sabato 9 gennaio 2016

PER IL 2016? CARBONE

Newsletter n° 3 del Comitato Provinciale Acqua Pubblica di Frosinone

Il 22 dicembre, dopo lunga elaborazione e andirivieni tra i due rami del Parlamento, è stato approvato il cosiddetto “Collegato ambientale”, una norma che, nel suo titolo: “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo delle risorse naturali”, lascerebbe sperare che sotto l'albero, finalmente, ci possa essere stato lasciato un dono in grado di portare qualcosa di positivo nell'anno che è appena iniziato.
Ma anche questa volta, le intenzione che i titoli fanno intravvedere non hanno nulla a che vedere con il reale contenuto dei provvedimenti.
Sarà il caso di esaminare con attenzione il complesso della norma che, come cittadini, ci riguarda tutta, ma per adesso a noi basta fermarci ad esaminare il Capo Ottavo – sei articoli – che si presentano con un accattivante: “DISPOSIZIONI PER GARANTIRE L'ACCESSO UNIVERSALE ALL'ACQUA”.
Per prima cosa la norma prende in considerazione un fatto incontrovertibile: le differenze e le diseguaglianze che caratterizzano lo stato del servizio idrico integrato nei diversi territori del Paese sono un problema che richiede una serie di specifici interventi volti a realizzare la coesione – cioè a ridurre le differenze – sia sul piano sociale che sul piano territoriale.
Per questo genere di cose la stessa Unione Europea prevede il finanziamento e l'utilizzo di risorse pubbliche, l'utilizzo cioè dei diversi fondi europei, sulla base di programmi e progetti elaborati sui diversi territori, anche coordinati tra loro.
Con questo collegato ambientale, però, il Parlamento Italiano risolve la questione in modo diverso.
Quali sono gli interventi da fare lo deciderà, certo sentiti ministeri, conferenze stato-regioni eccetera, eccetera, sua maestà il Primo Ministro sulla base delle indicazioni e delle regole sfornate da quell'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico, pagata direttamente dai gestori (Acea in primis).
E i soldi per fare gli interventi? Sono europei? Sono pagati dal Ministero dell'Economia (cioè dai cittadini in base al proprio reddito)? Sono fondi regionali?
Non siamo nel mondo delle favole, questo è un Governo che abbassa le tasse!
Per realizzare queste opere, sempre presso l'Autorità, viene istituito in “Fondo di Garanzia delle risorse idriche” finanziato solo ed esclusivamente con le bollette dei cittadini.
Sarà, indovinate un po', l' Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico a stabilire una nuova quota della tariffa sulle bollette che tutti dovranno pagare in aggiunta alla tariffe attuali!
Per chi non lo avesse capito, con questa bella trovata, con la scusa di ricucire le “differenze” tra le diverse situazioni, si sottrae ai territori anche formalmente una quota di sovranità sul governo del servizio idrico e si introduce un ulteriore balzello nei cui confronti gli stessi territori non hanno alcuna voce in capitolo.
Il reale scopo di questa manovra accentratrice è solo quello di introdurre forme di perequazione tra le tariffe e di normalizzazione della “merce” acqua a vantaggio degli operatori economici che nelle logiche privatizzatrici richiedono una standardizzazione del prodotto per un suo razionale sfruttamento.
La norme prevede anche l'istituzione di una “Tariffa sociale del servizio idrico integrato” per riconoscere a coloro che si trovano  “in condizioni economico-sociali disagiate” delle tariffe che consentano loro “una quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali”, cioè non il pieno accesso all'acqua, ma una pura e semplice elemosina d'acqua.
Quale sia la condizione per essere considerati “bisognosi”, quali siano le tariffe e, non ultimo, quanta sia l'acqua considerata necessaria, lo stabiliranno sempre il Primo Ministro e l'Autorità, ma quel che è certo è che la norma chiarisce in maniera inequivocabile che i relativi costi se li dovranno assumere per intero gli altri utenti con un relativo aumento delle tariffe “normali”.
In sostanza il gestore sarà il Gran Elemosiniere e gli utenti … i  … samaritani.
Questo Collegato Ambientale entra anche sulla questione delle “morosità” e sulla loro gestione.
Indovinate un po' chi dovrà dettare direttive sulla gestione delle morosità.
Ma proprio l' Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico – quella pagata da Acea! - naturalmente sulla base dei criteri che stabilirà …. il Presidente del Consiglio.
A dire il vero queste modalità dovrebbero prevedere la garanzia del “quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali di fornitura per gli utenti morosi.”
Peccato che immediatamente dopo la stessa Autorità venga incaricata di stabilire le procedure per la sospensione della fornitura, in barba all'accesso universale all'acqua.
Naturalmente il provvedimento chiarisce sin da subito che le “sofferenze” dei gestori per le morosità, dovranno essere “alleviate” rincarando adeguatamente le tariffe.
Nella sostanza dal pacco sotto l'albero siamo passati alla calza della befana che anche per il 2016 ci ha portato solo carbone.
Tocca a tutti noi metterlo almeno nella stufa!

























