venerdì 12 aprile 2019

Quando il popolo non c'è il sindaco di Frosinone Ottaviani fa festa

Luciano Granieri Poter al Popolo Frosinone





Come era ampiamente previsto  il bilancio previsionale per il 2019 del Comune di Frosinone è stato approvato con il suo portato di macelleria sociale. 

Il tentativo che Potere al Popolo, insieme a Possibile, Rifondazione, Rete degli Studenti medi sollecitati da Usb,  movimento Oltre l’Occidente, di sensibilizzare i cittadini sul fatto che li stanno espropriando di beni e servizi necessari alla propria sopravvivenza, è fallito. 

In effetti, prima di entrare nel misero merito di quanto approvato dal consiglio, dobbiamo  mestamente constatare  che se il  nostro obiettivo è ridare Potere al Popolo, il Popolo qui a Frosinone non esiste. Quindi primario e difficile compito della nostra  assemblea territoriale è quello  di provare a ricostruire una coscienza popolare collettiva .  Rendere consapevoli tutti i cittadini che il guaio non è la possibile retrocessione del Frosinone in B ma ,ad esempio, il fatto che sia  rimasto solo un asilo pubblico nella città o che Frosinone sia diventata un Capoluogo a servizi sociali zero . 

E’un percorso lungo, accidentato,  e forse avrebbe bisogno della collaborazione di  altri soggetti politici, sindacali,   attori dei  movimenti  sociali    per poter alimentare una minima  speranza in un  risultato apprezzabile . In realtà dopo sette anni di totale afonia conflittuale il tentativo messo in atto da Usb, con il concorso di Pap, Possibile, Rifondazione, Oltre l’Occidente,  Rete degli Studenti medi è stato   apprezzabile, ma la defezione  di alcuni soggetti   durante il consiglio comunale  ha ridotto ulteriormente una forza già ampiamente insufficiente   per incidere e dare supporto a quei due o tre consiglieri d’opposizione che  hanno provato a scalfire la granitica macchina di potere costruita dal sindaco Ottaviani. Non c’era nessuno di Rifondazione né dell’Usb, eppure l’imminente  licenziamento degli addetti dell’asilo Pollicino di prossima chiusura, avrebbe dovuto  sollecitare la presenza del sindacato di base  e di altre forze sindacali. 

La realtà che scaturisce dal consiglio comunale è che la giunta Ottaviani è libera di operare come crede. Si  può permettere di presentare un documento  unico di programmazione triennale  e un piano esecutivo di gestione con voci ed indirizzi  appena accennati. Un documento  del tutto generico tanto   da non consentire all’opposizione di conoscere nel dettaglio le voci di spesa  e di conseguenza non poter predisporre emendamenti mirati. Sul Peg ne sono stati presentati dieci, uno non recepito per inammissibilità tecnica, gli altri nove bocciati. 

Fra sparizione della polizia municipale, verrà affidato il servizio a dei contractor privati?, Riqualificazione degli immobili comunali (leggi vendita al miglior offerente) diminuzione della tariffe sulla TARI (15% per le abitazioni civili 10% per le attività commerciali), a fronte di un sensibile peggioramento del servizio, l’unica voce vera d’introito e quella relativa alle multe.  Importo previsto un: un milione e duecento mila euro in tre anni  con la speranza che gli automobilisti siano il più indisciplinati possibile in modo da  consentire il rastrellamento di  qualche altro obolo.

Per il resto si aspetta ancora il conto degli oneri di urbanizzazione che, a fronte di un’ulteriore cementificazione della città, dovrebbero fruttare la miseria di quaranta mila euro. Un tesoro “inestimabile” ,secondo la giunta, sufficiente a  risistemare tutta la città. 

Quarantamila euro sono tanti a livello urbanistico, mentre diecimila euro per la rievocazione della Passione di  Cristo sono un importo irrisorio?  Una strana concezione del valore del denaro quella del sindaco. Resta il fatto che una Passio Christi in meno avrebbe potuto liberare un po’ di soldi in più  per interventi importanti ed indispensabili.  E’ singolare come nel documento unico di programmazione triennale le spese discrezionali  abbiano priorità rispetto alle spese necessarie. Del resto nel bocciare gli emendamenti presentati dall’opposizione, indirizzati a  limitare  proprio le spese di ordine discrezionale, Ottaviani abbia  sostenuto che la Passio Christi, e tutte le altre esose iniziative di propaganda, (compresa la campagna “Solidiamo” che raccoglie i gettoni di presenza dei consiglieri, anche quelli d’opposizione,  per destinarli ad un uso sociale ad esclusiva discrezione del sindaco!!!) sono parte fondante del programma con cui ha ricevuto  il consenso dagli elettori, e come tale sono  da rispettare rigorosamente. 

Fra un voto favorevole a   prescindere, espresso   da un consigliere di maggioranza mentre rientrava in aula senza aver ascoltato il merito della proposta, e l’inglorioso abbandono di sette consiglieri d’opposizione su dieci al momento del voto finale si è concluso mestamente un consiglio comunale che  andrà ad incidere sulla carne viva  dei cittadini. 

Abbiamo assistito di fatto alla sconcertante  impotenza ed irrilevanza sia dell’opposizione sociale - pochi rappresentati dei movimenti in consiglio, nessuno in piazza -sia dell’opposizione consiliare. Perché abbandonare l’aula al momento del voto finale concedendo al sindaco la possibilità di sfoggiare un eclatante risultato (20 a 3 anziché 20 a 10)? Perché un tale clamoroso autogol mediatico?  

Un quadro desolante? Certamente, ma Potere al Popolo non si abbatte. Anzi.   La forza di Davide contro Golia   ci deve guidare per sovvertire ed invertire l’indirizzo di una politica cittadina determinata dalla "voce del padrone". Da soli è più difficile. Per  questo invitiamo, tutti i movimenti (sociali politici  sindacali) o almeno quelle forze che meritoriamente avevano chiamato i cittadini frusinati a protestare,  ma che in parte non si sono presentate, a rinnovare l’impegno comune affinchè Frosinone diventi una città a misura di cittadino e dei suoi bisogni.  

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