giovedì 3 gennaio 2019

Dal reddito di cittadinanza al Jobs act

Umberto Franchi




Che  “reddito di cittadinanza” fosse  un grande Bluff  era intuibile  ma , sinceramente, le conclusioni a cui il governo Giallo/verde è arrivato,  sono  ancora peggiori di quello che si era intuito.
Questo è quello che emerge allo stato attuale nei contenuti della manovra , salvo eventuali deroghe successive con l’emanazione del decreto che dovrebbe avvenire tra pochi giorni:



1)      Il “SUSSIDIO DI POVERTA’”  : partirà dal 2 aprile , per evitare  di essere chiamato  “pesce d’aprile” , ed interesserà tutti coloro che non hanno un lavoro con un reddito familiare ISEE inferiore a 9.360 euro l’anno ed il reddito familiare annuo non può essere superiore ai 6.000 euro per ogni singolo . Esempi:  a) se una famiglia di 3 persone (padre, madre, figlio/a), vi sono due entrate di 510 (1020) euro mensili, superano i 12.000 euro l’anno quindi non avranno diritto ad alcuna integrazione . b) se la stessa famiglia percepisce un reddito inferiore ai 12.000 euro l’anno, ed ha un ISEE inferiore a 9.360 euro, essa prenderà una cifra ad integrazione fino ad arrivare a 9.360 euro l’anno, quindi sicuramente meno dei 780 euro promessi;

2)      JOBS ACT: come già avveniva con il Decreto di Renziana memoria, alle aziende che assumeranno i lavoratori che percepiscono il “sussidio” verrà corrisposta per intero una cifra di 780 mensili per un periodo di 6 mesi, ma che la Lega vorrebbe incrementare fino a 18… quindi il fondo per il “reddito di cittadinanza – sussidio di povertà”  di 7,1 miliardi per il 2019,  8 miliardi nel 2020, e 8,3 miliardi nel 2021 serviranno come incentivo alle imprese a fare nuove assunzioni, come fece Renzi, solo in quello di Renzi/Letta c’èra il vincolo con la trasformazione a tempo indeterminato , mentre in quello di Di Maio/Salvini, le aziende possono assumere anche  solo a tempo determinato (sic) con il plauso della Confindustria ;

3)        PER POTER OTTENERE IL “SUSSIDIO DI POVERTA” E’ NECESSARIO CHE: 
a)      I titolari si devono impegnare a lavorare gratuitamente in attività socialmente utili per 8 ore settimanali;
b)      Devono eseguire in modo obbligatorio corsi di formazione;
c)      Il disoccupato da 6 mesi , deve accettare almeno una offerta di lavoro su tre entro 250 Km da casa e se è disoccupato da 12 mesi , deve accettare il lavoro entro 500 km da casa (sic);
d)      Chi percepisce il sussidio di povertà , non può fare nessun altro lavoro in nero perché potrebbe rischiare fino a 6 anni di carcere;
e)      I beneficiari del sussidio dovranno spendere subito il corrispettivo mensile  tramite “carta dei poveri” e presso esercizi stabiliti dal governo .

Credo che  quanto sopra, non solo non corrisponde alla promessa fatta nella campagna elettorale dai 5S, ma è un modo penalizzante, indegno  e sacrificale dei soggetti più poveri… che ancora una volta vengono presi in giro da chi governa   , a vantaggio sempre dei soliti noti, i padroni delle imprese.
Ma così come non è avvenuto con il decreto JOBS ACT di Renzi, anche questa volta non ci saranno nuove assunzioni significative, per il semplice motivo che le aziende per assumere persone, devono produrre di più, ma per produrre di più devono avere più ordinativi, ma per avere più ordinativi i cittadini devono consumare di più… cosa che non possono fare visto che i salari sono bloccati ed il governo penalizza persino i pensionati con la mancata rivalutazione in base all’inflazione reale… 
L’unica occupazione prevista saranno i 4.000 impiegati a Centri per l’Impiego ! Ma fino a quando i poveri sopporteranno ?

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