Per visionare il documento: Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo delle risorse naturali” clicca

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Narrazione dei fatti di Colonia? La nausea impera

Simonetta Zandiri

Sono schifata, davvero schifata, dalle evidenti strumentalizzazioni bipartisan dei fatti di ‪#‎Colonia‬, a prescindere dalla reale dimensione del problema è oscena e grottesca la sua narrazione, ivi compresa la farsa della manifestazione delle donne che mi pare di capire avesse come slogan "NESSUN SESSISMO / NESSUN RAZZISMO" ed è finita in scontri tra la destra razzista,  la polizia e gli antirazzisti. Era TROPPO pretendere che venisse letto un messaggio composto da QUATTRO PAROLE? Era troppo considerare SEMPLICEMENTE le ragioni di una DONNA che reagisce ad una violenza di gruppo e non alla violenza-da-parte-di-neri? Che cazzo significa chiedere l'espulsione di immigrati eventualmente responsabili di questi reati, eh? Che significa, eh? una roba tipo "stupratori a casa nostra?" Tutelare la donna, o  perseguire ben altri obiettivi? Perché se vuoi davvero la "tolleranza zero" allora non devi espellere il nero-che-stupra ma CHIUNQUE STUPRI una donna (e dei bambini, ne vogliamo parlare?)... o no? 
Avete una vaga idea di come si vive da vittima di una violenza in questo (e credo anche in altri) "democratico" paese? Sapete di cosa state parlando? Perché sono veramente stanca di sentire parlare chi non sa di cosa parla e stanca di sentire che ogni volta che alziamo la testa c'è qualcuno pronto a marchiarci e stravolgere totalmente ogni battaglia. 
Non c'è speranza ormai che si possa risolvere con l'onestà, meno che mai con la legalità.
E' una questione di LEALTA'. E ne vedo sempre meno.
E' qualcosa che dovremmo avere dentro, tutti e tutte.
E' qualcosa che dovremmo sentire, prima ancora che capire, senza che nessuno ce lo spieghi.
FATELA FINITA con queste farse. NESSUNA VIOLENZA (e non solo quella fisica) è accettabile. NESSUN ABUSO è accettabile. E meno che mai è accettabile che episodi simili divengano l'alibi per perpetrare ulteriore violenza o giustificare politiche palesemente razziste e come tali orrendamente ingiuste e crudeli.

E ci tengo a precisare che non sto commentando quanto è avvenuto a Colonia perché non sono in grado (come quasi tutti voi) di capire come sono davvero andate le cose, ma di certo comprendo le dinamiche di manipolazione e strumentalizzazione di episodi come questo e non posso più tollerarle.

venerdì 8 gennaio 2016

BIENNALE INTERNAZIONALE DI POESIA "SUCCISA VIRESCIT", XII EDIZ. 2014-2015

Alfonso Cardamone

LA GIURIA TECNICA DELLA BIENNALE INTERNAZIONALE DI POESIA "SUCCISA VIRESCIT", XII EDIZ. 2014-2015, HA COMUNICATO I NOMI DEI TRE FINALISTI PARI MERITO:
- BARBERI SQUAROTTI GIORGIO
- CARDAMONE ALFONSO
- LISI TOMMASO
Per quanto mi riguarda, non posso non esprimere gioia e soddisfazione non solo per il risultato personale, ma soprattutto per l'ottima compagnia in cui mi sono venuto a trovare. Alfonso.

