Resistere, resistere, resistere.....Non c’entra niente con l’esortazione
del procuratore generale Francesco
Saverio Borrelli contro l’assedio che l’allora
Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si era nel 2002, aveva mosso alla
magistratura per assicurare impunità al suo troiaio e alle zozzerie perpetrate
da uno stratosferico conflitto d’interesse.
Resistere, sarà la parola d’ordine
di tutti i cittadini sotto attacco
delle truppe di 10 mila comitati precettati
dal Premier segretario Matteo Renzi che
andranno in pellegrinaggio per le città di tutta Italia, di porta in porta, a convincere la gente di come sia vitale
votare a favore della deforma costituzionale Renzi-Boschi.
Molti
dubiteranno sul fatto che ci siano così tanti iscritti disposti ad animare
10mila comitati dopo che il loro segretario fiorentino si è impegnato a sputare in faccia e ad
umiliare i militanti . Infatti. Ma i soldi delle fondazioni? Della “Open” , ad
esempio, foraggiata dalla British
American Tobacco, dall’argentina Corporacion America, e dal finanziare amico di
Renzi David Serra? Ne vogliamo parlare? Militanti impegnati sicuramente no, ma
mercenari foraggiati della fondazioni di Renzi probabilmente si.
E allora
resistere, resistere, resistere, contro questi disperati novelli imbonitori porta a porta più
incattiviti dei venditori del Folletto. Gente drammaticamente costretta a
imporre il verbo renziano sulla ineluttabilità della salvifica riforma
costituzionale e a vendere un marchingegno in grado di aspirare la monnezza più letale, comprese le cazzate di Renzi. Resistere alle scempiaggini
che verranno diffuse a mezzo stampa, televisione e web, sulla necessità di
abbattere una Costituzione già
target di gentaglia come Giovanni
Di Lorenzo, Junio Valerio Borghese, Licio
Gelli e del venerabile comunista rinnegato Giorgio Napolitano.
Come resistere a
questo insensato attacco? Se io fossi Renzi, proverei a usare gli stessi
argomenti utilizzati da lui per il referendum
contro le trivelle. Ricordate? Il Premier Segretario invitò gli italiani a
disertare le urne, perchè il referendum contro l’eliminazione della scadenza
sulle trivellazioni in mare, trattava una materia troppo tecnica, ostica alla
comprensione dell’ignorante e
sprovveduto popolino, il quale mai sarebbe stato in grado di votare
consapevolmente.
Ma se l’ignorante popolino non è ritenuto capace di decidere su una norma che consente ai petrolieri di estrarre
gas e petrolio senza pagare mezzo euro di tasse, in quanto la proroga, sine die, alle trivellazioni consente loro di estrarre una quantità di fossile minima,
tale da non essere soggetta a tassazione. Se la massa becera e sprovveduta non
capisce che mantenere in mare una sferraglia arrugginita che vomita gas e
idrocarburi per un tempo indefinito significa mettere a rischio di disastro
ambientale l’eco-sistema dell’intero Mediterraneo, è ipotizzabile dubitare che la stessa massa incolta possa deliberare su una
riforma che cambia 47 articoli della Costituzione.
In pratica fra le tante questioni inerenti la “deforma”
costituzionale si chiede al popolino ignorante e sprovveduto di esprimersi su una norma che stabilisce
quanto segue: “La funzione legislativa è
esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della
Costituzione e le altre leggi
costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione
delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze
linguistiche, i referendum popolari, le
altre forme di cui all’art.71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la
legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei
Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio delle forme
associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme
e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione
della normativa e delle politiche dell’Unione europea , per quella che determina i casi di ineleggibilità e di
incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’art.65 primo comma, e per
le leggi di cui agli art.57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114 terzo
comma,116 terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119 sesto comma, 120, secondo
comma, 122, primo comma, e 132 secondo comma”. Chiaro no? No. Quindi se
fossi Renzi, inviterei ugualmente a disertare le urne per il semplice motivo che
la materia è complicata e di difficile comprensione, peggio delle trivelle. Con
la differenza che nel caso del referendum costituzionale non esiste il limite
del quorum. Per cui i pochi che raggiungerebbero i seggi , convinti delle
bestemmie istituzionali che la “deforma” comprende, voterebbero NO. Così l’esercitazione autoritario-massonica realizzata con fatica da Renzi,
dalla Boschi, con la benedizione di poteri finanziari, sarebbe tranquillamente
colpita e affondata.
Ma noi non siamo meschini come Renzi. Dunque invitiamo
tutti a resistere alle truppe mercenarie del Presidente del Consiglio, e andare
a votare contro la “deforma” costituzionale. Intanto perchè, volendo entrare
impropriamente nel campo personalistico
imposto da Renzi su un tema che non attiene nè al presidente del Consiglio, nè
tantomeno al governo, meglio la Costituzione scritta da una costituente eletta
dal popolo, che un pisquano servo delle multinazionali non eletto da nessuno.
Poi nel merito, argomentazione corretta e sacrosanta, esistono una serie infinita di bugie, fra cui quella che con l’abolizione del
bicameralismo perfetto, le normative verrebbero approvate più celermente. All’attuale
unico procedimento legislativo che prevede il passaggio delle leggi dalla
Camera al Senato, se ne sostituiscono dieci, fra modalità di approvazione delle
leggi ordinarie, di revisione costituzionale, di normative locali etc. etc. E ancora, non è vero che si abolisce il Senato, si abroga la sua elettività da
parte dei cittadini, lasciando l’aula di Palazzo Madama come esclusivo club
privè di indagati consiglieri regionali, i quali godrebbero di una salvifica
immunità parlamentare.
Ma soprattutto con il combinato disposto della legge
elettorale e della “deforma costituzionale” si sovverte lo Stato democratico e
si scippa la sovranità che appartiene al popolo, per trasferirla alle èlite
finanziarie che hanno incaricato proprio Renzi di difendere i propri interessi. Noi non siamo meschini come Renzi,
e pur convenendo alla causa del No la diserzione delle urne, invitiamo tutti ad
andare a votare contro questo mostro istituzionale. Ne va della dignità di
tutti noi.
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