mercoledì 4 maggio 2016

Resistere, resistere, resistere.....

Luciano Granieri


Resistere, resistere, resistere.....Non c’entra niente con l’esortazione  del procuratore generale Francesco Saverio  Borrelli contro l’assedio che l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si era nel 2002, aveva mosso alla magistratura per assicurare impunità al suo troiaio e alle zozzerie perpetrate da uno stratosferico conflitto d’interesse. 

Resistere, sarà la parola d’ordine di tutti i cittadini sotto   attacco delle truppe di 10 mila comitati  precettati dal Premier segretario Matteo Renzi  che andranno in pellegrinaggio per le città di tutta  Italia, di porta in porta,  a convincere la gente di come sia vitale votare  a favore della  deforma costituzionale Renzi-Boschi. 

Molti dubiteranno sul fatto che ci siano così tanti iscritti disposti ad animare 10mila comitati dopo che il loro segretario fiorentino  si è impegnato a sputare in faccia e ad umiliare i militanti . Infatti. Ma i soldi delle fondazioni? Della “Open” , ad esempio,  foraggiata dalla British American Tobacco, dall’argentina  Corporacion America, e dal finanziare amico di Renzi David Serra? Ne vogliamo parlare? Militanti impegnati sicuramente no, ma mercenari foraggiati della fondazioni di Renzi probabilmente si. 

E allora resistere, resistere, resistere, contro  questi  disperati novelli imbonitori porta a porta più incattiviti dei venditori del Folletto. Gente drammaticamente costretta a imporre il verbo renziano sulla ineluttabilità della salvifica riforma costituzionale e a vendere un marchingegno in grado di aspirare la  monnezza più letale,  comprese le cazzate di Renzi. Resistere alle scempiaggini che verranno diffuse a mezzo stampa, televisione e web, sulla necessità di abbattere una Costituzione già  target  di gentaglia come Giovanni Di Lorenzo,  Junio Valerio Borghese, Licio Gelli e del venerabile comunista rinnegato Giorgio Napolitano. 

Come resistere a questo insensato attacco? Se io fossi Renzi, proverei a usare gli stessi argomenti utilizzati  da lui per il referendum contro le trivelle. Ricordate? Il Premier Segretario invitò gli italiani a disertare le urne, perchè il referendum contro l’eliminazione della scadenza sulle trivellazioni in mare, trattava una materia troppo tecnica, ostica alla comprensione dell’ignorante  e sprovveduto popolino, il quale mai sarebbe stato in grado di votare consapevolmente. 

Ma  se  l’ignorante popolino non è ritenuto capace  di decidere su una  norma che consente ai petrolieri di estrarre gas e petrolio senza pagare mezzo euro di tasse, in quanto la proroga, sine die,  alle trivellazioni consente loro di estrarre una quantità di fossile minima, tale da non essere soggetta a tassazione. Se la massa becera e sprovveduta non capisce che mantenere in mare una sferraglia arrugginita che vomita gas e idrocarburi per un tempo indefinito significa mettere a rischio di disastro ambientale l’eco-sistema dell’intero Mediterraneo, è ipotizzabile dubitare  che la stessa massa  incolta possa deliberare su una riforma che cambia 47 articoli della Costituzione.  

In pratica fra le tante questioni inerenti la “deforma” costituzionale si chiede al popolino ignorante e sprovveduto  di esprimersi su una norma che stabilisce quanto segue: “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione  e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi  di attuazione  delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum  popolari, le altre forme di cui all’art.71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio delle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea , per quella  che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’art.65 primo comma, e per le leggi di cui agli art.57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114 terzo comma,116 terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119 sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132 secondo comma”. Chiaro no? No. Quindi se fossi Renzi, inviterei ugualmente a disertare le urne per il semplice motivo che la materia è complicata e di difficile comprensione, peggio delle trivelle. Con la differenza che nel caso del referendum costituzionale non esiste il limite del quorum. Per cui i pochi che raggiungerebbero i seggi , convinti delle bestemmie istituzionali che la “deforma” comprende, voterebbero NO.  Così l’esercitazione autoritario-massonica realizzata con fatica da Renzi, dalla Boschi, con la benedizione di poteri finanziari, sarebbe tranquillamente colpita e affondata. 

Ma noi non siamo meschini come Renzi. Dunque invitiamo tutti a resistere alle truppe mercenarie del Presidente del Consiglio, e andare a votare contro la “deforma” costituzionale. Intanto perchè, volendo entrare impropriamente  nel campo personalistico imposto da Renzi su un tema che non attiene nè al presidente del Consiglio, nè tantomeno al governo, meglio la Costituzione scritta da una costituente eletta dal popolo, che un pisquano servo delle multinazionali non eletto da nessuno. 

Poi nel  merito, argomentazione corretta e sacrosanta,  esistono una serie infinita di  bugie, fra cui quella che con l’abolizione del bicameralismo perfetto, le normative  verrebbero approvate più celermente. All’attuale unico procedimento legislativo che prevede il passaggio delle leggi  dalla Camera al Senato, se ne sostituiscono dieci, fra modalità di approvazione delle leggi ordinarie, di revisione costituzionale, di normative locali etc. etc.  E    ancora, non è vero che si abolisce il Senato, si abroga la sua elettività da parte dei cittadini, lasciando l’aula di Palazzo Madama come esclusivo club privè di indagati consiglieri regionali, i quali godrebbero di una salvifica immunità parlamentare. 

Ma soprattutto con il combinato disposto della legge elettorale e della “deforma costituzionale” si sovverte lo Stato democratico e si scippa la sovranità che appartiene al popolo, per trasferirla alle èlite finanziarie che hanno incaricato proprio Renzi di difendere i propri  interessi. Noi non siamo meschini come Renzi, e pur convenendo alla causa del No la  diserzione delle urne, invitiamo tutti ad andare a votare contro questo mostro istituzionale. Ne va della dignità di tutti noi.

Nessun commento:

Posta un commento