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La  notizia mi  rende felice e orgoglioso. E' un privilegio  per  me aver condiviso con Alfonso alcune delle iniziative culturali organizzate da Aut. La sua collaborazione è stata sempre, e non poteva essere diversamente, preziosa. Devo inoltre complimentarmi , non solo per il risultato conseguito, ma per il pronto riconoscimento  che egli ha tributato al  valore dei poeti che  con lui hanno avuto accesso alla fase finale della biennale. Credo faccia piacere ai naviganti del blog rileggere il post relativo alla presentazione del volume di Poesie di Alfonso Cardamone  “dell’entropia ancora” tenutosi il 26 maggio 2015 presso l’aula magna del Liceo Classico Norberto Turriziani. All'evento  promosso dall’”Associazione  ExAlunni Turriziani” parteciparono i professori Renzo Scasseddu e Marcello Carlino, autore della prefazione del testo. 
Luciano Granieri.
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giovedì 7 gennaio 2016

E' il revisionismo bellezza !

Luciano Granieri




La mancata commemorazione da parte del Comune di Frosinone dei tre giovani toscani, trucidati dai nazifascisti presso il curvone di viale Mazzini, il 6 gennaio del 1944,  ha suscitato amarezza e sdegno presso alcuni membri dell’ex consiliatura comunale , come la socialista Gerardina Morelli, e l’ANPI provinciale. Fu la stessa Morelli, insieme ad uno dei dieci superstiti dell’eccidio, Angiolini Terrinazzi,  e al professor Virginio Reali ad inaugurare, nel 2004, il monumento, realizzato dal maestro Alberto Spaziani,  alla memoria dei  tre giovani martiri. E’dunque comprensibile l’amarezza dell’esponente socialista locale , che ha denunciato l’insensibilità dell’attuale Giunta comunale, al quotidiano “L'INCHIESTA”, così come è comprensibile lo sdegno delle associazioni partigiane  della Provincia. 

In realtà non c’è da meravigliarsi  del fatto che  il sindaco Ottaviani abbia  snobbato la commemorazione di un accadimento  tanto tragico quanto   importante per la storia del nostro Capoluogo. Si sa la lotta partigiana è un argomento scivoloso, divisivo, si direbbe oggi. E’ noto il processo di mistificazione storica, che sin dal dopoguerra ha preteso di paragonare i repubblichini ai partigiani in base ad una presunta parità di adesione fideistica all’una o all’altra parte. 

Persino il Comune di Frosinone il 2 novembre 1947, ad avvenimenti ancora recenti,  nella lapide posta a memoria dell’eccidio dei ragazzi toscani in Viale Mazzini, scrive che i tre martiri sono caduti sotto il piombo di un plotone di Saccardi !? (truppe di saccheggio attive nel medio evo), anziché di nazifascisti o tedeschi. Guai a macchiare di una tale efferata strage   la Germania, che già  nel 1947 era tornata ad essere nostra alleata, unita con noi  nel patto atlantico con gli Stati Uniti, contro il pericolo del comunismo.  


La vulgata del  revisionismo storico  ha avuto come convinti adepti anche ex presidenti della Camera riformisti . Ricordate l’uscita di Luciano Violante sulla comprensione  che si deve ai giovani che scelsero di stare dalla parte della Repubblica Sociale? E’ capitato anche all’interno di una nostra battaglia per le terme romane, sentirci apostrofare da nostri stessi sodali di lotta, di essere di “parte” per aver voluto inserire la raccolta firme a favore del sito archeologico, all’interno di una manifestazione celebrativa del 25 aprile, e per  aver voluto associare la lotta di liberazione dal nazifascismo alla lotta di liberazione dalla dittatura del cemento che soffoca Frosinone. 

Dunque la questione dell’antifascismo è da evitare come la peste se si è in cerca di consenso, e soprattutto se sopra la poltrona di sindaco ti ci hanno messo proprio i post fascisti, per quanto nelle scorse elezioni comunali, un po’ di nostalgici delle camice nere stavano anche dall’altra parte.  

