Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Ieri un solerte gruppo di vigili urbani, inviato dal Comune di Roma, ha posto i sigilli al Rialto. Sede, tra gli altri, del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
Questo spazio a partire almeno dal 2006 è stato attraversato da tantissimi attivisti, che a partire dalla raccolta firme per una legge d’iniziava popolare (oggi al vaglio del Parlamento) portano avanti il percorso per il pieno riconoscimento del diritto all’acqua, continuando ad intrecciare quella rete tra cittadini, Enti Locali, associazioni, organizzazioni sindacali e realtà sociali che non si rassegnano al sacrificio dei beni comuni come unica risposta alla crisi e come conseguenza delle politiche di austerità.
Questa è stata la sede del Comitato promotore dei referendum “2 sì per l’acqua bene comune”, ovvero di quell’ampia coalizione sociale che ha animato un’esperienza di straordinaria partecipazione democratica e che il 12 e 13 giugno del 2011 ha portato a far esprimere 27 milioni di cittadine e cittadini a favore di una gestione pubblica dell’acqua e dei servizi locali.
Questo è il luogo dove si è avviata la costruzione di un laboratorio, vivo e in movimento, che prova a immaginare un modello sociale alternativo basato sul godimento dei beni comuni e del welfare locale, attraverso la riappropriazione sociale e la gestione partecipativa dei servizi pubblici e del patrimonio.
Appare evidente che questi sono valori sociali e democratici che andrebbero non solo tutelati, ma incentivati da chi ha l’onere di gestire la cosa pubblica. Si tratta un laboratorio di democrazia, ed è questo che l’amministrazione Raggi ha sgomberato.
Per comprendere a pieno la torsione antidemocratica che sta subendo la città di Roma è utile ricapitolare quanto avvenuto: una settimana fa, il 9 febbraio, all'unanimità l'Assemblea Capitolina approva una mozione per bloccare gli sgomberi, quindi è evidente che non voleva questo sgombero, tanto meno la maggioranza; stando alle dichiarazioni di alcuni assessori, anche la Giunta non voleva questo sgombero infatti oggi si appresta ad approvare una moratoria sugli sgomberi.
Ma lo sgombero c'è stato, e nessuno ha fatto nulla per fermarlo.
Delle due l'una: o dietro alle dichiarazioni c'è il nulla, o in questa città - che è la Capitale del Paese - non esiste più la democrazia.
Quello che si rende evidente è che ancora una volta questa Giunta e questa maggioranza 5 Stelle hanno dimostrato la loro totale complicità con azioni e iniziative che puntano alla mercificazione dei beni comuni e alla messa a valore del patrimonio pubblico e della città intera.
Lo sgombero del Rialto, purtroppo, non appare isolato, ma si inserisce in una serie di analoghi provvedimenti che stanno colpendo altri spazi sociali a Roma. Se è ormai sempre più chiaro che “si scrive acqua, si legge democrazia”, bisogna adesso affermare che la democrazia non si sgombera!
Chiediamo a tutte e tutti di scegliere da che parte stare.
Chiediamo alla maggioranza, alla Giunta e a tutti i rappresentanti del M5S (sia nazionali che locali), per una volta, di non restare a guardare nascondendosi dietro alle decisioni di altri, ma di mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché le realtà sgomberate dal Rialto possano riprendere al più presto possesso dello stabile.
Dopo l'immobilismo su ACEA e lo sgombero del Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua, la stella dell'acqua pubblica appare sempre più come un'estranea nel logo del Movimento 5 Stelle.
In mancanza del coraggio di fare qualcosa per invertire la rotta, forse servirebbe almeno la dignità di toglierla.
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