lunedì 16 gennaio 2017

Rosa e Karl oggi più che mai nei nostro cuori.

Giorgio Cremaschi

NELLA NOTTE TRA IL 15 E IL 16 GENNAIO 1919 A BERLINO 
GLI SQUADRONI DELLA MORTE DI NOSKE, MINISTRO DEL GOVERNO SOCIALDEMOCRATICO, ASSASSINAVANO ROSA LUXEMBURG E KARL LIEBKNECHT, OGGI PIÙ CHE MAI NEI NOSTRI CUORI.



La socialdemocrazia tedesca concludeva con l'omicidio dei due rivoluzionari il suo tradimento nei confronti della pace e del lavoro. Rosa e Karl si erano opposti nel 1914 alla decisione della SPD di votare i crediti di guerra e di farsi complice dell'immane massacro della prima guerra mondiale. Come tutte le principali socialdemocrazie europee, quella tedesca aveva tradito l'impegno assunto di opporsi alla guerra e si era schierata con il proprio governo e con gli sporchi interessi delle proprie classi dominati. Tutte le principali sinistre di allora appoggiarono le politiche di unità nazionale che sacrificarono le vite di milioni di persone, lavoratori e popolo. Così come oggi le principali sinistre europee sostengono le politiche di austerità della Unione Europea che distruggono cinquanta anni di conquiste sociali. 
Rosa e Karl pagarono con la vita la loro coerenza e il loro rigore; noi, che oggi lottiamo in condizioni molto più facili delle loro, dobbiamo ancor di più avere nel cuore il sacrificio di questi eroi rivoluzioni. E ricordare e fare nostre le ultime parole di Rosa Luxemburg:

- “Ordine regna a Berlino”. Stupidi sbirri! Il vostro “ordine” è costruito sulla sabbia. La rivoluzione è già domani “di nuovo” si rizzerà in alto con fracasso e a vostro terrore si annuncerà con clangore di trombe. Io ero, io sono, io sarò”. -


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