lunedì 26 settembre 2016

Il referendum fake

Luciano Granieri



Il- 4 dicembre prossimo si voterà per questo benedetto , o maledetto, referendum costituzionale.  Lo ha deciso il consiglio dei ministri nella serata di ieri. Le opposizioni si sono scandalizzate per non essere state consultate.  Una lamentazione  del tutto inutile.  Dovrebbe essere  ormai chiaro che tutta le vicenda relativa alla riforma costituzionale è cosa "loro",   del Governo ,  del Presidente del Consiglio e delle lobby finanziarie, compresa la  data del referendum.  Renzi  aveva stabilito  il giorno della votazione già da tempo.  Ha  preparato l’annuncio con  estrema  puntigliosità  mediatica, facendo precedere la sospirata decisione con il colpo ad effetto della  presentazione della scheda referendaria in televisione. Nella trasmissione otto e mezzo  davanti alla Gruber e a Marco Travaglio il “bomba” ha tirato fuori un fake bello e buono,  lo slogan per  il si trasformato nel  quesito referendario. E’ l’ennesima mistificazione,  l’ultimo strappo di una storia che è costellata di forzature procedurali, dalla sostituzione dei membri contrari alla riforma  in commissione affari costituzionali  al Senato,  al super canguro per evitare la discussione in aula. Ora è il momento della scheda fake.  Un fake come la legge elettorale. Quella legge che tutti ci invidiano, ma che oggi appare, anche a colori i quali l’hanno imposta a colpi di fiducia,  una brutta copia del porcellum bocciato dalla Corte Costituzionale. Un fake è stato anche il proposito sbandierato dal Presidente del Consiglio di ritirarsi dalla vita politica in caso di vittoria del No al referendum. Non è tutto. La  campagna sul Fertility Day promossa  maldestramente dalla ministra della salute  Lorenzin è un altro grossolano fake  .  Come  il jobs act che ha  regalato milioni alle grandi aziende  con ricadute risibili, se non nulle,  sull’occupazione. Un altro fake clamoroso è l’algoritmo della buona scuola  che spedisce un professore di Canicattì ad  insegnare   a Cividale del Friuli. Non c’è da meravigliarsi perché  lo stesso Governo  è un fake colossale. E’ il prodotto di un Parlamento fake   in quanto eletto con una legge elettorale bocciata dalla Corte Costituzionale.  La situazione è chiara. Il 4 dicembre dovremmo votare su una scheda elettorale fake  per approvare, o bocciare, una riforma costituzionale fake, scritta da un Governo fake espressione di un Parlamento fake. Votare No al referendum è dunque vitaòe per togliere di mezzo un po’ di fake e ripristinare una serie di verità. La prima, la più grande è quella scritta nella Costituzione Italiana antifascista del ’48.  

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