornando gli ex lavoratori della Multiservizi.
E’ il vessillo della determinazione di
chi non riesce ad accettare di essere esautorato dai principi costituzionali. Quei principi per cui l’Italia è una Repubblica
democratica fondata sul lavoro e la stessa Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al
lavoro , promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto. Ottaviani è il sindaco di una città, che fino a prova contraria, fa parte della Repubblica fondata sul lavoro e
ha giurato su quella Costituzione che
impone di promuovere le condizioni che lo rendano effettivo .
Proprio per questo quella tenda è contemporaneamente una vergogna per la città. E’ l’icona della
cattiva coscienza di un’amministrazione che preferisce sacrificare la dignità
dei cittadini a biechi giochi di cassetta elettorale. Tale dignità è calpestata da questo sindaco, non solo
per la sottrazione di lavoro, ma anche
per l’attentato alla salute dei propri amministrati. La firma di un atto aziendale della Asl, che assicura un
numero di posti letto inferiore a quanto
stabilito dalla legge, l’autorizzazione
alla costruzione di un impianto a biomasse nella città più inquinata
d’Italia, sanciscono irrimediabilmente
la vergogna di un sindaco attento esclusivamente a salvaguardare i
propri interessi di bottega.
Per tornare alla tenda ci piace rimarcare come la
sua ingombrante presenza, di fronte al Comune, sia un forte esempio di lotta. Anzi dalla forza di
quei lavoratori sarebbe necessario prendere esempio per condurre e rilanciare conflitti
epocali per altri diritti che stanno venendo meno nella nostra Provincia: il
diritto alla salute pubblica, messo a repentaglio da una sciagurata gestione
della Asl locale, e il diritto all’accesso a beni e servizi indispensabili per la vita delle persone come l’acqua. Un
elemento naturale che la sciagurate
gestione di Acea, tesa a realizzare il massimo del profitto sull’erogazione idrica, nonostante un referendum abbia stabilito il contrario, ha
reso quasi inaccessibile per i cittadini della Provincia.
Dunque oggi festeggeremo due anni di lotta esemplare per il diritto al lavoro, ma
denunceremo al contempo due anni di
vergogna ed infamia con cui l’amministrazione Ottaviani ha gestito la città,
ritenendo Frosinone non un ente da amministrare nell’interesse dei cittadini,
ma un feudo di sua proprietà.
Ripercorriamo la storia della Multiservizi e lo stato comatoso della nostra provincia in due video tratti da Cioce con le ali WEBTV, un nuovo canale sperimentale costruito in collaborazione con Oltre l'Occidente, Aut Frosinone ed altri compagni di viaggio.
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