lunedì 24 luglio 2017

Frosinone. Il buon cittadino paga sempre di più per avere sempre di meno.

Luciano Granieri


Il prossimo 31 luglio scade il termine per il pagamento della TARI al Comune di Frosinone. In base alla determina dirigenziale 1605/ del 21/06/2017, i cittadini frusinati dovranno pagare globalmente 10.213.264,  divisi  in:  9.726.909 di competenza dell’ente e € 486.355 di competenza della Provincia. Cioè tutti noi entro il 31 luglio dovremmo sborsare oltre 10milioni di monnezza! Che  esagerazione!  

Cerchiamo di capirci qualcosa . Con determina dirigenziale n.244 del 05/02/2016 l’appalto per i  servizi di raccolta e trasporto dei  rifiuti urbani è stato assegnato alla ditta Sangalli. Un atto illegale  perché la Sangalli  non avrebbe dovuto neanche concorrere alla gara  in quanto  priva dei requisiti di moralità professionale, (il vertice della ditta monzese è stato condannato per corruzione). A causa  della mancata verifica dei requisiti necessari, da parte del Comune, si è affidato  l'incarico  ad una ditta priva di titoli per espletarlo.Per questa svista  l’ente  dovrà pagare le spese legali  in quanto perdente nel  ricorso al TAR, inoltrato Da Devizia, legittima aggiudicataria del servizio,  contro Sangalli e il Comune stesso.

I costi dell’appalto, assegnato  a Sangalli, sono  quantificati  in 26.500.000 euro, oltre IVA ed oneri per la sicurezza. Spalmati in cinque anni, la quota   annuale  è di € 5.300.000. De Vizia, subentrante a Sangalli per via giudiziaria,  pare si accontenterà di €24.748.350  (4.949.670 all’anno) . E allora come ci arriviamo a 10milioni? O almeno ai 9milioni e sette spettanti solo al Comune? 

In  base al DPR 158/199 la determinazione della tariffa è composta da una parte fissa, comprendente  i costi operativi generali, e una parte variabile, determinata  annualmente, il cui ammontare scaturisce  dalla quantità e dalla modalità di raccolta e trasporto  dei rifiuti  (differenziati e  indifferenziati). Nel leggere i conti, attraverso le delibere del Comune  che approvano i  piani economici e finanziari  della TARI, ci rendiamo conto che il costo annuale delle tariffe, così come scritto nell’appalto, è coperto quasi interamente dalla parte fissa. Nel 2015 corrispondeva a  € 4.502.567,  il 49.37% di una quota  totale che già era di € 9.119.775.  La parte variabile pesava  per il 50,63% pari a €4.617.207.

 Nel  2017, anno in cui dovremmo pagare i famosi 10milioni e passa, il dettaglio della spesa si ricava  dalla determina n.30 del 29/04/2016. Curioso che già nel 2016 si riescano a determinare le spese variabili necessarie per il 2017, ma sorvoliamo. Intanto il Comune, per parte sua, rispetto al 2015,  incamera 600mila euro in più. Andando ad analizzare i costi ci rendiamo conto che le spese fisse diminuiscono coprendo solo il 32,46% della tariffa, per una somma pari a € 3.166.720,   i costi variabili aumentano costituendo il 67,54%  con un importo di € 6.589.795. 

Confrontando  i due piani tariffari emerge che nelle spese variabile un sostanzioso aumento riguarda la voce inerente la raccolta  dei rifiuti indifferenziati , che passa da  € 2.160.000, nel 2015,  a €3.986.614, nel 2017.  Anche l’onere del  trasporto in discarica  aumenta di quasi 300mila euro (€1.038.598 nel 2015  - € 1.323.052 nel 2017). La spesa per la differenziata, invece, rimane sostanzialmente costante: € 1.276.136 nel 2015,  € 1.303.025 per il 2017. Inoltre nel 2017 il Comune mette a bilancio  un attivo di  €22.897 per la vendita di energia derivante dai rifiuti, cioè per la fornitura di materiale da bruciare negli inceneritori. 

