L’esperienza “ simil-civica” provata dal 2015 presso l’amministrazione
cittadina di Ceccano è entrata in crisi. Non sono in grado di prevedere in quanto
tempo esaurirà il suo ciclo, fra quante settimane o mesi tale esperienza verrà
archiviata. Sono convinto, comunque, che ci troveremo di fronte ad una lenta e
continua agonia amministrativa.
Nel momento in cui si esauriva la lunga fase delle amministrazioni ispirate dal
centro sinistra, per via della mancanza di progettualità e più in generale di una idea di
città, oltre che dalla continua contrapposizione fra persone, si andava affermando e
successivamente si affermò una coalizione di forze la cui parola d’ordine era “ne
destra, ne sinistra, ne affari “. Troppo poco per vincere ma un vecchio adagio latino
dice “ Fortunati coloro che hanno un solo occhio nella terra di ciechi “. E così fu !
La politica però con il passare del tempo dimostra di essere una scienza quasi esatta
perché non permette di vivere di rendita e prima o poi presenta sempre il conto. Alla
data di oggi 3 consiglieri comunali (Michelangelo Aversa, Pino Malizia, Mauro
Roma ) non fanno più parte della maggioranza.
Questo è il dato politico ineccepibile.
Poi ci stanno voci, forse veritiere, ma mai confermate e nemmeno smentite che
ipotizzano il passaggio in maggioranza di un consigliere eletto fra quelli di
opposizione. Se così fosse, le forze in campo vedrebbero 8 consiglieri all’opposizione
contro nove, compreso il sindaco, nella maggioranza.
Uso il modo condizionale perché può essere che il sindaco anche in queste ore
si stia adoperando per allargare la maggioranza e che esistano trattative in corso, di
cui non conosco gli attori ne l’oggetto dello scambio.
Merita, anche se sinteticamente, essere ricordato che la coalizione vincente nel
2015, si autorappresentò come alternativa ai partiti ma con il passare del tempo
gradualmente ha sempre più acquisito caratteristiche di destra (Fratelli d’Italia). Le
ultime polemiche emerse per il mancato successo della candidata Ginevra Bianchini
alle elezioni provinciali di gennaio infatti lo confermerebbero.
L’altro dato che merita di essere evidenziato riguarda la refrattarietà da subito
evidenziata e ufficializzata dalla Lista Nuova Vita verso metodi amministrativi
accentratori e escludenti usati dal vice sindaco Ruspantini.
La caratteristica della crisi in atto riguarda il fatto, questo si inedito, che non
nasce da una forte pressione critico-alternativa delle forze di opposizione. La genesi
della crisi, il forte malessere, insomma nasce e si sviluppa fra i sostenitori della
maggioranza vincente. Se si ha il tempo di seguire il dibattito (elettronico) sulla
scabrose vicenda legate ai ritardi sulla gara d’appalto per la raccolta della N.U. e alla
privatizzazione della illuminazione pubblica, debbo riconoscere che le critiche più
oculate, sia dal punto di vista procedurale che contabile, sono venute da vecchi
sostenitori della coalizione in carica, oggi in dissenso per vari motivi.
In queste ore, cosa sta succedendo? Quali sono le posizioni degli oppositori ?
Quali sono le iniziative prese o da prendere? Esiste un avvicinamento fra le
componenti sconfitte nel 2015 ? E su quale terreno ? A tante domande poste potrei
rispondere : niente. O meglio è annunciata solo una iniziativa promossa per giovedi
dal segretario dei Socialisti, Antonio Ciotoli. In verità la cronaca cittadina evidenza,
almeno a seguire FB, il primato di attenzione e di consenso verso la Lista Nuova
Vita e nei riguardi di Mauro Roma, fino ad ora il consigliere comunale che si
presenta “alternativo” allo stesso sindaco.
Non so come andrà a finire. E non lo so veramente, ma un dato debbo
evidenziare. A due anni dalle elezioni comunali, da quella solenne sconfitta nessuna
delle forze che dovrebbe essere alternativa alla coalizione del sindaco ha avviato una
serena discussione sulle cause della catastrofe. Nessuno ha provato a spiegarci perché
è stata annullata e dispersa una relazione sentimentale fra i cittadini e i partiti che
avrebbero dovuto rappresentare i valori della sinistra. Ancora oggi prosegue lo
scarica barile delle responsabilità. La colpa è del destino, per loro, cinico e baro.
Oggi tutto si riduce agli uomini e alle donne da candidare a sindaco sulla base
della simpatia o della amicizia, addirittura della fotogenia.
Ancora non assisto ad una discussione che metta al centro i nostri drammi:
l’amaro calice quotidiano da sorbire, inquinamento atmosferico e del fiume Sacco,
la rapina dell’Acea, il sistema sanitario, il girone infernale del Pronto soccorso di
Frosinone, la disoccupazione e via drammatizzando.
Il vuoto della politica è parzialmente riempito dall’attività delle varie
Associazioni cittadine, sempre lasciate sole, ignorate. Comincio a pensare che tale
atteggiamento nasca anche dal fatto che le stesse possano diventare concorrenziali.
Insomma vedo nello scenario politico uno spappolamento diffuso, una corsa
individualista all’assalto alla diligenza e alla conquista di sostenitori disponibili a dire
solo di si.
La lezione del 2015 e gli ultimi anni di divisioni e di abbandono dei cittadini al
loro destino devono indurre i dirigenti di partito e i nuovi aspiranti alle cariche
pubbliche a capire che la politica, la bella politica, è quella che mette insieme
programmi e interessi generali con le persone che tali interessi hanno dimostrato
quotidianamente di saper rappresentare.
Non esistono accorciatoie o furbate.
fonte :http://www.loffredi.it/
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