IL CICLONE TRUMP SCONVOLGE IL MONDO. “A FROSINONE, SENZA PAURA, C’ABBIAMO GIA’ OTTAVIANI!”
Di chi vorranno essere rappresentanti i partecipanti alle cosiddette ‘primarie libere’ di Frosinone? Dei poteri forti, delle coop romane, dei palazzinari che da anni sono favoriti in questa città oppure dei cittadini vessati, privi di servizi, disoccupati, precari, abbandonati che subiscono da anni una politica di rapina da parte delle amministrazioni presenti in città?
Ecco, i cittadini e le cittadine di Frosinone che protestano sotto una tenda da 952 giorni non solo non parteciperanno alle farneticanti primarie, ma organizzeranno per domenica un sit in presso la tenda di piazza VI dicembre dalle ore 17 per testimoniare il vero volto dell’Amministrazione: debiti, miseria, devastazione ambientale, inquinamento, spregio della memoria e della storia, politiche di saccheggio della cosa pubblica, uso spregiudicato dei meccanismi della amministrazione, arresti e tanto altro.
Ma non è solo di denuncia il motivo della manifestazione: essa vuole destare le coscienze e proporre, attraverso un coinvolgimento della cittadinanza, un modo più incisivo di costruire l’appuntamento elettorale del 2017 alle forze che a parole oggi si dicono in opposizione al ‘pavone’ vincente.
C’è bisogno di unità per costruire una prospettiva politica nuova per rompere questa gabbia creata intorno alla città e ai cittadini, per scardinare la politica priva di etica, di giustizia sociale, di democrazia, di accaparramento di pochi delle risorse di tutti.
Non passa giorno che l’attuale gestione della città (acqua, terme romane, inquinamento, multiservizi, bilancio, solo per citarne alcune) spinga i lavoratori, i precari, i disoccupati a rompere con il passato chiedendo responsabilità a chi ha la forza di impegnarsi per tirare fuori i cittadini da questo pantano.
I protagonisti della vicenda della ex Frosinone Multiservizi si stanno organizzando in lista civica “La Tenda” dove far confluire la propria rabbia davanti alla tracotanza del potere e anche la voglia di cambiamento di tutti coloro che sentono di difendere la città e soprattutto i ‘benicomuni’ oggi alla mercé di pochi.
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