Dall’analisi di queste cifre emerge  che l’ente , attraverso la società che effettuerà il servizio, intende potenziare  il trasporto e  la raccolta dei rifiuti indifferenziati  e  produrre CDR per l’incenerimento, lasciando la performance per la differenziata così come è oggi.  Ai maligni e dietrologi non sfuggirà che anche nel bilancio Saf si rileva un aumento del finanziamento  per il trattamento dell’indifferenziato coincidenze?

La strada intrapresa dall’amministrazione comunale, così come si rileva dai piani finanziari,  è  del tutto contraria, non solo alle normative  europee, alle prescrizioni  sulla tutela della salute dei cittadini,   ma anche alle direttive del d.to legislativo n.152 del 3 aprile 2006, il quale stabilisce un aumento della raccolta differenziata progressivo negli anni, tale che già nel 2012 la percentuale da raggiungere era del   65%. Oggi Frosinone è al 18. In buona sostanza l'aumento del tributo da pagare entro fin mese  è determinato da  un incremento  di spese finalizzate a peggiorare il servizio e non a migliorarlo.

Una serie di organizzazioni e comitati, che andranno a costituire uno “sportello anticrisi”,  si sono attrezzati  dando luogo alla campagna :I RIFIUTI NE' SI PAGANO NE' SI BRUCIANO. SI DIFFERENZIANO  Come spiegato più volte, lo scopo è far valere  i diritti dei cittadini  sanciti, guarda un po’, dallo stesso Comune di Frosinone.  Il  regolamento comunale per la tassa sui rifiuti  all’art.24 comma 3 prevede quanto segue ” il tributo è dovuto nella misura dal 20% della tariffa nei periodi di mancato svolgimento del servizio gestione rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento” Dal momento che la disciplina di riferimento è la legge in cui è sancita una quota di differenziata al 65% già nel  2012, mentre ancora oggi (2017) siamo al  18, le condizioni per pagare il 20 % del tributo ricorrono tutte. E’ stato redatto un modulo che il cittadino potrà   presentare all’ente, unitamente all’F24 con il pagamento della tassa al 20%,  in cui si spiegano le ragioni della riduzione del tributo. Inoltre abbiamo previsto la richiesta di rimborso dell'80% di tutte le tariffe,   pagate     negli ultimi 5 anni, sempre per lo stesso motivo.

 Dunque alcuni movimenti si sono organizzati, ma sarebbe auspicabile che anche i consiglieri di opposizione, ponessero  con forza il problema in aula    per denunciare  una  politica malsana e costosa. Un indirizzo palesemente antieconomico e lesivo dei diritti dei cittadini, adottato dal sindaco  per chissà quali reconditi motivi,  tale  da giustificare un esposto alla corte dei conti. 

Sarebbe oltremodo utile che anche altri movimenti e partiti politici non direttamente presenti in consiglio si unissero a noi per portare avanti una lotta di legalità e di ubbidienza civile. Non è possibile subire un aumento tariffario per incrementare l’inadeguatezza e l’illegalità di un  servizio, soprattutto se si parla di spese rilevanti (26milioni e mezzo di euro) e della smaltimento dei rifiuti, una campo strettamente connesso alla salute e al benessere dei cittadini.

Di seguito i moduli per pagare il 20% del tributo e per richiedere il rimborso dell'80%  per gli ultimi 5 anni:


2 commenti:

  1. Quanto ci proponete, sicuramente ben studiato da professionisti esperti e competenti, lo avete fatto avallare da qualche legale tributorista, ad evitare in seguito spiacevoli complicanze, visto l'operato di certi volponi che non si preoccupano minimamente di salvaguardare tasche e salute dei cittadini...? Possiamo procedere tranquillamente...? Grazie Luciano Bracaglia

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    1. Puoi procedere tranquillamente, io l'ho già fatto e lo farò ancora il modulo è stato redatto da un avvocato funzionario della Regione Lazio (di cui non posso farti il nome) esperto nei regolamenti delle istituzioni. In ogni caso, se qualcuno ancora dovesse avere un qualche timore a pagare un tributo ridotto, la richiesta del rimborso dell'80% della TARI per i cinque anni passati non comporta alcun rischio. Più si riescono a presentare queste istanze,più si dimostra che i cittadini non sono popolo bue.

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