Le maldestre esternazioni della Boschi su Casapound, le
concessioni elargite dal Presidente Segretario, alla sua minoranza, in cambio
di un appoggio totale sulla campagna
referendaria per il SI, indicano che dalle parti del governo l’arrogante
sicumera sta venendo meno. Mai si era visto Renzi smettere di prendere a calci
in faccia la sua minoranza e addirittura promettere un congresso del partito
anticipato. Dunque i sintomi di sfaldamento sulla certezza che la riforma
Costituzionale potrà essere approvata e che la raccolta delle firme per indire i referendum istituzionali e
sociali si rivelerà un
fallimento , emergono prepotentemente. Sono segnali positivi, ma il nostro
impegno per la raccolta firme sui referendum è
assolutamente insufficiente. Ed è un
peccato, perché bisognerebbe sfruttare appieno tutte le più piccole incertezze governative. Anche perché
a beve sarà necessario contrastare i comitati per il SI sguinzagliati da Renzi
sui territori. Quello di Frosinone è già pronto. Attualmente molte piazze della Provincia non
hanno ancora ospitato banchetti per la raccolta firme. Anagni, Sora, e molte
altre città, non hanno potuto contribuire con le firme dei loro cittadini alla
promozione dei referendum istituzionali (Italicum) e sociali (Scuola,
inceneritori, trivellazioni in mare, petizione popolare per l’acqua pubblica).
Durante il prossimo week-end sono previsti banchetti a Ferentino, sabato 14 in
mattinata, e ad Alatri sempre nello stesso giorno ma di pomeriggio. Poi
dovrebbe essere la volta Piedimonte San Germano domenica 15 e di
Esperia nella giornata di domenica 22. A Frosinone,
Ceprano, Isola Liri e Cassino si è avuta la migliore risposta. Sono state
raccolte,nel Capoluogo, circa 300 firme, ma siamo molto lontani da una cifra appena sufficiente. Quando
abbiamo costituito il Comitato Democrazia Costituzionale della Provincia di
Frosinone, non ci siamo nascosti le enormi difficoltà organizzative per
imbastire una campagna di raccolta firme adeguata soprattutto in merito alla reperibilità
dei certificatori. E’ assolutamente necessario superare
queste difficoltà, in primo luogo cercando di razionalizzare la partecipazione
dei vari soggetti che hanno aderito al Comitato Democrazia Costituzionali.
Facciamo appello quindi a movimenti più strutturati, come l’ANPI (pure messo
nello stesso calderone di Casapound) la Fiom, Possibile, Il Partito Comunista d’Italia,
Azione Civile e tutte le altre associazioni, affinchè siano più attive, non
solo nel supporto morale ed ideologico, ma anche nell’aiuto pratico. Servono, tavolini,
sedie, penne e scribi per organizzare una presenza più diffusa nel territorio, possibilmente
sarebbe necessaria anche l’adesione di qualche altra associazione. Se
continuiamo con questi ritmi non ci avvicineremo neanche lontanamente al numero di firme necessario…Forza
Compagni!!! Diamoci di fare.
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