sabato 6 ottobre 2018

Meglio stare con l'illegale umanità di Lucano piuttosto che con la legale bestialità di Salvini

Luciano Granieri


Mimmo Lucano, sindaco di Riace è agli arresti domiciliari. Ma è colpevole?  Indubbiamente  si . E’ colpevole di non aver prolungato il periodo di accoglienza di  Becky Moses,   sbarcata in Italia il 28 dicembre 2015.  La ragazza ventiseienne nigeriana  aveva inoltrato la richiesta d’asilo e iniziato  il percorso d’accoglienza a Riace. Nel dicembre 2017 ha ricevuto il diniego  e il 3 gennaio è costretta a lasciare Riace. Perché il sindaco Lucano non ne ha prolungato l’accoglienza, magari rinnovandole il documento  d’identità , per farla rimanere nel paesino della locride  anche dopo il secondo diniego? Perché è illegale. 

Mimmo fortunatamente se ne è fregato, e lo ha fatto per altri immigrati , sapete perche? Perché la povera Becky ,costretta ad abbandonare il  virtuoso percorso d’integrazione cui era stata avviata a Riace,  a causa del diniego, è finita a prostituirsi nella baraccopoli di San Ferdinando a Rosarno, una bidonville che accoglie fino a 2000 disperati nel maggiore picco della raccolta delle arance. Una baraccopoli di plastica e carta che, proprio perché fatta   di     materiale di fortuna altamente infiammabile ci mette un minuto ad andare a fuoco. 

La  cronologia finale della sua storia è impietosa: ilb primo di  gennaio finisce nel giro della prostituzione, l’11 dello stesso mese festeggia il ventiseiesimo compleanno, il 27 trova la morte nel rogo delle baracche.  Nel corso di una lite fra clienti e prostitute pare che  un accendino sia caduto  in terra innescando l’incendio.  Becky non ce l’ha fatta ad uscire da un alloggio ridotto immediatamente in cenere. Nella bara di zinco hanno messo  pochi dei suoi  resti,  quelli che    il sindaco Lucano , fuori di se, ha reclamato  per seppellirli  a Riace. 

Forse è proprio per scongiurare morti come queste e per evitare che il destino di altre ragazze fosse  sulla strada ad alimentare il giro della prostituzione, che Lucano ha fatto ciò per cui è accusato, ossia favorire il prolungamento dell’accoglienza anche dopo i dinieghi alle richieste  d’asilo.  Ha tentato di farlo combinando matrimoni fra riacesi ed immigrate, oppure, nel peggiore dei casi, fornendo autonomamente un carta d’identità senza  che questa avesse il sostegno giuridico del permesso di soggiorno. Tutto ciò non è legale, ma è giusto per evitare altre morti orrende come quelle di Becky.  

Quelle morti cui andranno incontro, in misura ancora maggiore  altre donne e uomini, se il decreto Salvini, già firmato dal Capo dello Stato, in barba alla Costituzione di cui dovrebbe essere garante,   verrà approvato in Parlamento. Nel  dispositivo  infatti è previsto che  sindaci ,  prefetti  e questure non potranno più  rilasciare   permessi  di soggiorno per motivi umanitari, salvo rare eccezioni,  in attesa che vengano esaminate le richieste di protezione internazionale  . Ciò significa che tanti ragazzi e ragazze come Becky, saranno sprovvisti di un qualsiasi documento prima che venga deciso il loro destino.  Ed altri come loro, che avranno ricevuto il diniego, non potendo essere espulsi, perché il procedimento di espulsione è lungo e riguarda accordi con solo Tunisia Nigeria Egitto e Marocco, dopo il periodo di reclusione nei Cpr, vagheranno nelle periferie  preda di sfruttamento , vittime del reclutamento da parte della malavita, e del  giro della prostituzione.  

Rischieranno seriamente di morire uccisi da un  caporale, dalla malavita, da qualche ritorsione razzista. Se il decreto Salvini diventerà legge sarà legale tutto ciò, ma profondamente ingiusto e disumano . Sindaci come Lucano, saranno ancora più colpevoli di pratiche disumane se attueranno, come legge comanda, il decreto immigrazione. Bisognerà   scegliere fra la legale bestialità di  Salvini e l’illegale umanità di Lucano. 

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