Sicuramente l’attuale sindaco della città non ha molta dimestichezza con le celebrazioni antifasciste. Nel primo anno di consiliatura, nel celebrare il 25 aprile,  in piazza è risuonata, in luogo dell’inno partigiano di rito “Bella Ciao”,  “La leggenda del Piave”. Non sappiamo se il sindaco abbia sbagliato guerra consapevolmente, certo vuoi mettere il patriottismo che sta nel verso  “Il Piave mormorò, non passa lo straniero" zan zan!  E’ un inno “condivisivo” non divisivo. 

 L’anno dopo invece, sempre il 25 aprile, sempre in Piazza della Libertà,  dopo il discorso, infarcito di luoghi comuni del Primo cittadino, sono risuonate le note di The  Great Gig in the Sky, tratta dell’album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. In realtà i Pink Floyd c’entrano un po’ di più con la liberazione, rispetto alla canzone del Piave.  Roger Waters, il bassista del gruppo, ha ritrovato proprio a Cassino la tomba del padre, tenente Eric Waters,  morto nel corso della battaglia di Anzio. Ma dubitiamo che Ottaviani lo sapesse.

 Sia come sia anche noi ci associamo allo sdegno di Gerardina Morelli e apprezziamo molto il fatto che l’ex consigliera  abbia voluto spontaneamente porre una corona d’alloro presso il monumento dei martiri tosacani, per commemorare l’eccidio nazifascista. Volgiamo però in parte consolare Gerardina. Purtroppo revisionismo ed ignoranza, producono queste orribili dimenticanze, bisognerebbe  farsene una ragione……o no? 

Per  consolarci tutti, riportiamo alcune immagini delle commemorazioni precedenti.



No alla repressione contro i militanti del Partito dei CARC di Roma e del Lazio: appello alla solidarietà!

