Rania Khalek
Rania Khalek è una giornalista americana e una commentatrice politica focalizzata sul Medio Oriente.
Traduzione di Luciano Granieri
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Una veduta generale della devastazione del Paese di Al-Nashabiyah nella regione assediata di Ghouta Est poco fuori la capitale Damasco. |
Mentre le forze
governative siriane stanno combattendo Jaysh al-Islam per riconquistare Ghouta
est, i notiziari dei media occidentali
hanno totalmente ignorato le atrocità dei ribelli, preferendo dare la colpa di
tutte le violenze al “regime”.
Attualmente stanno
ancora parlando con clamore di una città
in Siria che sta per essere riconquistata dal governo. Si tratta di Ghouta est, un sobborgo di Damasco. E’ una
delle ultime roccaforti rimaste ai ribelli islamici che hanno lacerato il paese
negli ultimi sette anni.
Prima di Ghouta est c’era Aleppo, prima di Aleppo, Madaya
, ancora prima Homs e così via.
In tutti questi posti si sosteneva che non ci fosse la presenza di
insorti armati e le autorità Siriane stessero massacrando senza pietà i
civili, mossi da un’incredibile spietata
sete di sangue. Se i ribelli erano menzionati (e ancora lo sono) normalmente erano presentati , dalla stampa occidentale, come rivoluzionari moderati e combattenti per
la libertà.
Quindi se l’unico quadro della situazione a Ghouta è descritto dai media manistream, si trarrà l’impressione della presenza di un unico
conflitto fra il governo siriano ed i civili. Ma questa guerra non è così
semplice.
I leader Jihadisti.
I “ribelli” al comando di Ghouta est appartengono a diversi gruppi
Jihadisti il più potente dei quali è” Jaysh
al-Islam” o anche “Army of Islam” un
gruppo Jihadista salafita sostenuto dall’Arabia Saudita che mira a
sostituire il governo siriano con uno Stato Islamico (IS un tempo ISIS) . Jaysh al-Islam è
estremamente settario è crudele nella sua retorica usa le stesse strategie e ha gli stessi obiettivi dell’IS. Si distingue per le esecuzioni pubbliche, e
si è pubblicamente vantato di aver esibito in pubblico alcuni civili catturati, appartenenti alla setta
minoritaria di Alawait, per usarli come scudi umani in mezzo alla strada. Il fondatore del gruppo l’anziano Zahran Alloush,
apertamente inneggia alla pulizia etnica delle minoranze religiose di Damasco.
Il secondo gruppo più grande è Faylak al Rahman, alleato con Hayet Tahrir al-Sham o HTS, l’ultimo nome del gruppo affiliato ad Al-Qaeda attivo in Siria. HTS, è presente,
anche se non in forze, a Ghouta est. Così come Ahar al-Sham and Nour al-Din
al-Zenki, questi sono stati riforniti in
precedenza di armi americane con cui i
guerriglieri si sono filmati mentre decapitavano dei ragazzi .
Più
recentemente i civili in fuga da Ghouta est hanno dichiarato di aver subito sparatorie da parte dei miliziani per
evitare che scappassero dalle aeree di sicurezza controllate dal governo, una
altro fatto che le notizie diffuse dai
media occidentali hanno omesso di
riportare. Le notizie che i ribelli stanno trattenendo il cibo e gli aiuti
umanitari destinati ai civili sono
ugualmente ignorate dai media mainstream.
L'Informazione di guerra.
La
guerra civile Siriana, forse, è la più propagandata della storia. Decine di milioni di dollari sono stati spesi dai
governi occidentali, e dai loro alleati nella regione, per costruire un
apparato mediatico necessario a sterilizzare l’insurrezione, addossare tutte le
colpe delle violenze al governo e prodigarsi per ulteriori interventi militari occidentali
contro il presidente Bashar Assad. E le notizie dei media occidentali hanno
fatto riferimento solo a queste fonti diffuse dalla propaganda per raccontare il
conflitto.
La
più famosa agenzia, nata, in teoria per aiutare i civili, è composta dai così detti Caschi Bianchi . Un gruppo di
soccorso fondato, e pesantemente supportato,
dal governo Statunitense e da quello inglese. Nelle loro fila militano
le firme più in vista nel panorama delle
pubbliche relazioni i Caschi Bianchi sostengono apertamente il cambiamento di
regime , mentre lavorano accanto ai ribelli legati ad Al-Quaeda nelle aree di
opposizione. Alcuni dei loro membri hanno partecipato alle atrocità degli
estremisti mentre avrebbero dovuto difendere i civili.
Un'altra
fonte che si alimenta dalle notizia dei media occidentali è l’Osservatorio
Siriano per i diritti Umani, condotto da un solo uomo che è ampiamente
influenzato dall’opposizione.
I
Media occidentali, inoltre frequentemente si basano si descrizioni personali di “attivisti dell’informazione” presenti
in aree della Siria controllate
dai gruppi di miliziani. Ma questi gruppi non tollerano né attivisti né
giornalisti. Infatti sono famosi per la loro propensione ad imprigionare,
torturare, giustiziare sommariamente, attivisti, avvocati operatori umanitari,
giornalisti e minoranze.
