domenica 26 marzo 2017

Se credi che il mondo sia piatto allora rimani nella UE, se invece credi che sia tondo, allora esci e combatti per un mondo libero.

Luciano Granieri




Quali erano  le notizie  che avrebbe dovuto riempire i quotidiani e affollare le TV  in merito alle manifestazioni anti UE  svoltesi sabato 25 marzo a Roma? In particolare cosa doveva contenere  il reportage del corteo Eurostop, partito da Piramide  per arrivare a Bocca della Verità, e del  comizio di San Lorenzo  del Partito Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista? "Roma messa a ferro e fuoco dalla violenza dei centri sociali. I teppisti anti UE  hanno  devastato vetrine, bruciato vetture e ingaggiato violenti scontri con la Polizia". Disgraziatamente per i media, che già avevano preparato  il terreno all’auspicata  devastazione con un martellare continuo sulla pericolosità dei vandali  anti UE, tutto ciò non è accaduto. 

Meno male, eliminata le notizie sugli scontri, l’oggetto degli articoli e dei servizi si sarà concentrato sulle ragioni delle manifestazioni.  Neanche per sogno. Le news di ieri hanno enfatizzato come  non si siano  verificati incidenti, non per la compostezza e civiltà dei manifestanti, ma per l’abilità delle forze dell’ordine. Il questore Marino, ha spiegato dalle pagine della cronaca di Roma del quotidiano “la Repubblica”,  come ha evitato  le distruzioni,   annunciate, secondo il dirigente di Polizia, da  “ …un chiaro progetto di devastazione della città di Roma”. 

Ma  quali sono state queste abili mosse strategiche per neutralizzare i facinorosi? Intanto bloccare tre pullman, provenienti dal Veneto,   dalle Marche e dalla Val di Susa, all’altezza di Tor Cervara. Con la scusa di controllare e identificare i passeggeri, si è negata  la partecipazione di questi  manifestanti al corteo.  La notizia arrivava dalle parti di Testaccio e, non senza tensione, si ritardava la partenza del serpentone colorato per attendere l’arrivo dei fermati che evidentemente  non giungeranno mai. 

Nonostante questa provocazione il corteo muove verso Bocca della Verità mantenendo . I pochi bar rimasti aperti, anziché essere devastati, hanno fatto affari perché molti si sono fermati a rifocillarsi. Tutto stava procedendo per il meglio quando  ecco l’altra abile mossa per evitare la devastazione. Le forze dell’ordine insospettiti dall’”ambiguo” ,secondo loro, attardarsi  di alcuni manifestanti (circa mille), pensano bene di circondare con i blindati gli incauti ritardatari. Alcuni scappano verso una viuzza laterale, prontamente inseguiti dai poliziotti pronti ad aggredirli . 

Non si capisce bene quale sia la regione  di questa tentata aggressione da parte della polizia. Giorgio Cremaschi animatore della piattaforma Eurostop,   insieme all’anarchico settantenne, in carrozzina,   Lello Valitutti, si sdraia  davanti ad uno dei blindati che aveva bloccato lo spezzone dei ritardatari. Questa azione pacifica ma decisa, induce le forze dell’ordine ad arretrare e a far ripartire il corteo, ormai spezzato in due tronconi. 

Dunque secondo il questore le due azioni appena descritte avrebbero evitato la devastazione? A me sono sembrate  provocazioni belle e buone tese ad innescare quegli scontri tanto auspicati dai media e non avvenuti per la calma e la saldezza di nervi dei manifestanti. Sarebbe corretto, quindi,  dare la notizia  giusta per cui non si sono verificati incidenti  non per merito ma “nonostante la polizia”. 

Ordine  pubblico a parte,  per allentare la tensione dell’intervento vorrei raccontare  un storia liberamente tratta dalle manifestazioni di Roma. Ci sono  due cortei. Quello  buono della foglia riformista, con la Cgil, la Fiom, l’Arci , la Uil,  Sinistra Italiana e altri movimenti riformisti . Quello  cattivo della mela comunista, denominato Eurostop, composto da centri sociali, movimenti per la casa, Usb, No Tav ed altre sigle di estrazione comunista anticapitalista. La foglia e la mela iniziano a camminare insieme, convinte che l’attuale Unione Europea sia nefasta per i diritti di  disoccupati, precari, lavoratori e  studenti, tesa com’è a salvaguardare gli interessi della speculazione capitalistico-finanziaria. 

La foglia, crede che il mondo sia piatto,cioè che la melmosa piattitudine capitalista  europea e mondiale sia governabile con qualche misura solidaristica. La mela invece crede che il mondo sia tondo e, come tale, in grado, girando , di ribaltare la landa  liberista.  Azione indispensabile per rendere reale la liberazione degli sfruttati dagli sfruttatori. La verità dice che il mondo è tondo, dunque la mela  è nel vero e può elevarsi  nel suo proposito  teso a rovesciare la natura capitalistica insita nella UE,  necessaria affinchè i settori sociali impoveriti possano aspirare ad un prospettiva di reale cambiamento delle loro condizioni. La foglia convinta che il mondo sia  piatto, sarà sconfessata dalla realtà e destinata a sprofondare , vittima della fallace  convinzione che un’ Europa dalla natura capitalista possa essere governata. La foglia verrà travolta dalla propria illusione, la mela, con l’aiuto di tutto il mondo “tondo” anticapitalista sarà destinata  a progredire. 

Vi piace questa storia? L’avete già sentita? Avete ragione.  Non l’ho inventata io ma è liberamente tratta dal brano "La Mela di Odessa" degli Area. Il pezzo  accompagna la clip con le foto della manifestazione scattate dai compagni Eugenio Oi, Giorgio Cremaschi, Gianluca Evangelisti.


Good Vibrations. 

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