mercoledì 12 luglio 2017

Essere antifascisti? Se e quando serve.

Luciano Granieri


Né   sinistra né    destra, la società liquida ha rottamato questa vecchia dicotomia. Se    pensiamo alle categorie di fascismo e antifascismo addirittura  ci troviamo davanti a  vecchi arnesi ormai pacificati dalla storia.  Come disse un giorno uno dei  padri dell’attuale  Pd,  l’on Luciano Violante,  le finalità dei ragazzi di Salò erano le stesse di quelle dei giovani partigiani, solo il modo di perseguirle era diverso. 

Il bello della liquidità  è che, alla bisogna,  si possono usare categorie  diverse, anche opposte. A seconda di come butta, per ottenere consenso, oggi si può essere antifascisti  e domani fascisti. E’ la politica de- ideologizzata bellezza! 

Ad esempio l’onorevole Emanuele Fiano del Pd si è accorto che ancora esistono i fascisti. L’ha scoperto perché su tutti i giornali sono usciti articoli riguardanti un buontempone, titolare di uno stabilimento   balneare a Chioggia , che  ha tappezzato l’arenile con foto di Mussolini, e tutta la  mercanzia di frasi  razziste, sessiste, annesse. 

Un fatto vergognoso ed incompatibile con il carattere antifascista della Repubblica, dunque il  compagno Fiano ha pensato bene di presentare alla Camera una legge per punire l’apologia di Fascismo. E’ cosa buona e giusta ma prima di lui ci avevano pensato, Scelba, nel 1952, il democristiano ortodosso Nicola Mancino nel 1993. La legge Mancino in particolare  estende la punibilità  alla  discriminazione, all’odio e alla violenza per motivi razziali etnici e religiosi. Ma questa proposta  di Fiano  è diversa, dicono, perché persegue individualmente chi inneggia al Puzzone, anche sui social, e colpisce chi vende e sfoggia  gadget con la faccia del duce. 

Prima di fare una legge nuova, però, perché non pensare di dare applicazione alle vecchie? Perchè se  si rispettasse  la legge Mancino ne andrebbe di mezzo il lato fascista dello stesso Pd, il quale per cercare di vincere le ultime elezioni amministrative  si è inventato il decreto Minniti, dal nome dell’indomito e ardito  ministro degli interni. Se nel ventennio fascista, dal 1938 in poi, non era consentito agli ebrei di entrare nei negozi, di frequentare scuole e luoghi di lavoro, nel decreto Minniti dell’aprile 2017 non è consentito a chi non è perfettamente puro, di razza bianca, e puro di saccoccia, con portafoglio fornito, di frequentare piazze e strade. Un decreto che si pone in palese violazione della legge Mancino. Lo stesso si può dire delle ultime uscite del segretario Renzi  sul chiudere i porti agli sbarchi degli immigrati che vanno aiutati a casa loro. Ma, ecco la grandezza  della liquidità, in questo  caso per correre appresso alla destra che, nel frattempo ha vinto le elezioni amministrative, la  torva faccia fascista  torna a servire  e non poco. 

Se si fossero applicate le leggi giuste, oggi ci saremmo risparmiati i rigurgiti di CasaPound, il cui candidato sindaco a Frosinone ha rivendicato con orgoglio di essere fascista. Singolare la posizione del M5S sulla proposta Fiano. La trovano  liberticida perché secondo loro il reato   da punire sarebbe quello di tentata ricostituzione del partito fascista, se uno   va girando facendo saluti romani o sfoggiando magliette del Puzzone mica è detto che voglia rimettere in piedi il partito mussoliniano. 

E’ come se nello stabilimento balneare fascista di Chioggia, sul bagno asciuga mettessero un cartello con scritto: "Però noi non si vuole mica ricostituire il partito fascista". D’accordo che la libera manifestazione del pensiero è tutelata dall’art.21 della Costituzione, ma la Corte di Cassazione ha più volte ricordato che tale diritto non può essere esteso fino alla giustificazione di atti o comportamenti che ledano altri principi di rilevanza costituzionale.  

Però i 5 stelle sono un pelo più coerenti, loro un po’ fascisti e razzisti lo sono sempre stati, ricordiamo Grillo ragionare insieme al leader di CasaPound, mostrando sincera ammirazione per il suo interlocutore, per non parlare dell’unione con  il partito xenofobo di Farage al Parlamento europeo, e altre uscite non propriamente tolleranti sull’immigrazione. 

Per tornare al  Pd ieri andava di moda il fascismo, oggi torna in auge  l’antifascismo, per pescare qualche voto fra i pisapiani incerti,  domani chissà. Una cosa è sicura  la liquidità politica ha liquefatto in particolare la capacità di studiare, la storia, capire il passato e non solo. Lo sanno tutti costoro cosa significa antifascismo, e cosa implica vivere in una comunità fondata sull’antifascismo? 

Non vorrei essere cattivo ma se dopo la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica avessero lasciato qualche fucile in giro  sui monti nelle mani dei Partigiani oggi non staremo qui a  parare  di questi scempi. 

Nessun commento:

Posta un commento