venerdì 1 marzo 2019

Sanità: nove proposte per abbattere i tempi d'attesa



Cittadinanzattiva della Provincia di Frosinone e Cittadinanzattiva TDM di Frosinone ribadiscono l’urgente necessità di avere la disponibilità di tutti i dati richiesti con lettera del 24 ottobre 2018 . Richiesta ribadita nel corso delle riunioni dell'Osservatorio per il governo delle liste d'attesa della Asl ad oggi rimasta inevasa. In particolare si richiede:
1) I dati del CUP afferenti le richieste di esame diagnostici per immagini e visite specialistiche nell’ultimo triennio (2016-2018) alfine di determinare il futuro fabbisogno annuo della popolazione; 
2) I dati sulle patologie croniche e la loro incidenza nella gestione delle liste;
3) Il carico di lavoro annuo svolto dagli ambulatori delle strutture sanitarie pubbliche ed il costo complessivo e delle singole prestazioni;
4) Le convenzioni con gli Enti sanitari privati accreditati, il carico di lavoro da essi svolto e il costo complessivo annuo e delle singole prestazioni;
5) I carico di lavoro svolto dalle strutture sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali afferenti alle visite diagnostiche per immagini: ecografie-Rx-tac.Rmn;
6) I dati relativi alla differenza tra le visite prenotate e le visite realmente effettuate;
7) I dati e il costo riguardanti le visite specialistiche e la diagnostica per immagine, effettuate fuori provincia e fuori Regione presso strutture sanitarie pubbliche e Enti privati accreditati.
Gli scriventi ribadiscono, inoltre, che è difficile comprendere il perché sia così difficile conoscere questi dati, rilevabili agevolmente dal sistema SIAS, in dotazione ad ogni ASL.
 Nonostante tali carenze che non permettono un esame serio ed approfondito del governo delle liste di attesa e del fabbisogno della popolazione in tale ambito, gli scriventi avanzano le seguenti proposte per l’abbattimento delle liste di attesa:
1. Personale sanitario: è necessario attivare tutte le procedure per l’immissione in servizio di un numero di operatori sanitari sufficiente a garantire le attività di diagnosi e cura. Altrimenti tutte le proposte si scontreranno con l’insufficienza dovuta alla situazione decennale del blocco turno over. In particolare si rileva come l’assunzione di medici specialisti sia un obiettivo funzionale a qualsiasi operazione di abbattimento e governo delle liste di attesa;
2. Attività intramoenia: tale attività deve essere costantemente monitorata e eventualmente bloccata se le prestazioni prenotate, presso il CUP, non siano erogate entro i termini stabiliti dalla legge . L’incidenza di tale attività deve essere facilmente e quotidianamente rilevabile dai cittadini attraverso i siti delle Asl.
3. Informazione ai cittadini: va attivata una procedura di corretta informazione sui percorsi di accesso, sui codici prescrittivi (U, B; D, P) con relative campagne informative da divulgare presso tutti gli studi dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta, le strutture sanitarie pubbliche e private, i siti aziendali, della regione, dei comuni e presso le associazioni di volontariato impegnate nel settore sanitario, al fine di rendere edotti i cittadini dei corretti percorsi. E’ necessario, inoltre, mettere a disposizione dei cittadini la modulistica relativa alla possibilità di accedere a servizi sanitari pagando solo il ticket, nel caso in cui le prestazioni superino i tempi massimi previsti, in base quanto deliberato dal decreto legislativo 29 aprile 1998 n.12. Sulla base dell’analisi delle richieste le ASL e le Az. Osp, e in alternativa la Regione, dispongono controlli specifici e mirati, su quelle aree e prestazioni che risultano non adeguate al fine di migliorare la capacità di accesso dei cittadini entro i limiti previsti dalle leggi;
4. Ampliamento orari degli ambulatori e dei luoghi dove effettuare visite e esami diagnostici: tale azione deve diventare la normale attività del servizio sanitario regionale e non una situazione “una tantum”.
5. Patologie croniche: per le persone affette da patologie croniche , così come prevede il DCA 110, vi deve essere la reale presa in carico e la gestione diretta da parte del servizio sanitario. Le visite ed i controlli sanitari necessari per ciascun paziente, devono essere annualmente programmati dalla Asl e trasmessi ai diretti interessati all’inizio di ogni anno, in modo da non accedere mai al servizio CUP e RECUP.
6.  Accesso alle agende da parte dei medici prescrittori: si chiede di strutturare il servizio di accesso ai servizi diagnostici e terapeutici direttamente tramite gli operatori prescrittori, senza che i cittadini passino dal RECUP, per le prescrizioni con priorità U, B e D. Mentre per le P il cittadino contatterà il sistema RECUP. Ciò significa che il servizio sanitario regionale deve avere necessariamente tutte le agende, pubbliche e private accreditate, immediatamente disponibili anche per i medici prescrittori alfine di metterli in condizione di prenotare direttamente la prestazione sanitaria al momento della prescrizione.
7. Sanzioni: Nel caso di inottemperanza dei tempi massimi devono essere previste sanzioni di tipo economico verso i responsabili di ogni livello e, nei casi più gravi, la immediata rimozione dall’incarico. Il controllo primario spetta al Direttore Generale della ASL. Si chiede, altresì, che l’ Osservatorio aziendale si riunisca obbligatoriamente ogni mese per verificare il corretto andamento della gestione e per portare soluzioni alle criticità rilevate. La presenza di rappresentanti delle organizzazioni di tutela dei diritti dei cittadini nell’Osservatorio aziendale per il governo delle liste di attesa è obbligatoria.
8.Informazioni sul raggiungimento degli obiettivi: obbligo di fornire e comunicare da parte delle Asl e delle Az. Osp., anche attraverso i siti istituzionali, tutte le informazioni relative al raggiungimento o meno degli obiettivi di governo delle liste di attesa.
9 .CUP decentrato: al fine di evitare disagi e spese ai cittadini si propone di decentrare l’attività di prenotazione CUP e RECUP, presso le sedi di ogni Comune. Tale decentramento potrebbe essere attivato attraverso la stipula di una convenzione o Protocollo d’intesa tra Comuni e Regioni, oppure tra Comuni e Asl.

Francesco Notarcola, Luciano Granieri


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