martedì 19 febbraio 2019

La ballarella ciociara al centro della World Music

Luciano Granieri




Venticinque  anni di Banditaliana, ovvero 25  anni di Riccardo Tesi,  organettista pistoiese, insieme ai suoi amici, il chitarrista Maurizio Geri, il sassofonista  Claudio Carboni, il percussionista  Ettore Bonafè sostituito poi dal 2010 da  Gigi Biolcati.

 Intorno a loro una straordinaria lista di musicisti provenienti da diverse nazioni e linguaggi musicali  che hanno contribuito alla reale costruzione di una musica del mondo, senza confini e barriere.  Tutto tenuto insieme da una ricerca compositiva etno-musicale e da una maestria tecnica straordinaria. 

Feconda  la contaminazione con la  musica occitana del  mandolinista francese Patrck Vaillant - fondatore dei  “Manodoline Liberation Front” una sorta di gilet gialli, che rivendicano   libertà espressiva  e giustizia sociale a colpi di arpeggi di mandolino -  il quale,insieme a Tesi, con il jazzista italiano Gianluigi  Trovesi, ha dato vita ad una straordinaria miscellanea di jazz- folk e pop. 

Oppure la  collaborazione con Paolo Fresu, altro gigante del jazz mondiale , o con Mauro Pagani. Insomma il linguaggio musicale dell’organettista pistoiese, e del suo gruppo, è il classico esempio di come la musica popolare, e non solo, non abbia confini e  nessuna barriera  politico-culturale la potrà ghettizzare . 

Non solo composizioni originali, viaggi nella musica popolare europea e mondiale, ma anche memoria come elemento fondante delle proprie radici  di resistenza   ,  unificate,  condivise  e costruite     sull’antifascismo . Il riallestimento del primo spettacolo folk italiano “Bella Ciao” basato su questi valori unificanti ne è una testimonianza indicativa .

 Per non parlare dell’esaltazione dello spirito matriarcale racchiuso nei brani dell’ultimo CD “Argento” : “Donna Tita, GinaGina e Donna Guerriera affidate alle voci di  Elena Ledda, Lucilla Galeazzi,  Ginevra Di Marco e Luisa  Cottifigli .   Lo sappiamo che questi valori sono oggi desueti,  affogati in un  coacervo di crudeltà e cattiveria alimentato dalla peggiore deriva fascista razzista e maschilista aizzata  dalla Lega e dai suoi supini burattini penta stellati. Ma  l’esistenza stessa di un gruppo come Banditaliana che cerca di racchiudere in un abbraccio ideale la musica popolare di tutto il mondo è un fatto politico assolutamente rilevante. 

E ancora più rilevante, nonché fonte di soddisfazione per un  ciociaro come il sottoscritto, è il fatto che nell’ultimo CD “Argento” uscito per la Visage Music, registrato, come detto, per festeggiare i  25 anni del gruppo, figuri un brano dedicato alla Ciociaria. Fra l’appennino  pistoiese, e la Francia occitana, fra l’Australia e il Giappone , fra il  jazz e il  manouche, fra la  tarantella napoletana e la  pizzica, trova un posto preminente la ballarella ciociara, segno di un’espressione culturale e musicale rilevante della nostra terra. 

Il fatto che Roberto Tesi e Banditaliana abbiano inserito la ballarella nel novero delle espressioni musicali più significative mi rende orgoglioso di essere ciociaro. Ma attenzione non è l’orgoglio di una stupida appartenenza ad una presunta  schiatta superiore  la cui purezza è  da difendere, e da esibire negli stadi di calcio, ma è l’orgoglio di far parte di un popolo che nella sua storia ha mostrato un bagaglio artistico e culturale straordinario, fonte di stratificazioni culturali che partono  dai Volsci. Una dote da mettere a confronto e condividere  con altre espressioni culturali. 

E il brano "Ciociaria" di Riccardo Tesi e Banditaliana, si basa esattamente  su contaminazioni e riletture personali . S’incardina  sulle fondamenta armonico ritmiche tipiche della ballarella ciociara, ma si espande in atmosfere che rasentano il rock ed il funky. 

 Di seguito al brano Ciociaria di Riccardo Tesi pubblico una ballarella originale  eseguita dal gruppo i Bikolk di Veroli del mio amico Dine Dell’Unto.  Spero che così si possa apprezzare  al meglio la rielaborazione di Riccardo Tesi. E la forza espressiva della  ballarella ciociara. 
Buon Ascolto.


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