traduzione Luciano Granieri
Gli appelli si stanno moltiplicando verso l’Unione
Ciclistica Internazionale (UCI), l'istituzione di governo del ciclismo, per
mettere in atto azioni concrete volte a
spostare la partenza del Giro D’Italia
una delle corse ciclistiche più famose.
Gli organizzatori della corsa,RCS Media Group prevedono di
incassare per questa operazione, secondo quanto si apprende, 10 milioni di euro
da parte di Israele per ospitare la partenza dell’edizione del giro i prossimi
4 e 5 maggio.
In cambio, RCS sta attivamente supportando il governo di
Israele nel fornire un quadro falso di Gerusalemme est occupata come
parte di Israele e della sua capitale unificata. Scegliendo, insieme al presidente
degli Stati Uniti Donald Trump, di porsi in contrasto con l’intera comunità internazionale.
L’UCI non sta
accettando passivamente il fatto che una delle sue corse più famose è
utilizzata per coprire le violazioni
delle leggi internazionali e dei diritti dei palestinesi da parte di Israele,
ma si sta impegnando , con la Federazione
Ciclistica di Israele, gli sponsors delle squadre ciclistiche israeliane, per
promuovere la corsa attraverso i territori palestinesi occupati.
Intensifichiamo la pressione sul ciclismo professionistico.
Appoggiamo l’ impegno per #Relocate the Race
(spostare la corsa)
Israele ha appreso molto dal manuale del regime dell’apartheid in Sud Africa,
nell’usare lo sport per nascondere la sua lunga decennale occupazione e il
sistema dell’apartheid imposto al popolo
Palestinese.
Più di 120 organizzazioni attive in difesa dei diritti
umani rappresentate dalla rete dei Cristiani Palestinesi, da rinomati giuristi, da funzionari
palestinesi e membri del Parlamento Europeo, hanno tutti fatto appello affinchè
la corsa sia spostata.
Sosteniamo questo appello
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