sabato 26 maggio 2018

UNA LETTERA APERTA AL PROFESSOR CONTE


Oggetto: Preghiera di non rendersi complice dell'estrema destra razzista e del suo programma di persecuzioni contro donne e uomini innocenti

Egregio professor Conte,

il Presidente della Repubblica le ha conferito l'incarico di formare il Governo, incarico che lei ha accettato con riserva.

Immagino che nel lungo colloquio tra voi intercorso il capo dello Stato le abbia rivolto molte savie, opportune, indispensabili raccomandazioni, e che lei si sia ripromesso di farne tesoro.
Ma nella immediatamente successiva sua dichiarazione ai mezzi d'informazione lei ha fatto esplicito riferimento alle forze politiche che hanno proposto il suo nome al capo dello Stato ed al programma tra esse concordato (il cosiddetto "contratto"). Se le agenzie di stampa riferiscono con esattezza le sue parole, lei ha detto che esporra' alle Camere "un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza" ed ha citato "il contratto su cui si fonda questa esperienza di governo". Mi sembra che dichiarazioni analoghe abbia fatto anche il giorno successivo.

Ebbene, lei non ignora che in quelle forze politiche si annida l'estrema destra razzista, e che il programma politico dai caporioni di essa piu' volte enunciato (e sia pure con qualche reticenza e ambiguita' trascritto nelle varie successive stesure del cosiddetto "contratto") prevede la persecuzione di donne e uomini innocenti.
Egregio professore,
io non credo che lei voglia essere complice della persecuzione delle donne e degli uomini giunti in Italia perche' costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla guerra, alle dittature e ai disastri ambientali, donne e uomini cui l'estrema destra razzista minaccia la privazione di inalienabili diritti, la detenzione in campi di concentramento e la deportazione nelle grinfie dei loro aguzzini.

Io non credo che lei voglia essere complice della persecuzione delle donne e degli uomini rom e sinti, cui l'estrema destra razzista minaccia la distruzione degli alloggi e dei beni, minaccia misure lesive dei fondamentali diritti umani.

Io non credo che lei voglia essere complice della persecuzione delle donne e degli uomini musulmani, cui l'estrema destra razzista minaccia imposizioni degradanti e trattamenti discriminatori lesivi della loro dignita' di esseri umani.

Io non credo che lei voglia essere complice della persecuzione delle donne e degli uomini che in quanto operatori umanitari si adoperano per salvare le vite, e che nella propaganda dell'estrema destra razzista vengono assurdamente pressoche' assimilati ai trafficanti mafiosi e schiavisti.

Io non credo che lei voglia essere complice della violazione di fondamentali articoli della Costituzione, in merito ai quali nella sua propaganda l'estrema destra razzista ha ripetutamente espresso disprezzo e intenzione di farne strame.

Io non credo che lei voglia essere complice del reato di omissione di soccorso, reato di cui nella sua propaganda l'estrema destra razzista ha ripetutamente fatto l'apologia.

Io non credo che lei voglia essere complice del razzismo.
Ma i caporioni dell'estrema destra razzista non fanno mistero delle loro intenzioni, e farei torto alla sua intelligenza se pensassi che lei non se ne sia accorto.
Egregio professore,
delle due l'una: o lei intende governare secondo la Costituzione della Repubblica e quindi nel rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ed allora non potra' avere in Parlamento la fiducia dell'estrema destra razzista che pure l'ha proposta all'incarico; o lei intende attuare il programma dell'estrema destra razzista, ed allora se ne farebbe complice.

Poiche' lei sa bene che qualora chiedesse in Parlamento la fiducia su un programma di difesa della Costituzione e di opposizione alle persecuzioni razziste i caporioni dell'estrema destra razzista e i loro seguaci quella fiducia le negherebbero, ne' gliela darebbero i parlamentari delle altre forze politiche che gia' ieri le hanno espresso il loro voto contrario, ne consegue che lei deve ora fare una scelta: la situazione non consente ambiguita'.
Egregio professore,
lei e' ancora giovane e potrebbe quindi subire le lusinghe dell'ambizione, ma confido che dai suoi studi abbia dedotto anche un'intima esigenza di rigore intellettuale, morale e civile, esigenza palesemente incompatibile con i desiderata dell'estrema destra razzista.

Ascolti la parte migliore di se', quella che sa che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'. Ascolti la parte migliore di se', quella che sa che il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Mi permetta quindi di invitarla a desistere dal suo tentativo di formare il Governo alle condizioni imposte dai caporioni dell'estrema destra razzista, ed a rimettere nelle mani del Presidente della Repubblica il mandato conferitole e da lei accettato con riserva.

Augurandole sinceramente ogni bene,


Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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