sabato 24 novembre 2018

Prima gli italiani secondo la Costituzione

Mario Zorzetto



, un preoccupante avanzamento della povertà in Italia, un aumento della marginalizzazione e del rischio di esclusione sociale. I poveri crescono (5 milioni) e sono arrivati, per  far fronte alla loro povertà, all' occupazione di edifici fatiscenti per fronteggiare il problema di affitti impossibili e l’ impossibilità di pagare le tasse. 
Lo Stato si ritira, diventa latitante, soprattutto nelle zone del SUD e nel Centro Italia dove esiste una "questione meridionale" storica (emigrazione dal SUD al Nord) difronte al fenomeno della povertà, oggi acuito da quello degli immigrati. Una immigrazione avvenuta senza regole di integrazione o per lo meno senza programmi efficienti e razionali di integrazione.
L'organizzazione dello Stato, già carente e fragile al SUD e nel centro SUD, è stata messa a dura prova dal fenomeno immigratorio.
Per troppo tempo i rappresentanti politici, personaggi più attenti alla carriera che ai problemi sociali, anziché organizzarlo, hanno speculato sui problemi sociali e fatto propaganda elettorale che è musica per i loro elettori: 
il motivo “Prima gli italiani”, "meno tasse per tutti e fuori dai confini gli stranieri" è solo l’ultimo sfornato ed ha vinto la “Sanremo” politica del 4 marzo..
E’ la svolta "razzista senza legge razziale " che si palesa come una possibilità di soluzione alla povertà: è in realtà la guerra dei poveri.....ributtiamoli a casa loro o imprigioniamoli in Libia e saremo più ricchi. 
E' la politica delle "ruspe di Salvini" supportata dalla flat tax di Berlusconi . Prima gli italiani! ...quali? Quelli di Scampia? Quelli di Castel Volturno? Quelli di molte zone degradate nella provincia di Bari ? Quelli che vivono nella terra dei fuochi o il dramma ambientale e sanitario dell’ILVA di Taranto?

No questi ceti per loro contano poco, sono stati e sarebbero gli ultimi anche se non ci fossero gli immigrati. E' la politica del business, degli affari che interessa di più a chi grida <<prima gli italian!i>> . Non è quella dell'uguaglianza sociale e della lotta contro la povertà diffusa e per la prevenzione dell'impoverimento .Questi signori non conoscono, o gli va stretto, l'art.3 della Costituzione della Repubblica.....
Per i burattinai della flat tax e per i loro politici, la disuguaglianza economica è una necessità storicamente sempre esistita. Lo insegnano con la loro politica economica (antisociale) e nella misura in cui riescono a farla accettare ( in termini di disuguaglianze economiche e sociali) all'opinione pubblica.
E' la politica dei muri che inaspriscono i rapporti civili e umani: I poveri italiani che oggettivamente non sanno più a che santo votarsi per mettere la cena a tavola la sera o che già tiravano la cinghia, sono a contatto con i fratelli di colore arrivati, con le loro esigenze, i loro diritti, la loro rabbia, la loro fame in assenza di Stato. Tanti di essi saranno sfruttati dagli italiani e dai caporali della malavita organizzata nei lavori nei campi o nello smercio della droga. Tantissime donne – giovani, belle donne – che avrebbero meritato ben altra sorte, si ritrovano ai bordi delle strade a svendere a poco prezzo il loro corpo.
Non sono le escort dei palazzi romani, sono anch'esse per lo più vittime della povertà e obbligate a prostituirsi..
In conclusione i molti problemi legati alla povertà in assenza di Stato creano una sinergia negativa: la povertà rende le persone fragili, nervose e le spinge a delinquere e ad accettare il degrado sociale.
A Castelvolturno, stupenda zona del Casertano, laddove il mare e le pinete rendevano più sereni i giorni, da diversi anni non si vive più. L’arrivo di migliaia di immigrati africani, senza alcun piano di accoglienza, di sistemazione, di lavoro, ha portato disagi e scompiglio nella comunità locale. Quel territorio si è trasformato in una pericolosa polveriera dove la parola integrazione è stata totalmente assente per alcuni versi e per altri (REI) insufficiente. I giornalisti seri, e rispettosi dell'art.21 Cost, devono tenere accesi i riflettori su queste situazioni sociali e denunciarle: cosa fanno i rappresentanti politici per questi italiani e stranieri?
La risposta in generale è il mio partito ha fatto più e meglio del tuo! Sparlano senza risolvere.
E invece la risposta politicamente corretta c'è ma richiede coraggio politico. Quello che le forze di sinistra non hanno avuto, incapaci di far politica fiscale di redistribuzione della ricchezza. L’ idea di una tassazione patrimoniale progressiva – che tenga conto, con accortezza, dell’entità e delle tipologie dei patrimoni – resta, purtroppo, ancora un tabù e si preferisce fare manovre in deficit pagando miliardi di interessi ai mercati. Non ci sono quindi investimenti pubblici nell'istruzione (anche nella cultura della Costituzione), nell'edilizia popolare e in generale nell’organizzazione dello Stato per valorizzare la ricchezza locale e combattere la povertà e il degrado. Il reddito di cittadinanza ci può stare ma è chiaro che esso non deve essere in deficit, è un segnale del fallimento della politica del lavoro e che va applicato con attenzione e per favorire l’incrocio della domanda e dell’offerta. Esso può far parte di un programma di “Stato organizzato” e non può essere il welfare di uno Stato ancor oggi disorganizzato...!
Il tipo di politica economica e fiscale necessario è in contrasto con quello dei sostenitori della flat tax, con la politica degli eccessivi vantaggi del <<popolo delle partite IVA e dei codici ATECO>>  e con il neoliberismo degli elettori del Nord che provoca la denuncia ragionevole e razionale fatta dalla Corte dei Conti in termini di buco erariale..
<<Prima gli italiani>> non può e non deve significare" i contribuenti a partita IVA” , “la difesa dei loro redditi con agevolazioni fiscali fino a 100000 euro” e le ruspe a quelli in povertà assoluta. Provate a chiedere ad un tributarista esperto poi le ragioni della scelta di questa soglia <<100 mila>>. Un bel numero come un altro. Salvini e Siri conoscono il significato di progressività fiscale art.. 53 Cost?. e ancora il principio del l’equità del prelievo fiscale a parità di reddito imponibile in osservanza alla progressività fiscale? E ancora l’art.2 e l’art.3  della Costituzione ha consegnato e raccomandato loro il compito di legiferare per  rimuovere i fenomeni di impoverimento di ampie fasce dei suoi cittadini e cittadine. Nel referendum del 2016 il Popolo si è espresso : giù le mani dalla Costituzione. In sua osservanza è compito della politica  sviluppare per tempo (prima e non dopo) le politiche fiscali e gli investimenti sociali che ridistribuiscono la ricchezza concentrata in pochi! 
Più che svendere il proprio patrimonio lo Stato deve saperlo gestire bene visto che esso è immenso, artistico, ambientale, scientifico, culturale e umano.
Con riferimento al recente e tragico evento del ponte Morandi, l’applicazione del principio costituzionale richiede  che i benefici economici dei pedaggi autostradali non devono essere concentrati nelle casse di pochi privati se le strade sono di tutti. I ricavi vanno allo Stato che provvede secondo contratto a rimborsare i costruttori e i manutentori dell’opera, a vigilare e a far vigilare sulla stessa e a redistribuire l’utile residuo nelle varie forme di investimento pubblico utili a combattere povertà e ignoranza..

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