domenica 6 novembre 2016

Le ragioni del No in dodici battute

Luciano Granieri






Fra le tante stupidaggini  profuse in quantità industriali  da Matteo Renzi alla congrega della nuova P2, svoltasi in Firenze,  nel week-end appena trascorso, una in particolare    mi è rimasta in mente. Rivolgendo un'invettiva a  Marco Travaglio, l’imbonitore fiorentino ha accusato alcuni  giornalisti, come il direttore de “Il Fatto Quotidiano”, di  essere capaci  esclusivamente di riversare veleno da una tastiera di computer  e dalle pagine di un giornale , senza avere il coraggio di sostenere un confronto diretto con coloro i quali vengono contestati.  Non hanno il coraggio,  cioè, di guardare negli occhi i soggetti dileggiati  a mezzo testo scritto. Un accusa di codardia  rivolta alla persona, o alle persone, che sono contrarie alla deforma  e  magari lo scrivono pure.

 Non so se Matteo ha  ragione. Resta il fatto che i così definiti “smanettoni da tastiera” scrivono molto meglio di lui e della sua squadra di “costituenti” , basta leggere la riforma Renzi-Boschi-Verdini per rendersene conto.  Inoltre volendo allargare lo spettro c’è da rilevare come i blog e , i social, sono il solo veicolo dove le ragioni del No possono trovare  ampio spazio, considerato l’ostracismo che i media, pesantemente occupati dall’esercito governativo, operano  nei confronti dei contrari alla riforma. 

Per quanto attiene al coraggio di guardare in faccia e confrontarsi a viso aperto con  il proprio contendente, non credo che questo manchi a Marco Travaglio. In verità il coraggio di cui sopra non farebbe difetto neanche ad altri redattori di post e articoli contrari alla riforma. Solo che a questi non viene proprio concessa la possibilità di confrontarsi guardando negli occhi il proprio interlocutore . Ne sono testimonianza  le bastonate che i manifestanti a favore del No hanno preso sabato scorso a Firenze proprio mentre si accingevano a contestare la congrega della nuova P2. 

Domani Matteo Renzi sarà a Frosinone per una tappa del suo tour elettorale. Un evento organizzato in tutta fretta, per certi versi inaspettato. Sarà perché improvvisamente la popolazione ciociara  si è decisa a votare No? Sarà che le   stupidaggini commesse dalla senatrice Spilabotte nelle ultime sortite hanno convinto anche gli irriducibili del Si a votare No tanto da imporre l’intervento  riparatore del Premier Segretario? Sarà che il Pd di Frosinone si sta disgregando?  Lo ignoro e neanche mi interessa. 

Sicuramente non sarà permesso a nessuno di noi smanettoni di esibire  il coraggio per affrontare Matteo Renzi nel merito della riforma . Però  noi del comitato per il No di Frosinone  siamo pieni di risorse, il nostro dissenso, oltre che descriverlo e proclamarlo ogni giorno attraverso articoli, confronti e dibattiti,  lo abbiamo messo in musica. Il blues del No è l’esaltante composizione artistica che a colpi di 12 battute spiega il motivo per cui è necessario votare No. Matteo Renzi  probabilmente non lo vedrà mai, e mai potrà apprezzare le emozioni che regala l’improvvisazione su una scala pentatonica. 

Non importa. Noi comunque domani saremo li ad aspettare il Premier e vedere se lui ha il coraggio di guardare negli occhi qualcuno di noi.    

Good Vibrations for No


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