Carc Roma

Facciamo appello ai comunisti e ai compagni ovunque collocati a sostenere la lotta dei compagni del P.CARC di Roma e del Lazio contro la repressione. Negli ultimi due anni i Tribunali di Roma e Cassino (FR) hanno aperto diversi procedimenti contro i nostri militanti e tre di questi nei prossimi mesi, entreranno nelle fasi decisive.
Processo per la manifestazione sotto Montecitorio del 14 settembre 2011 contro l'approvazione della legge finanziaria. Il Tribunale di Roma spalleggiato dalla polizia politica sta cercando di portare a compimento un processo contro 6 militanti del movimento romano (tra cui Andrea De Marchis, Segretario Federale del P.CARC nel Lazio) presi nel mucchio tra le migliaia che quel giorno protestarono in piazza Montecitorio contro la votazione dell'ultima finanziaria “lacrime e sangue” dell'allora governo Berlusconi. Attraverso un'accozzaglia di prove fotografiche mal composte a dimostrare il “lancio di oggetti pericolosi” e una decina di presunti referti medici a dimostrare la “resistenza aggravata a pubblico ufficiale” si vogliono processare e condannare 6 militanti per aggiungere un tassello in più al processo di attacco alla libertà di manifestazione di tutti (analogamente a quel che accade in altri centinaia di procedimenti simili da un capo all'altro del paese). Il messaggio di questo e altri simili procedimenti è chiaro: piazza Montecitorio e zone limitrofe (i palazzi del potere di lor signori) devono essere zone off-limits ai movimenti e alle lotte sociali, specialmente quando queste non scendono in piazza ben composte per depositare petizioni o invocare trattative bensì per chiedere la cacciata delle caste di criminali che si succedono al governo del paese. In questo processo il nostro compagno è processato per “resistenza aggravata a pubblico ufficiale” e “lancio di oggetti pericolosi”.
Processo per le occupazioni abitative del movimento di lotta per la casa di Cassino(FR) del luglio/agosto 2013. Nell'estate 2013, su iniziativa della sezione locale del P.CARC e dell'ASIA USB, si costituì il movimento cittadino di lotta per la casa che fu promotore nel corso di tre mesi di due occupazioni abitative di stabili abbandonati da decenni (una palazzina di proprietà della locale caserma dell'esercito e i locali dell'ex colonia solare di proprietà comunale), di un accampamento della durata di un mese davanti al Municipio e di diverse iniziative di lotta. Dopo lo sgombero delle prime due occupazioni, sono diversi i nuclei famigliari che hanno conquistato il diritto alla casa occupando altri stabili abbandonati presenti nel territorio cassinate. A distanza di anni il Tribunale di Cassino chiede il conto ai nostri militanti cercando di intentare contro di essi un doppio processo con l'accusa di “invasione di edificio pubblico” e “ istigazione a delinquere” contro il segretario Federale Andrea De Marchis e contro i militanti della sezione di Cassino, Mario Melaragni e Vincenzo Durante (quest'ultimo consigliere comunale in carica del P.CARC al Comune di Cassino).
Processo per la manifestazione contro la visita di Giorgio Napolitano a Cassino del 15 marzo 2014. Quel giorno i movimenti della città di Cassino e del resto della provincia di Frosinone scesero in piazza con gli obiettivi di denunciare il ruolo politico di Giorgio Napolitano (quale servo della Troika, gran promotore delle misure di “lacrime e sangue” contro le masse popolari e smantellatore della democrazia nel nostro paese) e di mettere sulla piazza il volto reale della crisi del capitalismo e dei suoi effetti sugli operai, i lavoratori, i giovani del paese e del territorio (oltre l'immagine patinata della parata di regime svoltasi quel giorno a Cassino). Nonostante una città militarizzata e il clima di paura suscitato contro la manifestazione gli obiettivi sono stati raggiunti. Proprio per questo motivo giudici e polizia politica hanno posto in atto i propri provvedimenti repressivi, questa volta attaccando la campagna Chiara DM, condannata al pagamento di una multa di 1700 euro per uso “non autorizzato” del megafono durante la manifestazione (megafono che, tra l'altro, durante la manifestazione le fu sottratto e distrutto da un manipolo di poliziotti).
I procedimenti relativi a questi attacchi repressivi sono la parte più gravosa dell'insieme delle denunce, dei processi e delle sanzioni che nel corso di questi anni hanno colpito militanti della nostra organizzazione a Roma e nel Lazio. Si tratta di tre procedimenti gravosi soprattutto dal punto di vista economico: tra spese legali, pretese di risarcimenti economici e multe i nostri compagni sono individualmente esposti per migliaia e migliaia di euro.
Sappiamo bene che questo accanimento repressivo non riguarda soltanto i militanti del P.CARC ma è il regime speciale a cui, in barba alla democrazia e alla Costituzione, sono sottoposti oggi tutti coloro che si fanno promotori delle lotte in difesa delle conquiste delle masse popolari che i governi della Repubblica Pontificia giorno dopo giorno vanno smantellando. Con la moltiplicazione dei processi all'opposizione politica e sociale esistente nel paese cercano di intimidire e scoraggiare quanti si organizzano e lottano contro i responsabili dell'attuale disastro economico e sociale. Con la chiamata alle armi per la nuova “guerra al terrorismo” e la retorica reazionaria contro questo o quel settore delle masse popolari cercano di eliminare quel che resta dei diritti democratici conquistati nel nostro paese.
Allo stesso tempo la nostra esperienza e la storia del movimento comunista e rivoluzionario ci insegna che la solidarietà di classe è la miglior arma per rispondere e sconfiggere la repressione e che la pratica dei diritti conquistati con la Resistenza è il modo più avanzato a nostra disposizione per difenderli. E' con questa linea di condotta che nei prossimi mesi risponderemo ai procedimenti a danno dei nostri compagni e che facciamo appello a sostenere le lotte contro la repressione in cui siamo e saremo impegnati. In particolare chiediamo ad ogni compagno che condivide le motivazioni di questo appello a fornire un sostegno economico ai nostri compagni per far fronte alle “spese straordinarie” che ci troviamo costretti ad affrontare. 
Noi sappiamo, perché lo sperimentiamo su noi stessi, quanto sia spesso difficile fare sacrifici ulteriori rispetto a quelli che i padroni ci impongono ogni giorno, le difficoltà che abbiamo per far quadrare i conti e arrivare a fine mese. Ma sappiamo anche che è importante organizzarsi e lottare, che qualcosa è sempre possibile fare per sostenere le cause giuste, ognuno a partire dalle condizioni concrete in cui si trova e in proporzione alle sue possibilità. In particolare oggi stiamo chiedendo ad ogni compagno di dare un sostegno concreto alla nostra resistenza contro la repressione e a quella delle/i nostre/i compagne/i e familiari. Ti chiediamo un contributo economico per resistere e per avanzare, rafforzare ed estendere la nostra organizzazione e con essa l'orientamento e la forza dei comunisti!


