E’ febbrile l’attività dei così detti nuovi costituenti nel cercare di affibbiare a nostri “maggiori”
illustri, opinioni favorevoli alla riforma Renzi-Boschi, da Terracini a
Berlinguer, a Ingrao, fino partigiani veri (quelli non più fra noi) e a tanti altri statisti
che sicuramente avrebbero votato Si. Ebbene
anche io voglio fare questo gioco e affermo senza ombra di dubbio che il grande
batterista Max Roach , avrebbe bocciato questa maldestra riforma votando No. Max Roach, chi era costui? Un lontano parente
di Barak Obama? No ma era uno che per i diritti civili dei neri si è speso moltissimo. Dalla fine egli anni ’50, e per oltre un ventennio,
attraverso opere come, We insist
Freedom
Now Sweet eseguite insieme alla
moglie Abbey Lincoln, il jazzista reclamava a chiare note e beat la libertà per il popolo
nero, e per tutti gli oppressi in
generale. Insomma era uno che di libertà se ne intendeva. Ebbene Roach in un’intervista
rilasciata nel 1976 al giornalista Franco Fayenz ebbe a dire: “ Una
ragione per la quale il pubblico europeo e quello asiatico capiscono e
accettano la musica chiamata jazz è perché si tratta di una forma d’espressione
democratica. Ciascuno nel jazz può dire
la sua. Quando tu vieni a sentirci suonare assisti a un’esibizione collettiva.
La musica tradizionale europea, invece, sotto certi punti di vista, è
imperialistica. Le persone più importanti sono il compositore e il direttore d’orchestra. Ci possono essere
cinquecento cantanti e cento musicisti, per esempio, ma tutti sono utilizzati
come degli schiavi perché sono costretti a fare ciò che il compositore ha
scritto, ed eseguono l’interpretazione del direttore d’orchestra. Al contrario,
in un gruppo jazzistico, tutti partecipano alla costruzione della musica. E’
una creazione democratica. Può esserci una composizione di base, ma poi ciascun
musicista dice quello che ha da dire e ha quindi la possibilità di esprimere se
stesso, e tutti possono partecipare a questa libertà conquistata. Io credo sinceramente
che questa musica esprima ciò che la gente cerca oggi nella vita. Tutti
vogliono partecipare alla società, alla vita politica, e vogliono esprimere la
propria opinione, fare in modo che
questa opinione abbia un valore e venga presa in considerazione dalla società”.
Non so se il batterista Newyorkese, scomparso
nel 2007 a 83 anni, abbia mai letto la Costituzione, certo è che la sua idea di
musica jazz è un compendio significativo di ciò che è scritto nella Carta del
48. Urge ora rivolgere un messaggio agli appassionati di musica classica. Lungi da
me l’idea di contrariarli ed indurli a votare per la DEFORMA. Quella di Roach era una boutade evidentemente. La
autorevole e straordinaria tradizione musicale europea è
foriera di opere ed artisti incommensurabili . Però a me non piacerebbe essere uno di quei musicisti schiavi dei compositori e del direttore d’orchestra, soprattutto se i compositori sono i potentati
finanziari e il direttore d’orchestra è
Matteo Renzi . Va da se che mi scuso umilmente con tutti i direttori d’orchestra
del mondo per l’indebito accostamento all’imbonitore fiorentino.
Chiedo venia
and good vibrations
Siccome noi del No siamo precisi indico di seguito chi sono i musicisti:
Max Roach - Batteria
Abbey Lincoln - Voce
Coleridge Perkinson -Pianoforte
Eddie Kahn - Contrabbasso
Clifford Jordan -Sassofono tenore
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