Questo è il
motivo per cui i giornalisti non possono viaggiare attraverso le aree della
Siria controllate dagli insorti: infatti rischiano di essere rapiti , essere oggetto di riscatto, o uccisi.
Ciò
dovrebbe porre serie domande a chiunque
si proponga di costituire una fonte
d’informazione indipendente
dall’interno delle aree siriane
controllate dagli insorti, perché è impossibile per la gente divulgare
informazioni senza il permesso delle
autorità jihadiste, le quali hanno interesse a promuovere una narrazione
che provoca indignazione e sollecita
interventi dall’Occidente . Ciò è particolarmente vero a Ghouta Est, dove i
ribelli stanno perdendo terreno. Il loro unico pensiero mira a sollecitare un intervento esterno per salvare Jaysh
al-Islam dalla sconfitta.
Naturalmente anche l’informazione di fonte governativa dovrebbe essere presa con scetticismo. Perché, dopo
tutto, anche il governo mente. Ma nel
caso della Siria i media occidentali già trattano le notizie provenienti
dall’area governativa siriana come se fossero falsificate, mentre ingurgitano tutto ciò che arriva dagli insorti e lo ripropongono come notizie inconfutabili senza
verificarne minimamente la veridicità mentre. I media mainstream ignorano totalmente le vittime civili.
Per anni gli insorti a Ghouta Est hanno terrorizzato e
ucciso migliaia di civili abitanti di Damasco, il
loro dramma non mai è stato descritto in occidente. Invece i notiziari
mainstream sono impegnati a piangere
affinchè l’occidente intervenga contro il governo.
Gli squadroni della morte di Al-Qaeda.
Questo ci porta verso
una delle più perniciose menzogne diffuse dai media occidentali, cioè che lo scarso interventismo occidentale in Sira
abbia permesso impunemente continui
spargimenti di sangue . Ma l’occidente è
intervenuto in Siria e per fare questo
ha prolungato i massacri e rafforzato i
poteri di Al-Qaeda.
Nonostante fosse stata avvisata già nel
novembre 2011 che l’opposizione armata era dominata da violenti estremisti settari , l’amministrazione Obama spese un
miliardo di dollari l’anno addestrando e fornendo armi a degli insorti, il cui
collegamento ad Al-Qaeda era noto, con l’obbiettivo di rovesciare il governo
Siriano. Al-Qaeda ha costruito la sua più grande base di affiliazione nella storia
come diretto risultato di questa
sconsiderata politica degli Stati Uniti finalizzata a sovvertire il regime.
In altre parole il
governo americano ha appaltato la sua guerra in Sira agli squadroni della morte
di Al-Qaeda e gli Americani non ne hanno
percezione perché i media occidentali
continuano a propagandare la menzogna sullo scarso interventismo.
Ciò non per glorificare il governo Siriano, che si mostra
effettivamente autoritario e inadeguato, ma per capire le natura di chi lo
potrebbe sostituire una volta che questo crollasse. L’alternativa è inaccettabile per la maggior parte dei
Siriani. Ciò perché una vasta maggioranza di Siriani, almeno il 75% come risulta
da una rilevazione del 2016 - ma il numero è certamente più alto oggi, visto
che il governo ha riacquisito vaste aree prima controllate dagli insorti - vive
in zone sotto controllo governativo.
Infatti milioni fuggirono dalle città - oggi poste sotto il controllo di sicurezza del
governo - dopo che gli insorti le avevano occupate con la violenza, per salvarsi dal comportamento criminale dei
ribelli in armi. Altri scapparono perché temevano i bombardamenti del governo lanciati in reazione all’invasione dei gruppi estremisti.
Per capire veramente la gravità di ciò che gli americani hanno provocato in Siria, bisogna inserire i fatti in un
contesto americano. Potrebbe essere come se potenze nemiche dell’America finanziassero ed armassero il KKK
per invadere od occupare città statunitensi e i media descrivessero i miliziani
del KKK come “ribelli moderati” e “combattenti per la libertà” mentre uccidono
le minoranze e usano i civili come scudi
umani a Washington, New York e Los
Angeles. Immaginiamo come Washington potrebbe reagire ad un simile scenario .
Bene attualmente non possiamo immaginarlo. Basta osservare la loro follia
omicida dopo gli attacchi terroristici
del settembre 2011. Una mattanza basata abbastanza
ironicamente sulla minaccia di Al-Qaeda in Medio Oriente.
Doppi standards
Poi c’è il dramma di un massiccio doppio standard.
Dopo che l’IS ha occupato larghe fasce di territorio in Iraq,
Il governo iracheno ,con il supporto
della aviazione americana , lanciò una serie di azioni per riconquistare città
come Mosul, Falluja e Tikrit, operazioni
che i media occidentali per lo più celebrarono come atti di liberazione.
In Siria il governo siriano, con l’aiuto dell’aviazione
russa, stava usando la stessa tattica militare
per riprendere Aleppo e Ghouta est a gruppi non differenti dall’IS, eppure i media
hanno classificato questa operazione come atti atroci molto vicini al
genocidio.
Il conflitto in Siria è già confuso e complicato disastro. Ma gli alti
lamenti dei media mainstream
occidentali potrebbero farlo crescere in modo ancora più eclatante, è
importante essere consapevoli dei fatto che c’è un disegno dietro la loro unilaterale visione della realtà.
fonte RT News