domenica 5 maggio 2019

UNA DOMANDA A LANDINI: QUALE UNITA' SINDACALE DAL BASSO?

Umberto Franchi



Conosco Landini dalla fine degli anni 90 quando lui era segretario della FIOM di Reggio Emilia ed io segretario della FIOM di Lucca e entrambi facevamo parte del comitato Centrale della FIOM Nazionale di cui era segretario Claudio Sabbatini. 

 Maurizio Landini sa benissimo come l'unità dal basso la FIOM l'abbia sempre ricercata...e che già dall'inizio degli anni 2000, c'e' stata una deriva della FIM CISL, UILM UIL, ed anche dei sindacati Confederali CISL e UIL , sul merito dei contenuti rivendicativi contrattuali e della democrazia rappresentativa sindacale.

 Landini ricorderà come già nel 2002, fu firmato da FIM e UILM un contratto che all'epoca consideravamo "bidone" sia per le concessioni che venivano fatte alle imprese in materia di flessibilità, straordinari, precariato... che in termini di contenuti inconsistenti sul piano salariale e normativo , ma che la Fim e Uilm fecero applicare senza fare votare tutti i lavoratori se accettare "il bidone" o respingerlo.

Una situazione che come FIOM affrontammo continuando la lotta azienda per azienda sui "precontratti" fino ad ottenere il recepimento in ogni azienda ( almeno nella provincia di Lucca ) della piattaforma rivendicativa contrattuale Nazionale predisposta dalla Fiom.


la situazione di allora, anche oggi non e' molto cambiata... Salvo la parentesi dell'ultimo contratto fatto con ancora Landini segretario nazionale Fiom , che non brilla per i suoi contenuti,  persistono tutte le divisioni di allora . Divisioni che hanno avuto uno sbocco deleterio nel contratto di Pomigliano, imposto da Marchionne ma sempre condiviso dalla FIM e UILM e che continua ad essere applicato alla FCA senza alcuna parvenza di democrazia. 

Quindi cosa significa puntiamo ad una NUOVA unità dal basso quando i gruppi Dirigenti, sia di categoria che confederali della CISL e UIL , sono contrari a fare decidere liberamente a tutti i lavoratori sia nella predisposizione delle piattaforme rivendicative , che l' obbligo di firmare il CCNL solo dopo l'approvazione di tutti i lavoratori ? 

 Come non capire che oggi il vero problema sono : la democrazia sindacale e la rappresentanza reale che i sindacati hanno in base alla certificazione degli iscritti? e come non capire che su questo tema non c'e' solo un problema di mancanza di una legge adeguata , ma anche una reale divisione tra Cgil, Cisl, Uil su quale legge fare ? 

Allora come non capire che se non si risolve il problema della democrazia e della rappresentanza non ci può essere nessuna unità dal basso ma solo mediazione tra i vertici che sicuramente sarebbe deleteria perché di basso contenuto ? 


Credo che la speranza di una nuova unità che parta dal basso possa esserci solo se nelle fabbriche, nei territori e a livello generale si sviluppa un movimento di lotta sui contenuti rivendicativi economici  , normativi,  sulla riduzione e governo degli orari, sulla prevenzione e sicurezza e sui diritti del lavoro prima fra tutti il diritto alla democrazia sindacale. !  

Umberto Franchi


Nessun commento:

Posta un commento