Puoi sostenere la nostra lotta contro la repressione divulgando e facendo conoscere questo appello e soprattutto sostenendo l’onere economico delle attività che stiamo mettendo in campo in risposta a questi procedimenti giudiziari, effettuando un versamento sul conto post-pay 4023 6009 0152 4357 intestato a Andrea De Marchis.

Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC) 
Federazione Lazio - Via Calpurnio Fiamma, 136 – 00175 Roma
Metro “A” fermata Lucio Sestio - Tel 333.84.48.606
e-mail: fedlaziopcarc@rocketmail.com– sito: www.carc.it

mercoledì 6 gennaio 2016

Bolletta Acqua, Frosinone in zona Champions

Luciano Granieri



In questi ultimi giorni, l’attenzione della popolazione si è concentrata sulla classifica delle città più inquinate. Premio vinto con merito dal nostro Capoluogo. Esiste però un’altra graduatoria,  è quella sulla bolletta dell’acqua più esosa del 2015 . In questa classifica, esito  di  un’indagine di  Federconsumatori,   Frosinone, si piazza al quarto posto, superata solo da Pisa, Siena e Grosseto. Sicuramente non è il brillante risultato della classifica dei PM10,che ci vede primi in assoluto, ma anche nella graduatoria  dell’acqua più cara non sfiguriamo, siamo in piena corsa per  il primato.   Federconsumatori, ha rilevato che il costo medio della bolletta   per una famiglia di tre persone, nel  2015 è stato  di 276 euro. Ovviamente Frosinone è ben la di sopra della squallida  mediocrità.  Riportiamo la classifica dei Top Ten:

1)      Pisa                                   € 442
2)      Siena                                € 436
3)      Grosseto                         € 436
4)      Frosinone                        € 432
5)      Enna                                 € 419
6)      Pesaro/Urbino               € 418
7)      Firenze                            € 402
8)      Carrara                           € 396
9)      Arezzo                           € 392
10)   Cesena                          € 388

La  vetta è a 10 euro, mentre il secondo e terzo posto sono a un tiro di schioppo, solo 4 euro.  Dunque non bisogna disperare per il 2016. Il primato non è solo una speranza, ma può diventare realtà se andiamo a considerare un’altra classifica, quello  della percentuale di aumento della fattura nel 2015 rispetto al 2014. A fronte di un rincaro medio del 6,7% , Frosinone è ottimo secondo, dopo Matera  che ha  registrato un aumento del 10% .  Insieme con Avellino, Biella, Como, Gorizia, Lecco, Pesaro, Sondrio, Treviso e Viterbo Frosinone sfoggia un rispettabile  rincaro del 9% . Ricordiamo che il tasso d’inflazione nel 2015 è stato dello  0,1%. 

Riepilogando, i cittadini del Capoluogo ciociaro nel 2015, hanno pagato la quarta bolletta dell’acqua più cara d’Italia, il cui aumento,( 9%) rispetto al  2014,  è secondo solo a Matera 10%. 

Qualcuno potrà obbiettare che il costo del servizio idrico a Frosinone è elevato perché  è di qualità eccellente. In parte è vero, perché l’acqua, sovente, inonda  le  strade , per cui il gestore  provvede anche al servizio di lavaggio dell’asfalto, un azione fondamentale per l’abbattimento dell’inquinamento.  

Spesso il flusso dei rubinetti è moderato, così non ci si schizza.  Alcune volte  l’acqua non esce  proprio per alcuni giorni, ciò per sensibilizzare l’utente ad un utilizzo responsabile di una risorsa, come quella  idrica, così preziosa. Il gestore si occupa anche di fornire un’acqua particolare, molto saporita . Alcune volte ci si trova dentro   qualche piccolo  micro organismo. Un regalo indispensabile  per  arricchire l’acquario dei pesci rossi con altri strani, ma carini, animaletti.  

