martedì 28 novembre 2017

Anna Falcone a Frosinone il 1 dicembre.

Dionisio Paglia   
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 E se il percorso del Brancaccio ripartisse dall'assemblea di Frosinone?


La classe politica, che non va demonizzata, e la società civile, che non va santificata, si incontreranno alle 17:00 di venerdì 1 dicembre a Frosinone presso il Salone di Rappresentanza della Provincia su iniziativa di due testate giornalistiche, per parlare delle criticità del nostro territorio e per verificare se sussistono le condizioni per ravviare quel percorso dal basso partito dal Brancaccio e che si proponeva di formare una lista unitaria a sinistra del PD per le prossime elezioni politiche.

Tutto ciò avverrà alla presenza di Anna Falcone che insieme a Tomaso Montanari aveva lanciato l'appello del Brancaccio il 18 giugno scorso, dando vita ad "Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza". Dopo la celebrazione di numerose assemblee in tutta Italia, si doveva fare il punto della situazione il 18 novembre scorso, ma l'assemblea nazionale è stata annullata perché, a detta dei due promotori, non c'erano più le condizioni minime per garantire lo svolgimento realmente democratico dell'assise. Alcuni partiti che pure avevano aderito all'appello di Falcone e Montanari hanno deciso di andare in maniera blindata ad un'assemblea nazionale prefigurando in maniera verticistica: leadership, candidature e programma politico.

Lo spirito del Brancaccio presupponeva che tutto ciò dovesse scaturire dal basso, da una libera assemblea non militarizzata dalle segreterie di partito, che doveva formulare i punti programmatici, i criteri per le candidature e le proposte per la leadership nazionale della lista unitaria.

Venerdì quindi oltre ad affrontare i problemi della nostra provincia: disoccupazione, malasanità, disservizi idrici, applicazione della Legge 107 (quella della cosiddetta 
Buona Scuola); forse si potrà verificare se classe politica  e società civile troveranno una mediazione alta per ridare voce a quei cittadini senza tessera, che hanno perso 
fiducia nelle istituzioni e che non vanno più a votare, non sentendosi rappresentati da nessuna forza parlamentare.

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