domenica 9 luglio 2017

Lavori usuranti e precoci, speranza o ennesima bufala?

Giuseppe Di Pede Resp. Lavoro Prc-Se
Paolo Ceccano Seg. Prc-Se 



Siamo all’ennesima puntata dei lavori usuranti e precoci, è dal 1995 che si cerca di dare sollievo a chi è andato a lavoro da adolescente e a chi si spacca la schiena in particolari mansioni e lavorazioni usuranti,  ma purtroppo si vede solo una misera luce all’orizzonte.
Norme fatte di cavilli e numeri molto stringenti, sicuramente migliorate nell’ultima legge di bilancio 2017, ma daranno vere risposte alle categorie di Lavoratori interessati? Chiuderanno una pratica vergognosa che dura ormai da vent’anni?
Ne hanno fatto di notti i Lavoratori nelle fabbriche e in altri luoghi di lavoro, ne hanno fuso di acciaio in fonderia, ne hanno spaccate di pietre in cava e in miniera, ne hanno scalate di impalcature al freddo, al sole e sotto la pioggia, e tanti purtroppo sono morti senza avere giustizia!!!
Queste sopra citate, sono solo una parte di mansioni massacranti che dovrebbero aver riconosciuto un diritto: quello di andare in pensione in un’età dignitosa, senza se e senza ma, non si può tollerare che le risorse sono limitate, della serie chi arriva primo va in pensione e chi arriva ultimo va il prossimo anno.
Bisogna fare una norma ad hoc, non si può innescare una gara a chi presenta prima la domanda, significa avere poco rispetto e prendere per in giro i Lavoratori interessati.
Facciamo un po’ di cronostoria, ricordando lo sforzo dell’allora ministro del lavoro Cesare Salvi, che finalmente mise nero su bianco su una legge una lista di lavori e mansioni usuranti, ricordiamo anche le preoccupazioni dell’allora segretario Confederale della CGIL  Sergio Cofferati, che chiedeva strumenti certi e soprattutto una copertura finanziaria adeguata alla realizzazione e alla attuazione della legge, eravamo a cavallo tra il 1999 e il 2000…
Poi arrivarono i governi dei Berluscones, che con il loro Ministro del lavoro Roberto Maroni, nulla  avevano fanno in questo campo (bisognerebbe ricordarlo all’On Matteo Salvini), ci riprovò appena dopo il ministro Cesare Damiano, ma non riuscì neanche lui a dare vita a questa norma, intanto eravamo arrivati al 2007…
Subito dopo la parentesi Maurizio Sacconi, ci pensò la signora Fornero e fare il  macello sociale con la sua famosa riforma delle pensioni, che nel campo dei lavori usuranti, ne fisso i criteri che esclusero gran parte della platea precedentemente riconosciuta, infilando quelle categorie di Lavoratori in un labirinto di paletti che difficilmente potevano raggiungere.
Il risultato che tale azione decretò, fu che la maggior parte delle domande presentante per beneficiare della legge (circa l’80%), furono respinte dall’inps.
Finchè si arriva ai nostri giorni, con la legge di Bilancio 2017 si recepisce un accordo tra Ministero del Lavoro e OOSS, che cerca di fare ordine in modo definitivo a questa eterna rincorsa dei lavoratori interessati, ma ci riuscirà veramente?
Una cosa è certa, che tra “APE” e “RITA”, i solo a guadagnarci veramente con i soldi e i risparmi del Lavoro, saranno le banche e le assicurazioni, le prime garantiranno il prestito per accedere alla pensione e le seconde ne assicureranno il capitale in caso di morte del lavoratore.
Come quando si compra una casa: si fa un mutuo, lo si assicura in caso di morte, e poi si pagano le rate…
Rifondazione Comunista si batterà sempre per un’equità sulle pensioni, per la cancellazione della legge Fornero, del Job Act e di tutte le diavolerie che si sono inventati per sfasciare il sociale e i diritti del lavoro.
Non si alleerà mai con chi tutte queste schifezze le ha pensate avallate e votate.

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