 La gestione dei contenziosi è poi straordinaria. Dopo qualche telefonata di avviso, ci pensano direttamente loro a staccare il contatore senza spese aggiuntive per l’utenza. Ritengo  che a fronte di un tale servizio il costo medio della bolletta a 432 euro  sia addirittura irrisorio. 

Per questi brillanti risultati dobbiamo ringraziare, ovviamente,  il sindaco Nicola Ottaviani, con tutta la sua Giunta,  i sindaci della consulta, il Presidente della Provincia,  Antonio Pompeo con la giunta e il consiglio, tutti uniti in un mischione da pensiero unico. Tali  illuminati amministratori si sono opposti fieramente alla pretese di alcuni cittadini ingrati,  i quali, meschini,  pretendevano la rescissione per colpa del contratto con  Acea  ed il rispetto dei referendum del 2011.  Non si rendevano conto, i tapini,   dei  benefici che il gestore  stava  portando alla popolazione. 

Ma noi siamo fiduciosi. Vedrete che senza tanti gufi al seguito,  l’anno prossimo, Frosinone oltre a sbancare la classifica dell’inquinamento, trionferà anche nella gara della bolletta  dell’acqua più cara.



Per accedere a tutti i numeri dell'indagine clicca QUI

Disoccupazione, la Ciociaria non può più aspettare.

Il segretario del PCd’I di Frosinone

Oreste Della Posta

Si è svolta lunedì 4 gennaio una manifestazione di protesta davanti ai cancelli dell’EX VIDEOCON di Anagni per denunciare il dramma della disoccupazione nella provincia di Frosinone.
Ormai è chiaro a tutti che il dramma del lavoro nella nostra provincia non può più attendere ed è urgente un intervento della Regione. In questo quadro sono state raccolte delle firme per far si che la Regione discuta la mozione, già precedentemente inviata, affinché si impegni a misure urgenti sul fronte della disoccupazione.
I Comunisti denunciano che la mozione non è stata firmata dal PD e SEL e auspicano  un rapido ripensamento di questi due partiti in quanto la disoccupazione ha già toccato soglie allarmanti.
Facciamo appello ai consiglieri Buschini, Bianchi e Fardella che si facciano interpreti di questo dramma che sta colpendo la nostra terra. Ogni ritardo è colpa grave!
I Comunisti esprimono profonda solidarietà ai lavoratori della vertenza frusinate che con il loro coraggio stando andando avanti contro tutto e tutti con la consapevolezza che dalla loro parte c’è la ragione e la giustizia.
È chiaro a tutti che l’Italia procede a due velocità: il centro-nord con segnali di ripresa e il centro-sud con tutte le altre conseguenze che ne conseguono. Questo è il risultato delle politiche governative che hanno abbandonato il Sud a se stesso. Basta ricordare che la nostra provincia ha 123.000 iscritti nei centro dell’impiego, la disoccupazione giovanile ha superato il 50%, i consumi continuano a diminuire e le sofferenze bancarie aumentano.
Ciò significa che anche se ci fosse la ripresa la nostra provincia non si aggancerebbe.
La nostra proposta è quella di istituire un reddito di cittadinanza che farebbe ripartire i consumi e porterebbe un po di giustizia sociale.
Vorrei ricordare al PD e a SEL che la regione Puglia ha istituito il reddito di dignità, 600 euro al mese per 10.000 cittadini, la regione Friuli ha approvato un sostegno al reddito  di 550 euro al mese per redditi inferiori a 6.000 euro all’anni.
I Comunisti chiedono che la Regione Lazio si attivi immediatamente per combattere questa grave emergenza sociale.

domenica 3 gennaio 2016

Col coraggio dell’utopia

Associazione Oltre L'Occidente

Il 5 gennaio l’Associazione Oltre l’Occidente presso la propria sede in largo Paleario 7 alle ore 18, festeggerà il 22° compleanno della sua storia.
Durante la serata si ripercorrerà il 2015 e si condivideranno alcune linee guida per il 2016.,Si proietterà in anteprima il video "Touching moments 2015" di Abdella Abdelaziz Adam, uno sguardo del mondo da un autore africano.  


