lunedì 19 novembre 2018

Abbiamo fatto a PEZZE gli inceneritori

Luciano Granieri




Condivisione e coinvolgimento, queste le parole  più adatte per  descrivere il modo in cui il movimento Rifuitiamoli, i cittadini di Colleferro e di tutta la Valle del  Sacco, hanno imposto alla Regione Lazio e al Comune di Roma lo stop al revamping  degli inceneritori di Colleferro. 

Ci hanno coinvolti e noi abbiamo condiviso con loro cortei sotto i 40° gradi di un estate torrida, i  blocchi stradali per non far transitare i mezzi con i rifiuti da bruciare,  altri presidi e manifestazioni. Era quindi  giusto condividere ed essere coinvolti nella festa che celebrava  il definitivo stop all’insano progetto di attivare quelle pericolose ciminiere. 

E’ ciò che è stato fatto domenica 18 novembre presso il mercato coperto di  Colleferro.  Il coinvolgimento nella  sensibilizzazione ecologica della comunità è stato talmente radicato  da adottare per le manifestazioni perfino striscioni ecologici. Non  c’erano     vernici  sulle stoffe ma le scritte erano composte  con pezze di lana colorata lavorata ai ferri dalle donne di Rifiutiamoli. Tante pezze colorate per sconfiggere  il nero dei fumi d’incenerimento.  Con la pazienza del tessitore si è scongiurata un’ulteriore  sciagura per tutta la Valle del Sacco. 

Bisogna ammettere però che non è stata solo la caparbietà della gente di Rifiutiamoli a bloccare gli impianti d’incenerimento, ma anche la convinzione da parte di eventuali  aziende interessate al loro acquisto e  gestione che, a conti fatti, investire tanti soldi su sistemi destinati a diventare obsoleti nel giro di qualche anno sarebbe stato  finanziariamente fallimentare .  Perché l’ormai inesorabile aumento della raccolta differenziata, con il conseguente riciclo e riuso dei rifiuti, toglierà nel giro di pochi  anni il combustibile necessario ad alimentare i grandi camini  rendendo un eventuale investimento su tale tecnologia fallimentare.  

Ciò tanto per ricordare a Salvini che lasciasse perdere di occuparsi del ciclo dei rifiuti, visto che non gli compete e visto che parlare di profitto attraverso l’aumento degli inceneritori è totalmente fuori luogo,  a meno che non s’intenda il profitto delle mafie. 

Durante la festa fra canti, balli   e brindisi, le donne di Rifiutiamoli continuavano a tessere gli striscioni. Chissà, magari in previsione di un nuova battaglia contro gli inceneritori che Salvini vorrebbe installare in Campania. E allora che il ministro stia in campana! Perché anche un solo bruciatore in più  verrebbe fatto a PEZZE colorate delle donne e degli uomini della Valle del Sacco.


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