E’ stato un anno pieno di iniziative, di incontri, di lotta, che ci ha visto protagonisti in un rinnovato spirito di collaborazione con tante realtà locali con l’organizzazione di eventi politici e sociali, come da anni non se ne vedevano.
Abbiamo sostenuto le iniziative con il Comitato di Lotta per il lavoro che continua a presidiare l’ente comune contro la privatizzazione dei servizi e il licenziamento dei lavoratori. Luogo di lotta ma anche di riunificazione delle lotte sindacali e politiche cittadine è stata la “tenda” con il difficile tentativo di riunire le lotte delle vertenze in corso e di provare una riflessione complessiva. Abbiamo partecipato alla nascita del Comitato NoWar con una serie di incontri che allargassero l’orizzonte sulla politica internazionale. Abbiamo aderito al Coordinamento della Pace della provincia di Frosinone volto alla raccolta delle firme per un’altra difesa possibile. Abbiamo collaborato con il Coordinamento Provinciale della sanità che difende strenuamente la spoliazione della sanità pubblica; con il Comitato provinciale Acqua Pubblica che organizza i cittadini contro l’aggressione di Acea; come anche sull’ambiente e sull’urbanistica con il ricordo di 10 anni dello storico referendum sul matusa. CI siamo impegnati nella lotta per bloccare l’edificazione nell’area delle terme romane, svolto in un crescendo di partecipazione popolare e di iniziative culminate in uno storico quanto paradossale consiglio comunale dove si è manifestata tutta l’arroganza del potere. Abbiamo svolto le iniziative con l’Osservatorio Peppino Impastato sul bilancio comunale, sulla musica e sulla storia dei neri americani. Abbiamo dato sostegno alle iniziative dell’UNAR contro il razzismo.
L’Associazione ha cercato di fare delle migliorie alla propria sede, oggi più luminosa che mai, proprio per renderla più ospitale alle persone con cui si condividono vari progetti in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia, con il Sert di Ceccano e il CSM di Frosinone. La scuola popolare continua a vivere di vari corsi per italiano per migranti e di sostegno scolastico a minori grazie alla collaborazione con la Casa dei Diritti Sociali e a due ragazzi che svolgono il servizio civile. Il teatro e i laboratori per i bambini ci hanno accompagnato per tutto l’anno, ad evidenziare la necessità di rendere gli eventi culturali continuativi. 
L’Associazione ha impegnato molte delle proprie energie nella costruzione di un progetto di riconoscimento regionale di biblioteca di base. Oltre 30 mila materiali di cui circa 16 mila libri, a cui si è aggiunto l'archivio Bartoli, pongono l’Associazione come una piccola realtà culturale locale potenziale a cui bisogna dare gambe. La ripresentazione della mostra su Pasolini autoprodotta è stata un modo di ricordare il grande pensatore che sempre accompagna le nostre azioni.

Dal lato della comunicazione stiamo cercando di migliore il sito internet rendendolo più attento ai fatti locali e cercando di interpretare le motivazioni dell’agire. In questo senso è stato redatto un progetto per la realizzazione di diverse modalità di comunicazione che vede alcune realtà collaborare insieme. 
L’evento estivo "Frosinone: per una citta' da serie A" ha provato a introdurre l’esigenza di definire un quadro unitario delle singole iniziative, nell’auspicio di moltiplicare le forze, metterle a regime e allargare con maggior impegno e competenza, le lotte sul territorio che subisce un tracollo economico e sociale, culturale e politico senza precedenti. Su questa linea di intervento l’Associazione svolgerà i propri compiti anche per il 2016. 
Tutto questo però è attraversato da notevoli problemi economici che non ci fanno sperare buone cose per l’anno in corso. L’Associazione deve cercare di raccogliere adesioni ma deve anche affrontare il proprio cammino con una collettiva riflessione sul modo reperire fondi o di come chiudere questa esperienza associativa. 
Col coraggio dell’utopia comunista e progressista, come quella che ha guidato fino all’ultimo Franco Bianchi, auguriamo un responsabile e impegnatissimo 2016.


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